Ascoltando i telegiornali e tutte le trasmissioni di approfondimento politico nei giorni precedenti alla nascita del Governo Meloni, in qualsiasi totoministri, il nome di Andrea Abodi non è mai spuntato. Lo si è sentito per la prima volta quando Giorgia Meloni ha ufficialmente letto la lista dei suoi Ministri dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica.
Ma chi è Andrea Abodi?
Romano, classe ’60, il suo nome è visceralmente legato con il calcio ed in modo particolare alla Serie B che lui ha guidato come presidente di Lega dal 2010 al 2017. Grazie alla sua guida, la Serie B è cresciuta tanto da essere ribattezzata: “Il campionato degli italiani”, e lo è di nome e di fatto.
Ma Abodi è molto di più di un presidente di Lega e lo dimostra gestendo la cadetteria nel modo più “umano” possibile ma senza mai venir meno alle regole. Abodi appare subito come l’uomo del dialogo e del confronto, con quel suo sorriso semplice ed immediato, che esalta un volto umano che il calcio in Italia aveva perso da tempo. Appare, e di fatto lo è, l’uomo che simpatizza per Davide contro Golia, legato ai centri più piccoli, alla cosiddetta provincia, più che alle società blasonate.
È un presidente che gira tutti i campi, soprattutto quelli meno noti. Quando, per esempio, nel 2016 arriva a Crotone, dalla cenerentola del calcio italiano, ospite della società rossoblù, si presenta con una frase simbolo per lui: “Sono venuto a Crotone perché era una promessa fatta due anni fa e le promesse le mantengo sempre”.
Il brand “serie B”
Ma anche con la cordialità e con il sorriso non perde quella sua dimensione da manager tant’è che dal punto di vista strategico la Serie B diventa un brand di valore i cui diritti televisivi vengono venduti a peso d’oro in tutta Europa.
Il suo valore è tale che nel 2013 viene candidato da Presidente della Lega di Serie B alla guida della Massima Serie, in assemblea raccoglie il 60% dei voti ma non bastano per giungere al quorum. Non eletto presidente della Lega di Serie A, si ricandida alla guida della cadetteria e viene eletto con 22 voti su 22 voti.
Ha ricoperto nel 2015 anche il ruolo di presidente di B Futura, della quale è stato promotore, società di scopo della Lega B dedicata allo sviluppo infrastrutturale, che in meno di tre anni di vita ha otto progetti di nuovi stadi in portafoglio, oltre ad aver sottoscritto con INVIMIT (SGR del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e l’Istituto per il Credito Sportivo un protocollo operativo che sta dando vita a fondi chiusi dedicati allo sviluppo dell’impiantistica sportiva nell’ambito di progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana.
Il manager Abodi
Abodi è un manager, soprattutto è un manager sportivo. Il suo curriculum parla chiaro.
Ha iniziato la sua carriera manageriale nel 1987 ricoprendo fino al 1994 il ruolo di direttore marketing della filiale italiana del Gruppo McCormack, multinazionale americana leader nell’organizzazione di grandi eventi e nella gestione di talenti sportivi. Dal 1990 al 1994 è stato anche responsabile per l’Italia di TWI (oggi IMG Media), società del gruppo IMG che opera nella produzione e nella commercializzazione internazionale di diritti multimediali di grandi eventi sportivi.
Nel 1994 è co-fondatore di Media Partners Group della quale ha ricoperto fino al 2002 il ruolo di vice presidente esecutivo. Tra il 2003 e il 2006 ha ricoperto il ruolo di Presidente di Astral SpA e Arcea Spa operanti nel settore delle infrastrutture stradali e autostradali; dal 2002 al 2008 è anche stato consigliere di amministrazione di CONI Servizi spa, mentre nel 2009 si è occupato, in qualità di Vice Presidente Esecutivo e Direttore Generale, del Comitato Organizzatore della fase finale dei Campionati Mondiali di Baseball. Sempre nel 2009, l’agenzia americana di marketing Octagon gli ha affidato la guida della sua nuova sede italiana.
Come direttore marketing ha seguito la candidatura olimpica e paralimpica di Roma per i Giochi del 2004 e del 2020. Finita la sua esperienza alla guida della Lega Serie B, il 16 ottobre 2017 viene nominato, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, presidente dell’Istituto per il credito sportivo, la banca sociale di Stato che eroga prestiti a tassi ridotti per sostenere gli impianti sportivi.
Oggi è il ministro per lo Sport.
E scusate se è poco!