Ethical Sport, il progetto di Konsumer Italia diventato modello organizzativo antiviolenza certificato

Guarda il servizio sull’evento di Ethical Sport al Senato


Rendere gli ambienti sportivi sicuri e privi di ogni forma di violenza. Questo è l’obiettivo di Ethical Sport, il progetto di Konsumer Italia che lo scorso 12 giugno, all’interno della Sala Zuccari del Senato, ha vissuto una giornata di restituzione dei risultati e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza di prevenire il bullismo ed ogni fenomeno di devianza. Avviato come un progetto di natura sportiva e sociale, che ha intercettato un bisogno della comunità e poi proposto ai soggetti coinvolti programmi educativi e formativi, Ethical Sport si è evoluto fino a diventare un modello organizzativo antiviolenza che è stato altresì certificato da un Ente terzo.

Grazie alla Federazione Pugilistica Italiana, Ethical Sport è stato realizzato in 10 palestre

Accanto ai promotori si sono schierati l’osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio giovanile e la Federazione Pugilistica Italiana. Propio la Federazione presieduta da Flavio D’Ambrosi ha permesso ad Ethical Sport di atterrare 10 palestre e di avviare quel cambiamento culturale che ha interessato dirigenti, tecnici, aspiranti boxeur e giovani atleti.

Le attività proposte hanno permesso ai destinatari di acquisire competenze e sviluppare soft skills. Non solo, hanno creato altresì quella consapevolezza necessaria ad intercettare anche il minimo segnale di violenza, prevaricazione o sopruso che arriva da una vittima.

Un progetto precursore delle disposizioni in materia di safeguarding

Il progetto Ethical Sport è stato avviato prima che il legislatore intervenisse in materia di safeguarding. Da precursore dei tempi, oggi, l’iniziativa di Konsumer Italia si incastona alla perfezioni nelle disposizioni dettate dall’articolo 16 del decreto legislativo numero 39 del 2021.

Oggi, visto l’interesse suscitato pure a livello internazionale, Ethical Sport potrebbe evolversi. I presupposti per esportare un modello organizzativo antiviolenza certificato al di fuori dell’ambiente sportivo ci sono tutti.

Nella video notizia gli interventi dell’Avv. Giorgia Venerandi (Project Leader), di Silvia Salis (Vice Presidente Vicario CONI) e dell’ex pugile Emanuele Blandamura.

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