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Martedì 17 dicembre, in Campidoglio, OPES ha conferito il Premio Educazione allo Sport al tecnico della Lazio Marco Baroni. Si tratta di un riconoscimento che l’Ente presieduto da Juri Morico assegna a quei tecnici sportivi che mettono al primo posto la crescita umana dei giovani, anteponendo l’insegnamento dei valori positivi alle logiche del risultato o della tattica.
Marco Baroni: “Educazione e rispetto: questi i valori su cui poggia il mio lavoro”
“Noi tecnici – confida a risorse.news Marco Baroni – abbiamo una responsabilità di essere sia un allenatore sia un educatore. Io ho sempre poggiato il mio lavoro sui valori che la mia famiglia mi ha dato, in particolar modo sull’educazione e sul rispetto. Questi sono i principi più importante e credo che lo sport sia un grande veicolo educativo per i nostri ragazzi. E’ proprio per questo motivo che sono un onorato di ricevere questo Premio, ma nello stesso modo bisogna anche fare un appello a tutti il coloro che si adoperano nello sport con i giovani affinché si assumano la grande responsabilità di essere prima educatori e poi di allenatori“.
Il premio di OPES è un giusto riconoscimento ad un tecnico che ha saputo esaltare la funzione sociale e pedagogica dello sport. Nelle giovanili di Juventus e Siena, come un artigiano, il tecnico toscano ha forgiato e plasmato giovani uomini, ancor prima che talenti del calcio.
“I giovani sono un investimento, sono una risorsa e rappresentano sia il nostro presente sia il nostro futuro. Papa Francesco ha recentemente invitato di giovani a definirsi artigiani del futuro – aggiunge il Presidente Nazionale di OPES Juri Morico -. Ecco, io penso che noi dobbiamo essere un po’ gli artigiani del presente e quindi dobbiamo occuparci con le nostre mani di curare fin nei minimi dettagli le migliori condizioni per cui le nuove generazioni possano trovare una strada da perseguire“.
Dalla primavera alla prima squadra, Baroni è sempre rimasto fedele ai suoi principi e ai suoi valori morali. Se questi sono condivisi e fatti propri pure dai calciatori, allora può crearsi quell’alchimia che fa la differenza. In campo e pure fuori.
“Non è così differenti allenare degli adulti, dei professionisti – ammette Baroni -. Comunque, io ho sempre portato dentro di me quello che è la mia natura: essere una persona che basa il suo lavoro su rispetto e educazione, valori che deve avere un gruppo per fare bene“.
La scelta di OPES di assegnare il Premio Educazione allo Sport a Baroni è stata applaudita anche da Cristina Mezzaroma. L’etica morale e quella professionale del tecnico biancoceleste hanno colpito la Presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900 ETS e tutte le persone che lavorano a Formello.
“È un Premio meritatissimo – sentenzia la Presidente della Fondazione – perché il Mister ha dei valori che molto spesso vengono dimenticati. Lui infatti non parla di io, ma di noi, di squadra, dove ognuno può apportare le cose migliori che ha, e di rispetto. Marco Baroni è una persona che veramente mette in pratica il rispetto verso l’altro, il rispetto verso il proprio ruolo, il rispetto verso le persone con cui impatta“.
Dopo il Premio a Marco Baroni, il Premio Educazione allo Sport evolverà
Dopo esser stato conferito a Baroni, il Premio Educazione allo Sport si evolverà, rimanendo sempre fedele alla sua missione: rendere omaggio a chi si impegna a generare valore nella società, proprio come evidenzia il payoff di OPES. Ulteriori iniziative saranno avviate in occasione del GEGA Tournament, torneo di calcio giovanile organizzato da Gesis Italia e Gazzetta Regionale.
“L’altra importante iniziativa in questo senso – conclude il Presidente di OPES Juri Morico – sarà un Premio educazione allo Sport, dedicato alle associazioni sportive affiliate ad OPES che parteciperanno al GEGA Tournamento. Forniremo un contributo di 1000 euro per premiare chi incarnerà il meglio l’investimento verso il proprio settore sportivo Giovanile, secondo dei parametri che verranno resi pubblici, come ad esempio non chi vince più partite, non chi arriva in finale, non chi segna più gol, ma chi fa partecipare più giocatori durante tutte le partite della manifestazione. Credo che sia un’iniziativa che persegue l’obiettivo di rendere pratico un nuovo modello di pratica sportiva dilettantistica basata su uno sport di base, sociale e per tutti“.