Svolta nel campo dell’innovazione medica e scientifica. Il vaccino contro il morbillo e la rosolia sta per entrare in una nuova era, soprattutto per quanto concerne la modalità di somministrazione. A 61 anni dalla scoperta di Maurice Hilleman e a 53 dalla combinazione trivalente per debellare anche un’altra malattia infettiva come la parotite, la scienza medica compie un passo da gigante. Presto, il prodotto immunizzante potrebbe essere somministrato con un semplice cerotto con microaghi (MNP – Microneedle Patches) e non tramite iniezione. Si tratta della più importante novità per superare le barriere dell’immunizzazione nei Paesi a basso e medio reddito, in primis le aree rurali dell’Africa Subsahariana.
A rivelare e a dimostrare in maniera scientifica questo decisivo passo in avanti è uno studio pubblicato su The Lancet, la rivista inglese fondata nel 1823 da Thomas Wakley.
I risultati del trial clinico in Gambia
Un gruppo di ricercatori della Medical Research Council (MRC) Unit ha condotto un interessante trial clinico in Gambia, coinvolgendo 45 adulti (persone di età compresa fra i 18 e i 40 anni), 120 bambini tra i 15 e i 18 mesi di vita e ulteriori 120 neonati (9-10 mesi di vita), tutti con un ottimo stato di salute. Ad un terzo degli adulti e a metà dei bambini e dei neonati è stato somministrato il vaccino tramite iniezione, mentre a due terzi del target più grande e alla restante metà dei gruppi osservati è stato applicato il cerotto con microaghi.
Il nuovo dispositivo, in maniera indolore, è stato sviluppato per penetrare nella pelle, dove, nel giro di 5 minuti, rilascia la stessa quantità di antidoto di quello iniettato tramite siringa.
I risultati ottenuti dal trial sono senza dubbio di grande rilevanza medico-scientifica per due ragioni: la prima riguarda l’efficacia; la seconda, invece, gli effetti collaterali. I livelli di anticorpi sviluppati dai partecipanti sono stati misurati prima della vaccinazione e, poi, a distanza di 42 e 180 giorni dall’applicazione del cerotto o dall’iniezione. Nonostante le due diverse tipologie di somministrazione, il 90% dei bambini è risultato immunizzato contro il morbillo ed il 100% contro la rosolia.
Dal lato della sicurezza, invece, non ci sono controindicazioni. Gli effetti collaterali sono di lieve entità e riguardano l’arrossamento o l’indurimento della zona interessata.
I prossimi step di un vaccino contro il morbillo innovativo
I prossimi step interesseranno l’ampliamento della platea di persone da vaccinare e la sperimentazione di un cerotto che dovrà essere applicato per molto meno di 5 minuti. La comunità scientifica è convinta che il tempo possa scendere ad un minuto o anche meno e che lo stesso metodo possa essere utilizzato per combattere altre malattie.
Di sicuro, viste le percentuali di immunizzazione e l’assenza di effetti indesiderati gravi, il cerotto con microaghi consente di abbattere il numero di morti per morbillo nei Paesi più poveri. Stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022, i decessi di bambini di età inferiore ai 5 anni non vaccinati o parzialmente vaccinati sono stati 136.000.
La nuova modalità, poi, aiuterebbe la zona africana ad aumentare la copertura vaccinale. Se nel 2000 soltanto il 53% della popolazione aveva ottenuto la prima dose, nel 2019, grazie al progresso scientifico e al lavoro dei medici, la percentuale era salita al 70%. Ora, c’è la concreta possibilità di recuperare il gap con il resto del globo. Nel 2019, ad esempio, il numero di persone con almeno una dose di vaccino era pari all’86%; mentre quelle che avevano ottenuto anche la seconda iniezione risultavano essere il 41% nella zona africana, contro il 70% del resto del mondo.
Lo studio Medical Research Council (MRC) Unit dimostra come la comunità scientifica non voglia abbassare la guardia contro le malattie infettive esantematiche, altamente contagiose ed in grado di sviluppare forme anche gravi. Un’arma in più, come il cerotto con microaghi, può risultare decisiva a spegnere l’aumento di focolai di morbillo. Non solo in Africa, ma anche in Europa, dove nei primi mesi del 2024 sono stati segnalati oltre 42mila casi.