Terzo settore: il Viceministro Bellucci a tutto tondo su novità, politiche sociali, 5×1000 e IVA

Diventare un Ente di Terzo Settore non sarà più un percorso lacrime e sangue”. Ma anche: “Questa riforma all’insegna della trasparenza e della semplificazione è stata costruita insieme al Consiglio nazionale del Terzo Settore, al cui interno abbiamo aperto dei tavoli dedicati”. Queste sono solo alcune delle dichiarazioni che il Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, ha rilasciato a Vita.

A pochi giorni dall’entrata in vigore della Legge 4 luglio 2024, n. 104 “Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore” (la Legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 luglio), il  Viceministro fa chiarezza ed affronta i temi caldi del momento, senza sottrarsi dall’analizzare alcuni punti che necessitano di ulteriori approfondimenti.

Quali sono le novità introdotte dalla Legge?

La legge 4 luglio 2024, n.104, il cui  testo aveva superato le discussioni di Camera e Senato senza alcun voto contrario, interviene e modifica alcune disposizioni del Codice del Terzo settore (Dlgs 117/2017). Fornisce al mondo del non-profit, del sociale e del volontariato chiarimenti sull’acquisizione automatica della personalità giuridica per le imprese sociali iscritte al RUNTS nell’apposita sezione, tratta le semplificazioni per gli Enti di piccole dimensioni ed introduce “facilities”, come la possibilità di effettuare delle assemblee on-line. Si rivolge poi alle associazioni sportive dilettantistiche, purché siano anche ETS, quando dipana qualsiasi dubbio sui proventi derivanti dalle sponsorizzazioni.

Affronta altresì le ipotesi  che determinano la nomina dell’organismo di controllo e dei revisori dei conti, ma anche  il rapporto fra dipendenti e soci per le associazioni di promozione sociale. 

Insomma, a sette anni dal nuovo Codice del Terzo settore, le ultime disposizioni rappresentano una ventata di aria fresca che dovrebbe permettere al terzo pilastro di cambiare ulteriormente marcia. 

Come ha sottolineato il Viceministro Bellucci a Vita.it, questa riforma è frutto di un programma di Governo, condiviso anche dal Parlamento, e del coinvolgimento di persone competenti.  “Ogni intervento – ha  riferito il Viceministro – doveva essere volto a facilitare la vita”. Tra le novità che meritano di essere evidenziate, l’Onorevole Bellucci cita la semplificazione nella tenuta dei bilanci per le piccole e medie realtà, quelle che hanno entrate al di sotto dei 60 mila euro e dei 300 mila euro, l’innalzamento del rapporto tra lavoratori e soci di una aps, la possibilità di  iscrizione al RUNTS per associazioni come alpini e carabinieri e l’estinzione della Fondazione Italia Sociale.

patto terza età
On. Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali

Bellucci su lasciti solidali e politiche sociali

In merito alla domanda sui lasciati solidali, uno dei tanti punti ancora aperti sul quale gli Enti chiedono ulteriori interventi, a cominciare dall’eliminazione della presunzione che ogni edificio lasciato al non-profit sia un bene di interesse culturale, il Viceministro non ha tergiversato ed ha aperto  ad eventuali modifiche. 

Ci teniamo molto – ha precisato l’Onorevole Bellucci – perché sappiamo quanto i lasciti testamentari siano importanti per la crescita del Terzo settore. Abbiamo già detto che è nostra intenzione continuare nel percorso, per introdurre modifiche che facciano fronte alle difficoltà applicative che gli enti riscontrano. C’è bisogno di lavorare a stretto contatto con il ministero della Giustizia e con quello della Cultura: è un tema che va affrontato congiuntamente con loro e prima di tutto serve condividere lo stesso livello di consapevolezza della materia”. 

Consapevolezza e attenzione. Due termini che ricorrono spesso nell’intervista rilasciata dal Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali alla piattaforma al servizio dell’innovazione sociale. La dedizione a favorire il bene comune e la premura nel difendere le categorie  più fragili emergono anche nei passaggi dedicati alle politiche  sociali.

Tra gli interventi della legge che è entrata in vigore il 3 agosto, Maria Teresa Bellucci elenca l’istituzione della giornata nazionale dell’ascolto  dei  minori (9 aprile), il tavolo di lavoro – composto da ETS e categorie professionali – per il monitoraggio degli interventi sui minori fuori famiglia e sui neomaggiorenni, la relativa relazione annuale che sarà fatta al Parlamento e l’importanza di bandi, come “DesTEENazione-Desideri in azione”, che  si prefiggono di realizzare comunità aggregative per adolescenti. 

Bellucci sul 5 per mille e sulla possibilità di aumentare il tetto

Ma è sul 5 per mille che il Viceministro apre ad un possibile intervento normativo in modo che possa valorizzare la scelta del contribuente. Rispetto al 2022, infatti, gli italiani  che nella loro dichiarazione dei redditi hanno destinato una quota del 5 per mille ad una realtà non-profit sono aumentati di 731 mila unità, attestandosi così oltre la quota dei 17 milioni. Il tetto dei 525 milioni per il 5 per mille, previsto dalla legge ed inserito nelle tabelle dell’Agenzia delle Entrate, è stato superato anche  quest’anno.

Gli italiani, insomma, hanno sfondato la soglia di quasi 28 milioni di euro. E allora perché non togliere quel limite? La risposta del Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali va in una precisa direzione: “Certamente è volontà di questo governo valorizzare le scelte dei contribuenti e quindi lavorare su un aumento dell’autorizzazione alla spesa. Stiamo lavorando con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’Agenzia delle Entrate per verificare un intervento normativo che possa consentirlo e auspichiamo che sia possibile con la manovra di bilancio”.

IVA e aiuti di Stato: inviato un position paper a Bruxelles

Sull’IVA e sullo spettro che  dal prossimo 1° gennaio 2025, in assenza di interventi normativi, migliaia di realtà che operano nel sociale debbano aprire una partita IVA, pur rimanendo esenti da imposta, l’Onorevole Bellucci  ammette che  il governo è aperto al confronto e che ritiene valida la proposta avanzata dal Forum del Terzo Settore per mitigare gli effetti.

Aggiungendo altresì che “questo tema entra all’interno di quel quadro di certezza regolatoria che stiamo cercando di costruire, in particolare è collegato all’autorizzazione europea sulla fiscalità del Terzo settore a cui ho lavorato alacremente fin dall’inizio del mio mandato. Proprio in questi giorni, grazie ad una intensa collaborazione con la rappresentanza italiana a Bruxelles e con la DG Competition della Commissione europea, abbiamo finalizzato l’inoltro di un position paper sul tema degli aiuti di Stato che fa definitivamente chiarezza”.

 

Con l’invio del position paper il governo italiano ha risposto a tutti i quesiti pervenuti da Bruxelles. Chiarita la posizione, la palla passa alla Commissione europea. La risposta, come auspica il Viceministro Bellucci, non dovrebbe tardare ad arrivare.

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