Alle porte del mese di dicembre è consuetudine fare bilanci, tirare le somme e confrontare i dati dell’anno quasi terminato con quelli dell’anno precedente. In particolare, avvicinandosi il Natale, iniziano a fioccare numeri su quanto spenderanno gli italiani e quanto costerà godersi le festività tra regali e cenoni.
Quanto spenderanno gli italiani a Natale?
Stando a quanto stimato dalla Cgia di Mestre, gli italiani spenderanno molto meno per i regali rispetto al 2023. Il motivo è facilmente intuibile; l’inflazione galoppante, le continue notizie inerenti a possibili escalation dei conflitti in Medio Oriente e tra Russia e Ucraina, e la necessità di ordinare le priorità nelle proprie abitudini quotidiane.
C’è anche un altro fattore che riguarda il black friday: sempre più consumatori decidono di anticiparsi e fare shopping natalizio in largo anticipo approfittando degli sconti. In numeri la Cgia prevede che si spenderà circa il 9% in meno rispetto allo scorso anno. Se quindi nel 2023 l’ammontare era 11 miliardi, quest’anno sarà poco più di 10.
L’indagine individua anche che la spesa media di una famiglia italiana è di 1.191 euro; un valore che non considera le attività accessorie, ma solo quelle di base, come bollette, rifornimenti per i trasporti e così via. Si tratta di cifre elevate che lasciano pochissimo margine a spese aggiuntive e non essenziali.
Il quid black friday
Facendo un passo indietro e tornando alla variabile black friday, in effetti sono diversi gli studi che vedono proprio nella settimana novembrina di sconti il principale motivo del calo di acquisti sotto Natale.
Una recentissima ricerca condotta da Ernst & Young su scala internazionale, che ha riguardato quindi oltre 13 mila persone, ha confermato tra i 500 italiani coinvolti che il 71% attende gli sconti del black friday per acquistare i potenziali regali di natale. Sul numero globale è il 44% dei consumatori che afferma di voler fare acquisti per le festività già a partire dalle ultime settimane di novembre quando si verificano le prime promozioni.
Guardando poi all’Annual Holiday Shopping Survey 2024 di Accenture si ottiene un’ulteriore conferma. Infatti, il report di questa edizione non solo certifica che nelle intenzioni degli italiani c’è la volontà di spendere di meno rispetto al 2023, ma anche che si attendono gli sconti di novembre per iniziare a fare acquisti. In numeri: quattro su dieci delle persone coinvolte nel sondaggio chiariscono che compreranno i regali di Natale l’ultima settimana di novembre, per il black friday.
I rincari da tenere d’occhio
A frenare anche la corsa allo shopping di natale e le previsioni di spesa degli italiani sono sicuramente gli aumenti previsti per il periodo di riferimento. Osservando i numeri diffusi dal Codacons in merito ai rincari di dicembre, si rileva che sono proprio gli acquisti più gettonati ad avere un valore superiore agli anni precedenti. Tra questi infatti troviamo pandori, panettoni e torrone. Alimenti abituali sulle tavole degli italiani a partire dall’8 dicembre.
“Per pandori e panettoni industriali classici – afferma quindi il Codacons – il prezzo medio nelle principali catene commerciali varia tra i 5 e i 7 euro, che sale fino a 14 euro per i prodotti di alta gamma; per quelli a marchio del supermercato i listini oscillano tra i 3,50 e i 5 euro”.
Poi aggiunge: “Se per pandori e panettoni nella loro variante al cioccolato (glassati, con creme al cacao, ecc.) gli aumenti sono in media il 12,5 per cento, il primato dei rincari spetta quest’anno ai classici torroni al cioccolato, con i listini delle principali marche che risultano in crescita del 30 per cento rispetto allo scorso anno, con punte in alcune catene commerciali del +53 per cento“.
C’è un elemento che deve necessariamente essere tenuto in considerazione, vale a dire la crisi che sta attraversando il mercato del cacao. In molti infatti avranno notato che il prezzo di alcuni degli alimenti, anche più basici, in cui è contenuto il cacao, è aumentato.
“Nel corso dell’anno – conclude il Codacons – le quotazioni del cacao hanno raggiunto sui mercati valori record che hanno sfiorato i 12mila dollari la tonnellata la scorsa primavera, mentre oggi il prezzo internazionale del cacao risulta più alto di circa il 107 per cento rispetto a fine 2023. Una crisi che ha impattato in modo diretto sui prezzi dei dolci tipici natalizi realizzati con tale materia prima”.