L‘efficacia delle infrastrutture sportive è un argomento sempre più centrale nel dibattito pubblico. Proprio per questo motivo, giovedì 10 aprile, presso la Sala Tevere della Regione Lazio, si è tenuto un convegno intitolato “Management e sviluppo delle infrastrutture sportive”.
L’evento ha visto la partecipazione di diverse figure chiave del settore, tra cui rappresentanti istituzionali, gestori di impianti, operatori del settore e presidenti di associazioni e società sportive dilettantistiche, che si sono confrontate su questo tema. L’obiettivo principale della conferenza è stato quello di analizzare strategie e opportunità per gli impianti sportivi dedicati allo sport di base.
La discussione si è concentrata su come diminuire i costi di gestione e, allo stesso tempo, su come riuscire a portare a termine i progetti sportivi e sociali delle diverse realtà presenti.
Le ragioni dell’incontro
Il compito di coordinare il summit è stato affidato a Daniele Laureti, presidente di GESIS Italia, e Manuel Onorati, project manager e docente presso Università di Roma Tor Vergata, i quali hanno aperto ricordando l’intento dell’iniziativa, ovvero “capire concretamente cosa di cui il territorio laziale ha bisogno per avviare un processo di sviluppo e di riqualificazione degli impianti sportivi”.
Il numero uno di GESIS Italia ha anche spiegato che nel corso dei mesi avvierà un’indagine scientifica per comprendere appieno le esigenze del territorio “poi, nel mese di novembre faremo un grande evento di chiusura, dove presenteremo questo report che verrà consegnato pubblicamente all’assessore allo sport”.
Onorati ha rimarcato il concetto di comprendere appieno i bisogni partendo dalle associazione e società dello sport di base “e soprattutto quelle organizzazioni che fanno tantissime buone azioni che mettono in campo sul territorio. Tutte queste attività (da punto di vista manageriali, infrastrutturale e della documentazione) vengono a volte in secondo piano rispetto all’attività ordinaria che è l’attività sportiva, ma che al contempo diventano essenziali, e senza queste, non ha ragioni di esistere l’associazione o società stessa. Queste però diventano un elemento che migliora le ‘competenze’: noi dobbiamo andare verso uno sviluppo delle competenze, e questo lo dobbiamo fare tutti insieme.”
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I problemi e le soluzioni secondo i due moderatori
Successivamente, sia Laureti che Onorati hanno analizzato le possibili criticità relative alla gestione di un’infrastruttura sportiva, e al contempo, quali possono essere le soluzioni da applicare.
Dal “circolo vizioso dello spettacolo” ai cinque pilastri della gestione degli impianti sportivi per Laureti
Il presidente di GESIS Italia ha spiegato che anche le attività di base svolte all’interno di un impianto comunale cercano di generare spettacolarità. Ha poi illustrato un “circolo vizioso dello spettacolo“, sottolineando come la capacità di creare eventi e performance porti all’interesse della cittadinanza, incrementando gli accessi e attirando l’attenzione dei media, con una conseguente risonanza territoriale e un aumento degli spettatori. Questo, a sua volta, attrae gli sponsor, generando maggiori risorse per la gestione, che possono essere reinvestite per migliorare ulteriormente la spettacolarità e la qualità delle attività. Laureti ha lamentato come questo meccanismo virtuoso non si verifichi negli impianti pubblici, evidenziando un problema di cui le amministrazioni locali dovrebbero tenere conto.
Successivamente, il presidente ha elencato cinque punti chiave per una buona gestione degli impianti. Il primo è la diversificazione, ritenendo difficile la sostenibilità per gli impianti monotematici, pur sottolineando i problemi burocratici che possono ostacolare tale processo.
Il secondo punto riguarda ambiente e concorrenza, augurandosi di creare le basi per una concorrenza leale tra pubblico e privato, superando le attuali limitazioni che impediscono gli impianti di diversificarsi, ampliarsi o ristrutturarsi.
Il terzo elemento cruciale è il piano di reddito, evidenziando l’importanza della formazione di nuovi manager nell’impiantistica sportiva. In questo contesto, è fondamentale saper intervenire, eseguire piani di reddito, individuare soluzioni opportune e ridurre investimenti in settori non più attivi.
Il quarto riguarda il budget limitato, introducendo il principio imprenditoriale del “minimo sforzo, massimo risultato” e sottolineando l’importanza del controllo della gestione e delle spese per raggiungere gli obiettivi prefissati con risorse limitate.
Infine, la partecipazione attiva: chiunque voglia investire in un impianto, sia comunale che privato, deve viverlo in prima persona per evitare problemi.
Gestione efficiente dell’ordinario, la realizzazione dei progetti e una formazione continua: i tre pilastri di Manuel Onorati
Manuel Onorati, invece, ha spiegato che dal territorio è emersa la necessità di riconoscere una propria gestione ordinaria. Ha chiarito che l’efficienza si traduce sia nella rapidità nel raggiungere un obiettivo sia dell’economicità, ovvero nel minimizzare le spese per ottenere il massimo risultato. Il docente di Tor Vergata ha quindi sottolineato come maggiori competenze individuali, unite a una sana concorrenza, generino idee, azioni e contestualmente risultati. Per rendere possibile tutto ciò è indispensabile una struttura capace di creare nuove opportunità, come la gestione della comunicazione interna ed esterna, e un’amministrazione efficace delle risorse umane, che implichi la conoscenza di tutti i processi burocratici.
In merito alla realizzazione di progetti, Onorati ha chiarito che l’obiettivo attuale è costruire progetti con uno scopo preciso, definendo un progetto come un’iniziativa con un inizio e una fine. In questo arco temporale vengono messe in campo idee che devono essere valide e realizzabili. Ha quindi concluso che comprendere come costruire progetti è fondamentale, dato il numero elevato di attività svolte sul territorio. Un altro aspetto cruciale menzionato è l’innovatività e la gestione efficace dei progetti, sottolineando che spesso il problema principale non è la creazione del progetto in sé, ma la mancanza di competenze per rendicontarlo al termine.
Questo problema può essere mitigato attraverso la formazione. In particolare l’Europa, tramite il programma Erasmus Plus, richiede lo sviluppo di competenze trasversali. Onorati ha spiegato quindi come lo sport possa fornire competenze applicabili anche in ambiti lavorativi connessi allo sport, portando a risultati specifici in un determinato contesto sociale per ottenere risultati diversi. Tutti questi contesti interconnessi creano partnership, identificando questa come la nuova sfida per le associazioni e gli enti, che non possono più operare in isolamento.
I temi e i partecipanti della giornata
Dopo l’introduzione dei due moderatori, sono intervenuti diversi presenti alla conferenza. A turno, responsabili e operatori del campo sportivo e non hanno risposto a quesiti specifici del loro lavoro.
Gino Giuliano ha parlato delle concessioni per le strutture sportive pubbliche. Silvano Morandi ha trattato il project financing e la collaborazione tra pubblico e privato. Andrea Bucarelli e Patrizio Graziani hanno discusso i bilanci di sostenibilità per associazioni ed enti del terzo settore. Andrea Benassi ha affrontato lo sviluppo sostenibile. Alberto Stocchi ha illustrato l’efficacia e la gestione delle spese energetiche.
Successivamente, Svetlana Celli (presidente dell’assemblea di Capitolina Roma Capitale), Micol Grassi (consigliere regionale del Lazio) e l’architetto Marco Ducci hanno discusso l’edilizia sportiva e le sue prospettive.
Infine, Lina Musumarra e Maria Grazia Ricci hanno affrontato il tema della sicurezza e della tutela.
“Ci rivedremo sicuramente molto presto”, con questa dichiarazione Daniele Laureti conclude il convegno, invitando tutti i presenti in sala, rappresentanti istituzionali, gestori di impianti, operatori del settore e presidenti di associazioni e società sportive dilettantistiche, a collaborare tutti insieme per riuscire a realizzare il piano strategico, o report, che poi verrà consegnato pubblicamente a novembre all’assessore dello sport.