Mancavano il nullaosta della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopo quattro mesi dal loro annuncio, lo scorso 25 maggio, gli ecobonus per l’acquisto di nuove autovetture e motocicli sono diventati realtà. A partire dal prossimo 3 giugno, infatti, le concessionarie potranno caricare sulla piattaforma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, gestita da Invitalia, gli ordini dei loro clienti. Una buona notizia per il settore dell’auto, in sofferenza negli ultimi mesi per via del calo delle immatricolazioni, per gli italiani ed anche per il raggiungimento di diversi obiettivi legati alla sostenibilità ambientale, primo fra tutti il traguardo del net zero entro il 2050.
Ecobonus: dal governo risorse per 1 miliardo di euro
Il governo ha fatto così la sua parte. L’intesa tra i ministeri delle Imprese e del Made in Italy, dell’Economia, dell’Ambiente e della sicurezza energetica ed il dicastero delle Infrastrutture ha permesso di mettere sul piatto un miliardo di euro di risorse per stimolare il mercato delle vetture a zero emissioni e per incentivare la rottamazione di veicoli a classe Euro 0, 1, 2 e 3, che oggi rappresentano il 25% dei mezzi circolanti.
Gli ecobonus interesseranno i modelli elettrici, le full Hybrid, le mild hybrid e le termiche a basse emissioni, tutti con prezzo pari o inferiore a 35.000 euro (iva esclusa), ma anche le ibride plugin che hanno un costo inferiore o uguale a 45.000 euro (iva esclusa). Inoltre, gli incentivi saranno proporzionali alla classe ambientale di appartenenza dell’auto. Più alti per i veicoli da rottamare che montano un motore Euro 0, 1 e 2, leggermente inferiori ai primi per le classi Euro 3 ed Euro 4.
Per l’elettrico incentivi fino a 13.750 euro
La spinta per l’elettrico c’è. In un mercato che vede l’Italia indietro rispetto agli altri Paesi europei, gli ecobonus potranno permettere al nostro Paese di recuperare il gap. Per l’acquisto di una vettura a zero emissioni, infatti, il contributo del governo è di 6.000 euro, ai quali bisogna aggiungere 5.000 € se si rottama un veicolo di classe 0, 1 o 2. Gli 11.000 euro previsti per l’ acquisto potranno salire fino a 13.750 €, se l’acquirente ha un reddito ISEE inferiore a 30.000 € annui.
Nel caso in cui si dovesse rottamare un Euro 3 o un Euro 4, gli incentivi sarebbero rispettivamente di 10.000 € e 9.000 €, che potrebbero toccare quota 12.500 o 11.250 nel caso di un ISEE inferiore a 30.000 €.
Per il mercato delle termiche a basse emissioni di CO2 (la fascia è tra 61 e 135 g/Km) che costano meno di 35.000 €, sono previsti contributi di 3.000 € (se il veicolo da rottamare appartiene ad una classe tra 0 e 2), 2.000 € (Euro 3) o 1.500 € (Euro 4).
Ibride e plug-in: ecobonus da 10.000 € a 6.875 €
Analizzando invece gli ecobonus per le ibride e le plug-in, con costo inferiore a 45.000 €, si passa dagli 8.000 € per i veicoli da rottamare con classe fino ad Euro 2 ai 5.500 € per gli Euro 4 (nel caso di una rottamazione Euro 3, invece, gli incentivi sono pari a 6.000 €). Anche in questo settore dell’automotive sono previsti ulteriori bonus per chi ha un indicatore della situazione economica equivalente inferiore a 30.000 €. Gli scaglioni sono: 10.000 € per una rottamazione di una vettura Euro 0, 1 e 2; 7.500 per un Euro 3; 6.875 per un Euro 4.
Misure anche per auto a GPL, metano ed usate, ma anche per ciclomotori
Le novità non finiscono certo qui. Nel pacchetto sono inclusi anche i contributi di 400 € e 800 € per installare sulla propria auto (fino ad un Euro 4) un impianto nuovo a GPL o a metano. Chi volesse prendere in considerazione l’acquisto di una automobile usata può fare affidamento su un bonus di 2.000 €, a condizione che rottami un veicolo Euro 0, 1, 2, 3 o 4 di proprietà (lo deve possedere da almeno 12 mesi) e che sulla nuova autovettura, il cui costo dovrà essere inferiore a 25.000 €, sia installato un motore Euro 6 (emissioni di CO2 fino a 160 g/km).
Gli incentivi a rinnovare il parco elettrico passano anche dai motocicli, ciclomotori, scooter e quadricicli con potenza non superiore a 15 KW. Se non si rottama alcun mezzo, gli ecobonus del governo possono raggiungere il 30% del prezzo di vendita del nuovo mezzo, ma non superare l’importo di 3.000 €. In caso contrario, e di rottamazione di un Euro 0, 1, 2 o 3 di cui si è proprietari da almeno 12 mesi, il contributo governativo è pari al 40% del prezzo di listino. Anche per questo caso il tetto massimo è di 4.000 €.