Dopo le straordinarie Olimpiadi di Tokyo che ci hanno visto protagonisti con 40 medaglie vinte (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi) gli azzurri si stanno preparando al meglio per quelle che si disputeranno a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto. Le premesse per replicare quanto visto in Giappone sono buone. Lo scorso fine settimana, dal 7 al 9 giugno, ne abbiamo viste diverse, dalle giornate storiche al Roland Garros a quelle di sabato, 8 giugno, per l’atletica leggera. Ma andiamo con ordine.
Sinner: the special number One
È iniziata lunedì 10 giugno la prima settimana con il nostro Jannik Sinner in cima nella classifica mondiale del tennis. Il classe 2001 di San Candido è pronto ad affrontare le imminenti Olimpiadi con la consapevolezza di poter portare a casa una medaglia che gli italiani attendono da esattamente 100 anni (l’unica medaglia italiana nel tennis ai giochi – un bronzo – fu conquistata nel 1924 da Uberto de Morpurgo).
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Attenzione ai rivali
Sinner punterà sicuramente alla medaglia d’oro, ma sa bene che dovrà fare i conti (magari in un’ipotetica finale, se il tabellone lo permetterà) con il nuovo numero due del mondo, ovvero il tennista spagnolo Carlos Alcaraz, reduce dalla conquista del Roland Garros. Lo spagnolo si porta a casa il suo primo trofeo battendo Alexander Zverev per 3 set a 2 dopo 4 ore e 20 minuti di gioco.
Parlando di contendenti a una medaglia ai Giochi Olimpici non si può non citare Novak Djokovic. Il serbo ha riportato una lesione al menisco del ginocchio destro durante l’ottavo di finale del Roland Garros. Dopo la visita chirurgica effettuata al termine dell’incontro, l’ex numero uno è stato costretto a uno stop di tre settimane come confermato dalla diagnosi. Djokovic quasi sicuramente non parteciperà al torneo di Wimbledon che inizierà il primo luglio e spera comunque che questo gli sia di aiuto per riposarsi e riuscire a partecipare al meglio delle sue forze ai Giochi olimpici di Parigi.
Impresa azzurra sfiorata al Roland Garros
L’Italia ha sfiorato la grande impresa al Roland Garros, andando vicina a una quasi memorabile tripletta. I tennisti azzurri sono riusciti a disputare l’atto conclusivo ben tre volte, con Jasmine Paolini che ha perso 6-2, 6-3 contro la polacca Iga Swiatek, con Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel doppio maschile (sconfitti per 7-2, 6-3 contro il croato Mate Pavic e il salvadoregno Marcelo Arevalo) e ancora con Jasmine Paolini e Sara Errani che nel doppio femminile hanno perso per 7-6,6-3 contro la statunitense Coco Gauff in coppia con la ceca Katerina Siniakova.
Jasmine Paolini nella storia
Anche se non sono riusciti ad imporsi, hanno scritto una pagina memorabile dello sport italiano e non sono passate inosservate le qualità dei ragazzi, più la tenacia della nostra Jasmine Paolini. Lo straordinario cammino della tennista toscana sulla terra rossa di Parigi l’ha portata ad essere la tennista numero 7 del ranking femminile, diventando la quinta italiana a entrare così nella top dieci mondiale (le altre tenniste sono Francesca Schiavone nel 2010, Sara Errani nel 2013, Flavia Pennetta nel 2015 e Roberta Vinci nel 2016).
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In ottica olimpica, salgono quindi anche le probabilità di vedere i nostri numeri uno nel tabellone di doppio misto. Sinner-Paolini rappresenteranno l’Italia nel torneo olimpico? Lo sapremo il prossimo 3 luglio, quando i singoli Comitati Olimpici Nazionali potranno annunciare le proprie squadre.
Termina il Roland Garros con un forte rammarico per le tre finali perse (e con la sconfitta di Sinner in semifinale), ma sicuramente non è passato inosservato che l’Italia è una delle nazionali di tennis più forti, se non la più forte, che disputeranno le Olimpiadi.
Atletica, gli ultimi risultati: come si arriva alle Olimpiadi
L’atletica, invece, dopo i 5 ori conquistati 3 estati fa a Tokyo, con Tamberi (salto in alto), Palmisano (marcia 20 km femminile), Stano (marcia 20 km maschile), Jacobs (100 metri) e la staffetta 4×100 maschile, non sta deludendo le aspettative. Sabato 8 giugno, i nostri alfieri hanno spazzato via il precedente record di 5 medaglie conquistate agli Europei in un solo giorno. Grazie a Leonardo Fabbri (peso), Lorenzo Simonelli (110 ostacoli), Marcell Jacobs e Chituru Ali (100 metri), Mattia Furlani (salto in lungo) e Francesco Fortunato (marcia) sono arrivate ben 6 medaglie, di cui 3 ori in 45 minuti.
Gli ottimi risultati non finiscono certo qui, perché le medaglie italiane alla fine della manifestazione sono state 24: 11 ori (Jacobs nei 100 m, Simonelli nei 110 ostacoli, Crippa nella mezza maratona, la squadra della 21K, Tamberi nel salto in alto, Fabbri nel peso, Battocletti sia nei 5.000 sia nei 10.000, Palmisano nella 20 km di marcia, Fantini nel martello e la 4×100 con Melluzzo, Jacobs, Patta e Tortu), 9 argenti (Ali nei 100 metri, Tortu nei 200, Sibilio nei 400, Riva nella mezza maratona, Furlani nel lungo, la 4×400 con Sito, Aceti, Meli e Scotti, Trapletti nella 20 chilometri di marcia, Iapichino nel lungo e la 4×400 mista con Sito, Polinari, Scotti e Mangione) e 4 bronzi (Tecuceanu negli 800 metri, Arese nei 1.500, Fortunato nella 20 chilometri di marcia e Dosso nei 100 metri donne).
Capitan Tamberi
La conferma di queste pre Olimpiadi è sicuramente il Capitano, ovvero Gianmarco Tamberi, record italiano nel salto in alto con 2.39 metri. Che, come citato prima, alle scorse Olimpiadi ha vinto l’oro condividendo il momento con il suo amico e rivale Mutaz Essa Barshim, rivedremo ancora il duello infinito tra il qatariota e l’azzurro?
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La storia di Tamberi è forse una delle più belle dello sport italiano più recente. Nel 2016, si infortuna alla gamba. Diagnosi? Rottura del tendine d’Achille, alla vigilia dei Giochi di Rio de Janeiro, e di conseguenza rinuncia alla partecipazione. Nonostante ciò non si abbatte di morale, mettendo nel mirino le Olimpiadi di Tokyo. Dopo lo slittamento dei Giochi nipponici a causa del covid, il 1° agosto 2021 Tamberi ritorna in pedana per conquistare quello che la sfortuna gli aveva tolto in Brasile. Il resto è storia.
Fronte Jacobs
Un punto di domanda, invece, rimane la questione legata a Marcell Jacobs che nell’ultimo anno ha gareggiato poco, ma si è allenato molto per correre i 100 metri sotto i 10’’. A Ostrava, in Repubblica Ceca, il 28 maggio, ha chiuso in 10.19, mentre ad Oslo, in Norvegia, il 30 maggio, in 10.03. Sabato 8 giugno a Roma ha tagliato il traguardo per primo. Il nuovo Campione d’Europa dei 100 metri ha fermato il cronometro dopo 10.02 secondi.
Dall’inizio del 2024, però, diversi atleti sono riusciti a fare meglio dell’italiano: Oblique Seville, con 9.82, Noah Lyles, 9.85, Tejiri Ashe, 9.94, ad oggi, sono i candidati al podio.
Generazione Z
Infine, abbiamo le nuove leve come: Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli, Mattia Furlani nel salto in lungo, Francesco Fortunato nei 20 km marcia e Chituru Ali nei 100 metri. I due che spiccano sono Simonelli e Furlani. Il primo perché detiene il secondo miglior tempo dell’anno, mentre il secondo vanta la miglior prestazione di un under 20 e quarta nella stagionale con 8.38.
Cosa ci aspetta?
Le medaglie conquistate agli Europei di Roma fanno ben sperare anche per le prossime Olimpiadi.
Riusciremo a replicare o addirittura a superare l’annata del 2021? Difficile? Sì, ma non impossibile. E poi chi lo sa, l’unica cosa certa è che ci aspetterà una calda estate, si spera nel segno del tricolore.
Di Federico Ferlisi e Matteo Perito