Sanità, nella valutazione del Ministero in testa c’è il Veneto. 8 Regioni insufficienti

Tre aree considerate e punteggi da 0 100 per ciascuna voce volta ad analizzare la qualità delle cure ospedaliere, della prevenzione e dell’assistenza sul territorio. Il Ministero della Salute ha reso pubblici i risultati del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) che monitora la qualità e la quantità dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La fotografia scattata sulla sanità nazionale, nelle ultime due settimane, ha creato malumori tra i governatori, polemiche come quella sollevata da Attilio Fontana, presidente della Lombardia, prese di posizione da parte degli addetti ai lavori ed ha fatto emergere, ancora una volta, la frattura tra nord e sud.

Nonostante il Ministro Orazio Schillaci abbia precisato che non si tratta di una classifica, delle valutazioni devono essere fatte. I risultati hanno premiato il Veneto. Con un punteggio complessivo di 288 punti su 300, scaturito dai 94 punti (3ª su scala nazionale) dell’area ospedaliera, dai 96 (1ª) dell’area distrettuale e dai 98 (primato condiviso con la provincia autonoma di Trento) della voce collegata alla prevenzione, la Regione governata da Luca Zaia ha messo in fila tutte le altre.

Alle sue spalle si è piazzata la sanità della Toscana (96 punti per l’area ospedaliera e 95 punti sia in prevenzione e assistenza sul territorio), seguita dalla provincia autonoma di Trento, dall’Emilia Romagna e dal Piemonte.

Valutazione del Ministero sulla sanità regionale: pLombardia e Marche perdono tre posizioni

Fuori dalle top 5 due regioni che possono vantare due eccellenze ospedaliere come l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e l’ospedale regionale di Torrette di Ancona, rispettivamente migliore struttura privata e miglior ospedale pubblico nel 2021, nel 2022 e nel 2023 (primato che l’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche condivide con il Careggi di Firenze), secondo il Programma Nazionale Esiti curato da AGENAS.

Lombardia e Marche hanno perso in un anno tre posizioni, scivolando alle spalle dell’Umbria e “classificandosi” rispettivamente settima ed ottava. Sebbene i risultati ottenuti dalle due regioni nelle cure ospedaliere siano rimasti invariati rispetto ad un anno fa (punteggio di 86 per la Lombardia e 91 per le Marche), il report del Ministero della Salute ha evidenziato per entrambe un miglioramento sotto alla voce prevenzione e un pesante passivo nell’area distrettuale. Mentre la Lombardia ha guadagnato 5 punti nelle sezione che contempla vaccinazioni, screening oncologici e stili di vita, nella stessa area le Marche sono passate da 60,91 punti a 74.

Le note dolenti, invece, sono giunte dall’assistenza a domicilio o ai non autosufficienti e dai tempi di arrivo di un’ambulanza, tre delle voci che definiscono la cosiddetta area distrettuale. Dai 94,66 punti del 2022, la Lombardia ha totalizzato soltanto 16 punti più della sufficienza (in un sistema di valutazione in centesimi, il 6 equivale a 60). La regione governata da Acquaroli, che partiva da 91,03, si è fermata solo a 83 punti.

12 regioni e una provincia autonoma ottengono la sufficienza in tutti e 3 gli indicatori

A completare la parte sinistra del Nuovo Sistema di Garanzia ci sono anche Friuli Venezia Giulia e Puglia. Hanno superato quota 200 punti altresì la sanità di Liguria, Lazio, Campania e Provincia autonoma di Bolzano, mentre si sono posizionate in fondo Molise, Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Sicilia, Valle d’Aosta e Calabria.

Come nel 2022, 12 regioni ed una provincia autonoma hanno ottenuto un punteggio superiore a 60 in tutte e tre le macro aeree. L’unica differenza è che sono cambiati gli interpreti. Al posto della sanità ligure e lucana, rispettivamente insufficienti nella prevenzione e nell’area distrettuale, sono subentrate Campania e Sardegna.

Sardegna: da 2 voci su 3 negative alla sufficienza piena in un anno

La regione isolana ha riportato un netto miglioramento rispetto ai 12 mesi precedenti, quando aveva ottenuto un punteggio negativo in due voci. Un balzo importante, da 40,55 a 65 punti, è stato ottenuto nella prevenzione, mentre l’assistenza sul territorio si è attestata a 67 punti, partendo da quota 50,45. I margini di miglioramento della Sardegna, soprattutto per quanto concerne gli screening e gli esami diagnostici, sono enormi. Secondo il report presentato dal GIMBE, nell’isola il 13,7% della popolazione rinuncia alle cure. Un dato allarmante, il più alto d’Italia, e di ben 6,1 punti percentuali oltre la media nazionale.

Nuovo Sistema di Garanzia: Valle d’Aosta, Abruzzo, Sicilia e Calabria negative in 2 indicatori

La Valle d’Aosta, che un anno fa era risultata insufficiente in tutte e tre le voci, è riuscita a migliorare solo l’indicatore della prevenzione (è l’unica che ha un voto sotto ai 60 punti nell’area ospedaliera). In sua compagnia, con due macro aree negative, ci sono altresì Abruzzo, Calabria e Sicilia, tutte e tre hanno riscontrato un “voto” inferiore al 6 in prevenzione e distrettuale.

Per la sanità della provincia Autonoma di Bolzano, Liguria e Molise, non è arrivato il 60 nelle prevenzione, mentre la Basilicata, come detto, è chiamata a migliorare l’assistenza ai suoi cittadini.

Le insufficienze, anche se in una voce, costano e costeranno caro alle regioni. Per loro, infatti, è precluso l’accesso ai fondi premiali previsti dal Fondo Sanitario.

Altro dall'autore

Post correlati

Advertismentspot_img

Ultimi articoli

Solidarietà tra donne. Essere di parte. Ma quale parte?

Ancora nel 2025 si discute sul ruolo della donna nella società, insistendo spesso sulla dicotomia: donna generatrice e donna lavoratrice, in carriera....

Consiglio straordinario, ReArm Europe, 26 sì e un no, Meloni: “Tutti gli sforzi ...

È terminato nella tarda serata di giovedì 6 marzo il consiglio europeo straordinario, e non ufficiale, così come ha tenuto a sottolineare il President...

“Vento e Radici”: un progetto che solca il mare dell’inclusion...

Un'iniziativa innovativa ha preso il largo nel Golfo di Gaeta, portando con sé un vento di cambiamento e inclusione. Il progetto "Vento e Radici" ha v...

Vuoi rimanere aggiornato? Iscriviti alla newsletter di Risorse.news