Ok della Commissione UE alla riforma fiscale del Terzo settore

Alla fine è passata la linea del governo italiano. La Commissione Europea ha dato il suo parere positivo sulle norme fiscali che, a partire dal prossimo 1° gennaio 2026, interesseranno il Terzo settore. Le agevolazioni, come riporta una nota stampa del Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega al Terzo settore, Maria Teresa Bellucci, “non si configurano come aiuti di Stato”. Cadono così le procedure di infrazione nei confronti dell’Italia e la riforma avviata nel 2016 può compiere un altro, determinante passo verso la sua piena attuazione.

Sul pronunciamento della Commissione c’era tanta attesa. Nelle ultime settimane, come emerso durante la presentazione del quarto rapporto di Terzjus, era trapelato un cauto ottimismo su un esito favorevole. Alla vigilia del secondo weekend di marzo è arrivata finalmente l’ufficialità.

Il lungo confronto tra Roma e Bruxelles e l’intenso lavoro svolto dal governo hanno portato così i loro frutti. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha espresso tutta la sua soddisfazione per un risultato che “rappresenta una svolta decisiva” ed ha ringraziato altresì il Viceministro Maria Teresa Bellucci, autentico deus ex machina di questo passaggio cruciale. Il non-profit italiano, rappresentato da Enti, associazioni ed organizzazioni che danno forma al principio costituzionale della sussidiarietà, riceve una sorta di boost per rispondere in maniera efficace ed efficiente ai nuovi bisogni della collettività.

Quali sono le agevolazioni fiscali che interesseranno il Terzo settore?

Dalla defiscalizzazione degli utili agli incentivi specifici per gli investitori, sono diverse le opportunità previste dal nuovo quadro fiscale cui saranno soggetti gli ETS. Ad illustrarle ci ha pensato il Viceministro Bellucci in una nota stampa diffusa proprio nella giornata in cui è arrivato il nullaosta di Bruxelles.

Dal 1° gennaio 2026 – ha spiegato il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega al Terzo settore – entrerà finalmente in vigore un regime fiscale ad hoc che prevede, tra le altre cose, la defiscalizzazione degli utili destinati allo svolgimento dell’attività statutaria o all’incremento del patrimonio. Inoltre, saranno introdotti specifici incentivi per gli investitori, ampliando le opportunità di finanziamento per gli Enti del Terzo settore. Tra le novità più significative, ricordo l’introduzione di nuovi strumenti di finanza sociale, come i titoli di solidarietà, che garantiranno agli investitori il medesimo trattamento fiscale riservato ai titoli di Stato, con l’applicazione dell’aliquota del 12,5%”.

Bellucci social bonus
Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega al Terzo settore

Bellucci ha motivato che le agevolazioni previste per chi opera nel sociale non si configurano come aiuti di Stato, poiché “perseguono attività di interesse generale con finalità di pubblica utilità”. La Commissione, in sintesi, ha riconosciuto l’unicità del panorama italiano che promuove la solidarietà, la coesione sociale ed il bene comune.

Le parole del Viceministro Bellucci a Il Sole 24 Ore

In un’intervista a Il Sole 24 Ore, firmata dalla giornalista Maria Carla De Cesari, il Viceministro Bellucci ha approfondito alcuni aspetti di quella che lei stessa ha definito una svolta epocale. “La via italiana all’economia”, come ha sottolineato al quotidiano economico il Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, “diventa un valore anche in Europa”. Per certi versi, il governo italiano detta anche una strada. Inoltre, in vista del Piano UE sull’economia sociale, previsto per novembre, il modello di economia sociale del nostro Paese si staglia a modello da seguire.

All’inizio – ha raccontato Bellucci al quotidiano economico – c’è stata, da parte della Commissione, un po’ di sorpresa, tramutata presto in interesse, perché in Europa non esiste un sistema di solidarietà, rivolto all’interesse generale, come il Terzo settore. Si è trattato di comunicare, con una ricca e precisa base dati, una realtà organizzata che opera al di fuori dei criteri della concorrenza. Il Terzo settore è ricco e diversificato, dalle cooperative alle imprese sociali alle fondazioni, dalle associazioni di promozione sociale alle organizzazioni di volontariato, fino alle società di mutuo soccorso. Una realtà che affonda le radici nel Medioevo che non ha riscontri in altri Paesi”.

Il prossimo passo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, secondo quanto riferito dal Viceministro e riportato dal quotidiano economico, sarà quello di realizzare una comunicazione ufficiale, chiara e trasparente. L’obiettivo di una simile iniziativa sarà quello di mettere gli Enti nella condizione di applicare il nuovo regime. Bellucci, infine, ha anche affrontato i temi della trasformazione delle ONLUS, che entro il 31 marzo 2026 dovranno diventare Enti di Terzo settore, dei titoli di solidarietà e del regime per gli investimenti nelle imprese sociali, ribadendo che tra Palazzo Marco Biagi e la Direzione generale Affari finanziari il confronto è continuo.

 

I commenti dei protagonisti del non-profit e dei professionisti

Commenti pieni di soddisfazione sono arrivati dal Forum Nazionale del Terzo settore, tramite le parole del portavoce Vanessa Pallucchi, e dalle organizzazioni che ne fanno parte. Tra queste, naturalmente, OPES. Il Presidente Nazionale Juri Morico, oltre a ringraziare il Viceministro Bellucci per lo straordinario lavoro svolto e per la sensibilità mostrata nei confronti dei protagonisti dell’economia sociale, ha aggiunto: “Ora bisogna lavorare affinché il nuovo pacchetto di norme fiscali favorisca la crescita del comparto, spingendo gli operatori del non-profit a migliorare i servizi offerti e generando nuove opportunità”.

Nelle ultime ore, poi, sono state registrate pure valutazioni positive ed aperture ad appoggiare le azioni del governo da parte del Consiglio nazionale dei commercialisti. Il presidente Elbano de Nuccio ha commentato così l’ok di Bruxelles alla riforma fiscale: “L’OK della Commissione Europea alle norme fiscali in favore del Terzo settore rappresenta un passaggio estremamente importante per il futuro del no profit. La nostra categoria è pronta a fornire il suo contributo per la piena e migliore applicazione delle nuove norme, la cui approvazione abbiamo sempre sostenuto”.

Infine, anche il Consiglio nazionale del notariato, presieduto da Giulio Biino, ha manifestato la sua volontà di cooperare con le Istituzioni, affinché questo nuovo tassello della riforma del Terzo settore diventi effettivo e concretamente applicabile.

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