Prende vita l’Osservatorio nazionale sull’amministrazione condivisa, Bellucci: “un passo significativo”

Ulteriore obiettivo raggiunto per rafforzare le Politiche Sociali e la collaborazione con gli Enti del Terzo Settore. Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali oggi si è insediato l’Osservatorio Nazionale sull’Amministrazione Condivisa”, così Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sui propri social a seguito del primo incontro dell’Osservatorio Nazionale sull’Amministrazione Condivisa. L’insediamento, avvenuto martedì 24 settembre, va a determinare un nuovo scenario di cooperazione in cui si intensifica la rete sinergica tra enti pubblici e terzo settore. 

Il nuovo Osservatorio: di cosa si tratta

Bellucci ha definito l’avvio dell’Osservatorio un ulteriore passo in avanti in materia di terzo settore; questo perché, in effetti, i componenti del nuovo organismo hanno non solo il compito di monitorare il “contenuto generale e degli atti dei procedimenti amministrativi svolti dalle amministrazioni pubbliche, anche a seguito di iniziativa degli enti del Terzo settore”, analizzare “la giurisprudenza, europea e nazionale, di interesse”, ma anche di predisporre e realizzare “toolkit e di documentazione di riferimento per le amministrazioni pubbliche”. Le informazioni relative alle condizioni operative dell’Osservatorio sono contenute nel D.M. n. 136/2023 (clicca qui). 

In breve, l’Osservatorio ha anche facoltà di promuovere forme di cooperazione con altre pubbliche amministrazioni con enti di ricerca, con i centri di servizio per il volontariato, con le fondazioni di origine bancaria e con gli ordini professionali direttamente coinvolti nell’applicazione del Codice del Terzo settore.

I membri dell’Osservatorio

Come condiviso dal Ministero, a fare parte dell’Osservatorio sono:

Dott. Alessandro Lombardi, Capo Dipartimento per le politiche sociali, del Terzo Settore e migratorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;

Dott.ssa Monica Raciti e Dott.ssa Isabella Spreafico, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;

Dott. Luciano Gallo, in rappresentanza dell’ANCI;

Dott. Emilio Emmolo, Dott. Stefano Gheno e Dott. Gianfranco Marocchi, in rappresentanza del Consiglio Nazionale del Terzo Settore;

Dott. Leonardo Becchetti e Dott. Luca Gori, in qualità di esperti nel campo della sussidiarietà e dell’amministrazione condivisa”.

Figure a cui Bellucci fa sapere non mancherà mai il supporto del Governo durante i lavori. La partecipazione e la professionalità di ognuno dei componenti definisce la direzione in cui il dipartimento intende andare: vale a dire incrementare in maniera sempre costante il dialogo tra le parti al fine di restituire una fortificazione e una sistemazione del terzo pilastro. 

Il Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, sin dall’insediamento del Governo Meloni, ha chiarito quanto fosse prioritario il terzo settore e la regolamentazione dello stesso. Basti guardare, ad esempio, a quanto affrontato nella legge n. 104 “Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore” entrata in vigore lo scorso 4 luglio (clicca qui per approfondire), che va a modificare e integrare il Codice del Terzo Settore. 

La messa a terra dell’Osservatorio rappresenta un’ulteriore prova di questo impegno. 

Il commento di Maria Teresa Bellucci: “rafforzare il legame tra pubblico e privato”

A margine del primo incontro, Bellucci ha così raccontato – in una nota ufficiale – la novità in materia: “Si tratta di uno strumento di rilevanza strategica per potenziare la collaborazione improntata sull’amministrazione condivisa tra enti pubblici e Terzo settore, che oggi, grazie al governo Meloni, trova maggiore impulso“. 

L’insediamento dell’Osservatorio – ha poi proseguito – rappresenta un passo significativo verso la costruzione di modelli di governance partecipata e l’applicazione dei principi di co-programmazione e co-progettazione previsti dal Codice del Terzo settore, pilastri fondamentali per garantire e incrementare il coinvolgimento degli enti e rafforzare quel legame tra pubblico e privato sociale, necessario per affrontare le sfide sociali ed economiche attuali nel pieno rispetto del dettato costituzionale“.

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