Cure assistenziali 2022: le pagelle del Ministero della Salute e il commento del GIMBE

Agosto, un po’ come la coda di dicembre, è inevitabilmente un mese di bilanci. Non solo personali. Alcuni giorni fa, infatti, come di consueto, la Fondazione GIMBE ha diffuso i dati relativi alle cure assistenziali del 2022, guardando alle pagelle del Ministero della Salute. Si anticipa che solo 13 Regioni sono state promosse e che il divario tra Nord e Sud della Penisola appare sempre più evidente. 

Cure assistenziali: analisi GIMBE

Nel 2022 solo 13 Regioni rispettano gli standard essenziali di cura, con un ulteriore aumento del divario Nord-Sud: la Puglia e la Basilicata uniche promosse al Sud, ma in posizioni di coda. In 10 Regioni le performance peggiorano rispetto al 2021. Questi sono i dati diffusi dal Ministero della Salute grazie ai quali viene valutata l’erogazione di dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), vale a dire quelle prestazioni sanitarie che Regioni e Province devono essere in grado di garantire gratuitamente o mediante pagamento del ticket. 

Si tratta di una vera e propria ‘pagella’ per i servizi sanitari regionali – ha spiegato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – che identifica quali Regioni sono promosse (adempienti), pertanto meritevoli di accedere alla quota di finanziamento premiale, e quali bocciate (inadempienti)”. 

Le Regioni quindi identificate come inadempienti sono sottoposte ai Piani di rientro, uno specifico affiancamento da parte del Ministero della Salute che nelle situazioni più critiche può arrivare sino al commissariamento della Regione.

Gli indicatori CORE

Dal 2020 la Griglia LEA è stata sostituita da 22 indicatori CORE del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), suddivisi in tre aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. In ogni area, le Regioni possono ottenere un punteggio tra 0 e 100 e vengono considerate adempienti se raggiungono almeno 60 punti in tutte le tre aree; invece, se il punteggio è inferiore a 60 anche in una sola area, la Regione risulta inadempiente. “Se nel 2020 e nel 2021, segnati dall’emergenza pandemica, il monitoraggio ha avuto solo un ruolo informativo – ha aggiunto il Presidente – nel 2022 per la prima volta i risultati degli indicatori CORE vengono utilizzati a scopo valutativo”.

A seguito della recente pubblicazione della Relazione 2022 del Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia da parte del Ministero della Salute, “la Fondazione GIMBE ha effettuato alcune analisi per stimare l’entità dell’attuale frattura Nord-Sud nel garantire il diritto costituzionale alla tutela della salute anche alla luce della recente approvazione della legge sull’autonomia differenziata”.

Nel 2022: cala il numero di Regioni adempienti

Rispetto al 2021 le Regioni adempienti nel 2022 scendono da 14 a 13: Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. In particolare, dal 2021 al 2022 nessuna Regione passa da inadempiente ad adempiente, mentre l’Abruzzo diventa inadempiente per il punteggio insufficiente nell’area della prevenzione.

Rimangono inadempienti 7 Regioni: Campania, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano con un punteggio insufficiente in una sola area; Calabria, Sardegna e Sicilia con un punteggio insufficiente in due aree; Valle D’Aosta insufficiente in tutte le tre aree. Il dato più significativo ed evidente riguarda quindi la forbice tra il Nord e il Sud. 

La classifica GIMBE

La Fondazione GIMBE ha elaborato una classifica di Regioni e Province Autonome sommando i risultati ottenuti nelle tre aree; i risultati sono riportati in ordine decrescente di punteggio totale e suddivisi in quartili. Riferendosi a criteri e risultati Cartabellotta ha commentato: “Rispetto al semplice status di adempiente o inadempiente il punteggio totale mostra ancora più chiaramente l’entità del gap Nord-Sud: infatti, ai primi 10 posti si trovano 6 Regioni del Nord, 4 del Centro e nessuna del Sud, mentre nelle ultime 7 posizioni – fatta eccezione per la Valle D’Aosta – si collocano solo Regioni del Mezzogiorno”.

Tabella-classifica-GIMBE

Nel 2022 a livello nazionale si rileva un miglioramento nell’area ospedaliera (+90 punti), un lieve peggioramento per l’area distrettuale (-12 punti) e un netto peggioramento nell’area della prevenzione (-146 punti); complessivamente le tre aree perdono 68 punti rispetto al 2021 (tabella 4). “Gli indicatori più critici dell’area prevenzione riguardano gli screening oncologici, in particolare nelle Regioni del Sud, e le coperture vaccinali in età pediatrica su cui potrebbe aver inciso il passaggio alla fonte informativa dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale”, ha condiviso ancora il numero uno della Fondazione. 

Se ne ricava, quindi, che la profonda frattura tra Nord e Sud, anche in campo medico assistenziale, diventa sempre più complessa da gestire e invalidante per i cittadini.

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