Sanità e formazione: le riforme per le facoltà di infermieristica e medicina

Novità in vista per gli studenti che decideranno di intraprendere un nuovo percorso di studi in medicina o infermieristica. Se da una parte si va verso l’eliminazione del test di ammissione, dall’altra nascono tre percorsi magistrali volti a determinare un’ulteriore specializzazione dei futuri infermieri d’Italia. Sia il Ministro della Salute Schillaci sia il Ministro dell’Università Bernini hanno infatti evidenziato quanto sia necessario rendere meno obsoleta e più efficiente la fase di formazione in ambito sanitario per affrontare in maniera vantaggiosa le sfide future che attendono il settore.

Niente più test di ingresso a Medicina: la proposta depositata al Senato

Questa mattina è stata presentata in Senato una proposta, a firma del Presidente della commissione Istruzione, Roberto Marti, e del Presidente della commissione sanità Francesco Zaffini, che andrebbe a prevedere l’ingresso libero al primo semestre di Medicina. Trascorso il periodo preso in considerazione, verrà determinata una graduatoria nazionale che va a tenere conto degli esami (con un piano di studi omologato per tutte le Università). L’idea è fare in modo che il cambiamento venga introdotto già a partire dall’anno accademico 2025/2026, anche perché andrebbe a portare i posti disponibili da 20 mila a 25 mila.

Un cambiamento, comunque, era nell’aria già da un po’. Lo scorso gennaio, il Ministro Anna Maria Bernini aveva già condiviso la volontà di intervenire sul meccanismo di accesso alla facoltà di Medicina.

Puntiamo a un meccanismo – aveva scritto sui social la titolare del dicastero – più equo che premi merito e conoscenze. […] Il numero dei posti è già aumentato e continuerà a crescere in maniera graduale. Un’apertura sostenibile significa continuare a garantire la qualità della formazione, vuole dire ascoltare le necessità di tutte e tutti e dare risposte concrete, non vendere sogni. Darsi l’obiettivo dell’apertura non è sbagliato, ma è appunto un obiettivo intorno al quale costruire le condizioni sistemiche, con gradualità, realismo e senso di responsabilità”.

Le tre nuove specializzazioni in campo infermieristico

Una progetto che riguarda il futuro della sanità italiana” così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha definito l’importante novità presentata durante il Consiglio Nazionale della FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) che riguarda gli operatori del campo medico. Specificatamente si tratta di una riforma che vede la nascita di tre specializzazioni infermieristiche: Cure Primarie e Sanità pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali e Cure Intensive e nell’Emergenza. Ciò significa che a seguito del conseguimento della laurea triennale, studentesse e studenti potranno proseguire il percorso nel campo individuando la specializzazione più affine e avendo quindi la possibilità di accedere a un upgrade anche lavorativo.

“Si finalizza così – ha spiegato la Fnopi in una nota a margine del Consiglio – un modello di assistenza infermieristica disegnato sulle reali necessità dei cittadini. Nel contempo, si apre per la prima volta in Italia la strada della prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche (tra i quali presìdi sanitari e ausili) per garantire continuità e sicurezza delle cure.

Per il Ministro Schillaci, infatti, gli infermieri ricoprono un ruolo cruciale per l’impegno sul territorio e per il funzionamento virtuoso del SSN: “grazie a voi, il nostro servizio sanitario potrà affrontare con maggiore forza e preparazione le sfide future, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei cittadini”.

Le tre nuove aree di specializzazione, che presto passeranno al vaglio del MUR, sono state inquadrate come “una svolta epocale, attesa da anni, che concretizza un proficuo dialogo con i ministri Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini, sin dal loro insediamento, e con tutte le Direzioni generali coinvolte, a partire da quella delle Professioni sanitarie e delle Risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, diretta da Mariella Mainolfi, e quella degli Ordinamenti della formazione del MUR, diretta da Gianluca Cerracchio”, questo è quanto ha riferito dalla FNOPI.

La questione ha generato non poche polemiche. Se da una parte gli infermieri hanno accolto positivamente questo cambiamento, ritenendo di non sfociare nel campo delle competenze mediche in materia di diagnosi e prescrizioni, i medici, invece, si dicono perplessi. Il Presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli Odontoiatri) Filippo Anelli ha chiarito che la diagnosi è competenza esclusiva del medico e che si tratta di una semplice applicazione della legge. “La diagnosi – ha condiviso Anelli – è un atto medico complesso, che ha come fondamento tutta una serie di conoscenze che coinvolgono l’intero percorso di studi e non si esauriscono in uno o due esami universitari. Attendiamo di esaminare il provvedimento, che non conosciamo”.

Numero di Infermieri secondo il Rapporto GIMBE 2024

A fronte delle novità introdotte o in fase di discussione, sarà importante analizzare nel prossimo futuro il numero di persone che sceglierà di intraprendere i percorsi universitari in Medicina e Infermieristica. L’ultimo Rapporto GIMBE (di cui vi abbiamo parlato qui) informa che “In Italia i laureati in Medicina e Chirurgia nel 2022 sono stati 16,7 per 100.000 abitanti, un dato superiore alla media OCSE di 14,2 e leggermente superiore alla media EU di 16,3, che ci colloca all’ottavo posto tra i 31 paesi OCSE che forniscono il dato”

.Mentre, il dato inerente alle Scienze infermieristiche è meno rassicurante: “i laureati in Scienze Infermieristiche nel 2022 sono stati 16,4 per 100.000 abitanti, un dato nettamente inferiore sia alla media OCSE di 44,9 che alla media EU di 36,7, che ci colloca al terzultimo posto prima solo del Lussemburgo (9,6) e della Colombia (8,1)”.

Saranno i nuovi percorsi a equilibrare i numeri e definire diversi scenari?

Altro dall'autore

Post correlati

Advertismentspot_img

Ultimi articoli

Il G7 di Inclusione e disabilità parla delle e alle persone

Si è tenuto in questi giorni ad Assisi il primo, storico, G7 di Inclusione e Disabilità, alla cui riunione ministeriale, durante la fase conclusiva, h...

Più risorse per il Servizio Civile, il Governo stanzia 620 milioni fino al 2027

Nessun taglio per il Servizio Civile Universale. Anzi, al contrario, il Governo Meloni ha deciso di potenziare le risorse a disposizione di un istitut...

Erasmus, plus dell’Europa

La sua storia continua ininterrottamente dal 1987. Ha trentasette anni ed il suo fascino risulta sempre irresistibile. Anzi, più passano gli anni e pi...

Vuoi rimanere aggiornato? Iscriviti alla newsletter di Risorse.news