Lo scorso venerdì 28 febbraio l’Educatorio della Provvidenza ETS ha presentato ufficialmente il Brain@Gym. Come suggerisce la parola, si tratta di una vera e propria palestra per il cervello, un centro innovativo realizzato per promuovere percorsi volti a potenziare le capacità cognitive e relazionali, attraverso strumentazioni, anche altamente tecnologiche.
A chi si rivolge il Brain@Gym
L’idea di fondo è supportare le persone ad affrontare al meglio le sfide della società contemporanea. Il target è specifico, ma molto ampio. Le iniziative, infatti, sono rivolte ai giovani, alle famiglie e agli over 65, spiccatamente verso quelle persone che vivono in una condizione di fragilità o difficoltà, ad esempio vittime di bullismo o caregiver.
Per le bambine e i bambini, dunque per la fascia infanzia, i bisogni a cui dover rispondere sono i seguenti: difficoltà di concentrazione, attenzione e comportamento, demotivazione all’apprendimento e rifiuto dei normali impegni scolastici, immaturità evolutiva, difficoltà di adattamento e socializzazione.
Per gli adolescenti, invece, l’EDP ha individuato altre criticità come difficoltà di comportamento e di apprendimento, demotivazione allo studio, dipendenze, isolamento sociale e disforie.
Negli adulti e i caregiver il Brain@Gym dovrebbe intervenire su: stress, disagio, ansia, stanchezza cronica, confusione e debolezza psicologica, malessere, tristezza , apatia, irrequietezza, mancanza di obiettivi, desiderio di cambiamento e miglioramento di sé.
Infine, nella fascia senior l’obiettivo sarebbe andare a colmare il senso di isolamento e solitudine, le difficoltà di memoria, concentrazione ed efficienza mentale, ridurre la tristezza e demotivazione, e le difficoltà di adattamento ai cambiamenti.
Ansia, depressione, disturbi mentali e disagio giovanile: i numeri in Italia
Ma in che modo questa palestra può offrire il proprio supporto? La risposta è semplice: mettendo a servizio di chi ne necessita competenze volte a migliorare le capacità cognitive ed emotive, al fine di trovare un equilibrio che consenta di affrontare la vita diversamente. Un progetto ambizioso che affonda le radici nella kinesiologia educativa, dunque una metodologia avanzata per le tecniche di apprendimento, e che intende rispondere concretamente a un’esigenza particolare.
Basti pensare che, secondo il Rapporto “Generazione Post Pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post Covid 19″, prodotto da Censis, Consiglio Nazionale dei Giovani e Agenzia Nazionale dei Giovani, il 49,4% delle ragazze e i ragazzi italiani di età compresa tra i 18 e i 25 anni afferma di soffrire o di aver sofferto di ansia o depressione, nel caso specifico legate all’esperienza del Covid. Ancora a causa dell’emergenza sanitaria, il 62,1%, un numero molto elevato, ha iniziato a guardare al futuro con meno ottimismo.
Il ruolo del Covid
Il Covid ha giocato un ruolo preponderante all’acuirsi di sintomatologie legate ad ansia e depressione, sia negli adulti, sia nei più giovani. Molti di questi, in particolar modo, hanno dovuto rinunciare a una fetta della propria infanzia o della propria adolescenza. Le distanze, i limiti, le zone rosse, il tormento di un mondo in balia di un virus, non hanno contribuito poi a limitare fenomeni sociali già ampiamente discussi, a livello globale, già prima del 2020, come il bullismo, il cyberbullismo e il disagio giovanile in maniera più ampia.
Le lezioni a distanza, l’impossibilità di svolgere compiti in classe ed esami come è sempre stato e la centralità dello strumento digitale hanno di certo ridisegnato le modalità di approccio al tema, evidenziando un disamore verso lo studio, o quantomeno verso la scuola intesa in maniera tradizionale. Nonostante siano trascorsi degli anni, i segni nei più giovani sono ancora ben visibili e talvolta trascurati, proprio perché il peggio pare essere alle spalle.
In generale il senso di inadeguatezza e più scientificamente i disturbi mentali sono una realtà importante in Italia. Osservando i dati del Rapporto Angelini-Ambrosetti, la maggior parte delle persone che ne soffre fa parte della fascia di età 20-64 anni. Ansia e depressione sono i disturbi più frequenti: 6950 su 100mila abitanti soffrono di ansia, mentre di depressione, sullo stesso numero, i casi 5365.
Iniziative come Brain@Gym prendono di petto la questione, cercando di offrire un sostegno concreto a coloro che intendono combattere un determinato status sociale ed emotivo.
Il Centro
Il Centro multidisciplinare Brain@Gym è nato, come spiega l’organizzazione, per abilitare, allenare e rafforzare le capacità mentali ed emotive necessarie per gestire i cambiamenti della vita e le difficoltà che la condizionano.
Le psicotecnologie messe in campo, infatti, hanno l’abilità di indurre emozioni positive e la rimodulazione del funzionamento cerebrale.
Il Team di psicoterapeuti, pedagogisti e coach offre cicli di intervento personalizzati basati sulle metodologie più innovative delle applicazioni neuroscientifiche: il Neuro e Biofeedback, la Realtà Virtuale, il potenziamento cognitivo con App dedicate ed interventi di Coaching.