Il Safeguarding officer e la tutela dei minori nello sport: il commento dell’avv. Toschi

Il prossimo 20 giugno, dalle ore 18:00 alle ore 20:00, avrà luogo un webinar dal titolo “Safeguarding Sportivo – Adempimenti per le associazioni sportive in materia di tutela dei minori”, promosso da OPES. Un’attività che vede il coinvolgimento di professionisti del diritto, psicologi e pedagogisti, il cui compito è accompagnare presidenti, dirigenti, tecnici e coloro che potrebbero ricoprire il ruolo di responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, alla piena comprensione della materia. Risorse.news ha quindi chiesto a una delle voci protagoniste del webinar, l’avv. Carlotta Taoschi, di illustrare in anteprima alla testata il tema che andrà ad approfondire durante l’incontro digitale: “Il safeguarding sportivo e le azioni a tutela dei minori”.

Il commento dell’Avv. Toschi

Le violenze e gli abusi nello sport colpiscono gli atleti, così come l’affidabilità delle organizzazioni sportive. Come soggetti attivi e passivi del mondo dello sport, condanniamo fermamente discriminazioni, molestie e abusi in qualsiasi forma e si impegna a prevenire tali comportamenti. 

Di recente, è stata introdotta una promozione di politica di “tolleranza zero” per la discriminazione e le violenze indipendentemente dal genere, dall’origine etnica, dalla fede religiosa, dall’orientamento sessuale e dalla disabilità al fine di garantire uno sport aperto e inclusivo. Ciò a che scopo? Quello di tutela il diritto di praticare uno sport sicuro, in un ambiente rispettoso, equo e libero da ogni forma di violenza nei confronti degli atleti.

L’Osservatorio permanente per le politiche di Safeguarding

La Giunta del Coni (delibera n. 255 del 25 luglio 2023) ha istituito un Osservatorio permanente per le politiche di Safeguarding, al quale ha delegato l’emanazione (e la verifica dell’osservanza) dei principi per le Linee guida che la FSN, le DSA, gli EPS e le Benemerite devono avere adottato entro il 31 agosto 2023. L’Osservatorio ha previsto la nomina del responsabile federale delle politiche di Safeguarding da parte delle FSN, DSA, EPS e Benemerite, e quella del responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni da parte delle società sportive.

Due figure essenziali alle quali sono delegate funzioni per garantire l’operatività e l’efficacia dei modelli organizzativi e di controllo, nonché dei codici di condotta nel perseguimento degli obiettivi nella prevenzione e nel contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione.

La designazione è indispensabile per i sodalizi sportivi affiliati agli organismi sportivi, ai sensi dell’art. 33 del dlgs 36/21 – che ne ha previsto l’introduzione – entro 12 mesi dall’entrata in vigore dello stesso decreto, quindi entro il 1° luglio 2024.

Il Responsabile Federale

Il ruolo del Responsabile Federale rappresenta una pietra nella promozione di un ambiente sportivo sicuro, in cui ogni individuo, specialmente minorenne, può godere dello sport. Questa figura assume un ruolo critico all’interno delle federazioni sportive, baluardo contro ogni forma di comportamento inappropriato. Non è un organo di giustizia e non è una articolazione della procura federale.

Difatti chi riveste questo ufficio non si occupa dell’accertamento dei fatti o di eventuali responsabilità perché tali attribuzioni spettano alla procura federale ed agli organi di giustizia. In poche parole, si può dire che il Safeguarding officer si occupa di presente e di futuro mentre la procura e gli organi di giustizia di ciò che è passato, per l’accertamento delle responsabilità. Ci sono funzioni di collaborazione diretta con la procura generale del CONI. 

Questa figura disegna un’opportunità per le federazioni di dimostrare il loro impegno nei confronti della sicurezza e del benessere degli atleti, consolidando il giudizio e l’integrità dello sport.

La figura nominata ha il compito di implementare, monitorare e rafforzare le politiche di tutela all’interno della federazione sportiva, garantendo che vengano accolte e messe in atto pratiche sicure, per proteggere atleti, in particolare i minori, da ogni forma di abuso e discriminazione. 

Tra le sue maggiori responsabilità:

  1. la creazione di un quadro chiaro che definisca le politiche di tutela e le procedure da seguire in caso di segnalazioni o sospetti di abusi.
  2. L’Organizzazione di sessioni di formazione destinate agli allenatori, ai dirigenti sportivi e a tutti gli stakeholders per sensibilizzarli sui temi del Safeguarding, dell’abuso e della discriminazione.
  3. La Funzione di primissimo punto di contatto per le segnalazioni di comportamenti inappropriati, assicurando un processo di gestione trasparente, equo e rispettoso della privacy.
  4. E da ultimo, ma non per importanza, Promozione di un ambiente sicuro.

Si comprende che la figura giocherà un ruolo cruciale nell’assicurare che lo sport sia uno spazio positivo per tutti gli attori (attivi e passivi che siano). L’importanza di questa figura risiede nella capacità di contribuire attivamente alla prevenzione di abusi e discriminazioni, assicurare che i minori e gli atleti vulnerabili ricevano la protezione e il supporto necessario per godere pienamente della loro esperienza sportiva, e promuovere una cultura di apertura, di rispetto e di sicurezza tesa alla valorizzazione di ogni individuo nonché tesa a scoraggiare i comportamenti negativi. Tale figura sarà pilastro importante anche per costruire e mantenere la fiducia tra la federazione, gli atleti, le famiglie e la comunità sportiva tutta.

Riservatezza e diritto all privacy

Il Responsabile si trova di fronte a molteplici sfide che vanno di pari passo con le tecnologie: per esempio, è avvertita la necessità di bilanciare la riservatezza ed il diritto alla privacy con la trasparenza. Il Responsabile, pertanto, è un pilastro all’interno dell’ecosistema sportivo. 

Mi piace ricordare, tra le varie funzioni, quella di aprire una istruttoria, su fatti già accaduti, per verificare se l’abuso è ancora in corso oppure cessato e quella di chiedere quick response o ancora per formulare delle raccomandazioni, per il futuro, di modo che gli abusi non possano verificarsi nuovamente. Ricordiamo, altresì, che il nominato potrà supportare le vittime davanti alla procura federale e agli organi di giustizia.

Guardiamo, ora, il ruolo del responsabile all’interno delle singole ASD. Che tipo di attività svolge? Il soggetto sarà incaricato a svolgere attività di vigilanza circa l’adozione e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, collettore di segnalazione di condotte rilevanti, ai fini delle politiche di Safeguarding.

La designazione del responsabile dovrà essere effettuata con attenzione, in considerazione dei requisiti per lo svolgimento dell’incarico, per la delicatezza e la riservatezza delle relative implicazioni, ciò anche al fine di prevenire contestazioni di culpa in eligendo e le connesse responsabilità. Dovrà essere un soggetto preparato, competente ed indipendente, cui deve essere richiesta la produzione del certificato penale del casellario giudiziale.

A riguardo, Il D. Lgs. 36/2021 – all’art. 33 comma 7 – prevede che ai minori che praticano attività sportiva si applichi quanto previsto dal D. Lgs. N. 39/2014 in attuazione della Direttiva 2011/93/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativo alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e della pornografia minorile. La norma prevede esplicitamente che il soggetto che intende impiegare una persona al fine di svolgere attività che comportino contatti diretti e regolari con i minori, è tenuto a richiedere il certificato penale del casellario giudiziale.

Una figura importante

La nomina del responsabile, per rendere la circostanza nota a tutti, andrà pubblicata sulla homepage dell’Affiliata nonché affissa presso la sede della medesima e comunicata al responsabile federale delle politiche di Safeguarding federale. Ciò è utile affinché tutti siano messi in condizione di conoscere chi è il soggetto nominato a cui fare riferimento. Le sue funzioni e responsabilità, i requisiti e le procedure per la nomina, sono previsti dai modelli organizzativi che devono garantirne la competenza, l’autonomia e l’indipendenza.

In ogni caso, riassumendo, il responsabile svolgerà funzioni di vigilanza circa l’adozione e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché sarà collettore di eventuali segnalazioni di condotte rilevanti ai fini delle politiche di Safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispettive. Il Responsabile verrà a contatto, spesso e volentieri con dati più che sensibili: sarà quindi essenziale la necessità del trattamento dei dati. Pensiamo, per esempio, ad un caso di discriminazione per motivi razziali. In tal senso, ricordo che tra i contenuti essenziali indicati dalle Linee guida vi è la gestione “tempestiva ed efficace” e “riservata” delle segnalazioni. 

Tale previsione sollecita, a maggior ragione, una riflessione seria in ordine alla nomina di tale figura. È di facile comprensione, anche ad una prima lettura, che la scelta del soggetto che andrà a ricoprire tale incarico possa rivelarsi un onere (anche di natura economico) nell’organizzazione dell’attività sportiva.

 

Avv. Carlotta Toschi

Carlotta toschi
Avvocato Carlotta Toschi

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