Come un anno fa. Anzi, meglio. Perché a Malaga è arrivata una straordinaria doppietta. L’Italia del tennis, sia in ambito femminile sia in quello maschile, è riuscita a laurearsi Campione del Mondo, alzando al cielo la Billie Jean King Cup e la Coppa Davis. Due imprese leggendarie, due successi che certificano che il 2024 è l’anno d’oro del tennis italiano.
Tennis: un 2024 senza eguali
I trionfi nella città natale di Pablo Picasso vanno ad impreziosire una stagione che ci ha visto celebrare Jannik Sinner sia come numero 1 delle classifiche maschili sia come atleta capace di vincere gli slam sul cemento e le ATP Finals (negli ultimi 12 mesi, Sinner ha anche conquistato Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati Shanghai), ma anche esultare per l’oro olimpico di Sara Errani e Jasmine Paolini nel doppio femminile (le nostre due portacolori hanno iscritto i loro nomi negli albi d’oro di Roma e Pechino e hanno disputato l’atto conclusivo del Roland Garros) e per il bronzo di Lorenzo Musetti.
A questi meravigliosi exploit bisogna poi aggiungere l’ottima stagione di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nei tornei di doppio maschile (finale agli Australian Open e al Roland Garros), la crescita esponenziale di Jasmine Paolini anche nel singolo, fino ad arrivare ad occupare la quarta piazza del ranking WTA (successo al Master 1000 di Dubai e finalista a Wimbledon), il ritorno di Matteo Berrettini al successo nel torneo di Marrakech e la storica vittoria nel tabellone di doppio misto agli Us Open di Sara Errani e Andrea Vavassori. Ora lo si può dire forte: negli ultimi 365 giorni sui campi di tennis mondiali si è parlato italiano.
Dopo aver sfiorato il successo lo scorso anno, le Azzurre di Tathiana Garbin centrano il 5 successo mondiale
Il double di Malaga, sfiorato solamente un anno fa, iscrive il nostro movimento nell’élite del tennis mondiale. In precedenza solo Australia (1973), USA, per ben 7 volte, di cui l’ultima nel 1990, Repubblica Ceca (1992) e Russia (2021) erano riusciti a laurearsi Campioni del Mondo in campo maschile e femminile.
Le ragazze di Tathiana Garbin sono ritornate in Spagna per prendersi con gli interessi quanto lasciato a Siviglia nel 2023, quando le Azzurre persero per 2-0 contro il Canada. Questa volta è andata diversamente. Lucia Bronzetti (n° 77 del ranking WTA), con un perentorio 6-2 6-4, e Jasmine Paolini, con un velocissimo ed indiscutibile 6-2 6-1, sono riuscite a sbarazzarsi delle slovacche Viktoria Hruncakova e Rebecca Sramkova. Un 2-0 in 2 ore 26 minuti complessivi di gioco che la dice lunga sullo strapotere e sullo stato di forma delle singolariste schierate dalla Capitana della Nazionale.
Dalla serie C alle due finali in Spagna, i meriti della Capitana Garbin
Il cammino verso la quinta coppa non è stato affatto semplice. Ad un certo punto, la strada è stata persino in salita. Contro il Giappone e la temibilissima Polonia di Iga Swiatek, l’Italia si è dovuta affidare alla veterana Sara Errani e confidare nel doppio, dove la trentasettenne bolognese e la Paolini hanno lasciato tutto sul campo per conquistare l’ultimo, decisivo e fondamentale punto per passare il turno.
Chi ha creduto più di tutti nel successo è stata Tathiana Garbin. La Capitana non giocatrice ha ereditato una Nazionale in Serie C e l’ha portata per due volte alla final eight. La sua dedizione, la sua caparbietà e la sua tranquillità, mostrata anche in un momento complicato della sua vita, sono state da esempio per tutte le giocatrici. È naturale che Paolini e compagne abbiano dedicato il successo alla loro selezionatrice e mentore.
Per la Garbin ora è il tempo delle riflessioni. La Capitana si è riservata qualche giorno di tempo per decidere se continuare o se lasciare all’apice del suo percorso. In ogni caso, il solco tracciato è ben definito e delineato. La Nazionale femminile di tennis è un bellissimo mix di esperienza, spensieratezza, gioventù e sorrisi.
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Un bis per nulla banale, a Malaga arriva la terza Coppa Davis
Dal sorriso splendente di Jasmine Paoline al “calma”, con l’ultima vocale allungata all’infinito, urlato a squarcia gola da Matteo Berrettini. Il tutto in soli 4 giorni. A Malaga, come hanno intonato gli altoparlanti del Palazzo dello Sport José Maria Martin Carpena, “il cielo è sempre più blu”. I quasi 12.000 spettatori dell’impianto hanno potuto ascoltare, ballare e celebrare gli Azzurri, ancora una volta, con la canzone di Rino Gaetano.
Bissare il titolo dello scorso anno non era affatto scontato. Con gli occhi del mondo addosso, l’Italia, forte di avere tra le sue fila il numero 1 del tennis mondiale, ha gestito la pressione ed è scesa sempre in campo con la tenacia e la volontà di difendere l’”insalatiera d’argento”.
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I ragazzi del Capitano Filippo Volandri erano considerati i favoriti alla stregua degli spagnoli. Una finale Italia – Spagna, visto anche il sorteggio del tabellone, sembrava il miglior epilogo possibile per assistere allo scontro titanico tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, le due star della nuova generazione, e per salutare definitivamente Rafa Nadal, all’ultimo ballo dopo una carriera costellata di successi.
Ed invece, la final eight di Malaga si è aperta subito con una sorpresa. L’Olanda è stata capace di estromettere dalla corsa la Spagna. Gli underdog del torneo non si sono fermati neppure in semifinale, dove hanno battuto la Germania, guadagnandosi con merito la possibilità di alzare la loro prima Coppa Davis.
Non solo Sinner, Berrettini è tornato ad essere il “martello” del 2021
Il cammino dell’Italia è iniziato con una vittoria sofferta contro l’Argentina. È servito il doppio inedito, composto da Jannik Sinner e Matteo Berrettini, per liquidare i sudamericani. La coppia Azzurra ha funzionato a meraviglia. È sembrata una macchina in grado di crescere e di aumentare ancora i giri del motore. La scelta di Volandri di far giocare Matteo Berrettini dalla parte sinistra del campo ha pagato i dividendi. Il romano, finalista a Wimbledon nel 2021, è ritornato a martellare con la sua solita e proverbiale potenza. Berrettini, assente un anno fa per via degli infortuni che ne hanno minato il rendimento e l’ascesa in classifica, è stato un jolly prezioso nel mazzo vincente di Filippo Volandri.
La buona prestazione contro l’Argentina ha indotto il Capitano non giocatore a schierarlo come primo singolarista contro l’Australia. Contro Kokkinakis è andato in scena un match ricco di colpi di scena. Perso il primo set dopo un break nell’undicesimo game e due set point falliti al tie-break, Berrettini è stato bravo a non demoralizzarsi e a costruirsi mattone su mattone, martellata dopo martellata, la vittoria per 6-7, 6-3, 7-5.
In finale, invece, “The Hammer” ha inflitto all’olandese Van De Zandschulp una sconfitta ancor più pesante del 6-4, 6-2 riportato nel tabellino. Il Berrettini di Malaga è sembrato davvero vicino alla migliore versione ammirata nel 2021. Riuscisse a mantenere questo stato di forma e a non avere intoppi fisici prolungati, l’Italtennis potrebbe contare su un altro top 10.
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Sinner? Fuori portata per tutti gli avversari
Con questo Berrettini, Sinner non ha neppure dovuto travestirsi da aggiustatore o fare gli straordinari. Il classe 2001 di San Candido ha giocato il suo tennis. La differenza di velocità di braccio e di pensiero con i suoi avversari è stata disarmante. In semifinale, il malcapitato Alex De Minaur, un giocatore molto calmo, ha perso le staffe e ha chiuso spaccando la sua racchetta sul cemento del Pala Carpena. Un chiaro segnale della frustrazione provata in campo.
Tallo Griekspoor, numero 40 delle classifiche ATP, ha provato ad andare oltre l’ostacolo. Mai domo, ha lottato con le unghie e con i denti per rimanere attaccato al match. Ha perso al tie-break il primo set, per poi sciogliersi come neve al sole nel secondo. Quando Sinner ha alzato leggermente il livello o aumentato la velocità di palla, non c’è stato nulla da fare. L’Azzurro, in questo momento, è troppo forte per tutti. I numeri lo dicono: 92,4% di successi nel corso dell’anno. Su 79 partite giocate, il ragazzo di San Candido ne ha vinte 73. Agli avversari ha lasciato solo le briciole.
L’Italia del tennis è in estasi
Se Sinner, come aveva sottolineato Paolo Bertolucci in occasione delle ATP Finals, ci sta portando sulla luna, le ragazze di Tathiana Garbin e i ragazzi di Filippo Volandri ci stanno facendo provare una sensazione di estasi. Il primo a godere di questo momento d’oro è il Presidente federale Angelo Binaghi. A margine delle due vittorie ha commentato: “Dietro questo titolo ci sono storie straordinarie… È una vittoria di gruppo, di tutto il tennis italiano, dei circoli, dei Maestri, dei dirigenti, degli appassionati. Il tennis è lo sport che allunga di più la vita, lo dicono tutti gli studi. Dobbiamo trasformare tutti questi spettatori in praticanti. Siamo la nazione più forte del mondo”.
Immagine di copertina: Shutterstock ID 2422961097 – Photographer: Faber1893