Lo scorso 26 aprile il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato la presenza di Papa Francesco alla sessione del G7 dedicata all’intelligenza artificiale, che si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno. Una partecipazione che, come ha spiegato il Premier, “dà lustro alla nostra Nazione e all’intero G7”. L’incontro sarà Outreach, ovvero aperto a tutti i Paesi invitati e non solo ai soli membri del G7.
G7: la sessione dedicata all’intelligenza artificiale
Il tema oggetto della sessione rappresenta uno dei maggiori quid dei nostri tempi: ovvero l’approccio etico e corretto all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ogni ambito del lavoro e della quotidianità. In tal senso, ha spiegato Meloni, durante i lavori si andranno a indagare proprio gli aspetti più complessi, quelli che riguardano la regolamentazione dell’algoritmo, e l’obiettivo è fare in modo che al centro resti sempre e solo “l’uomo”. L’intelligenza artificiale “può generare grandi opportunità”, ha condiviso il Premier, poi ha aggiunto che l’IA “porta con sé anche enormi rischi, oltre a incidere inevitabilmente sugli equilibri globali”.
Una “sfida antropologica” che richiede l’impegno sì delle istituzioni, ma anche delle aziende il cui sviluppo e crescita dipende dall’impiego dell’intelligenza artificiale. Fa parte di questo schema anche la scuola; come ha più volte dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il mondo dell’istruzione dovrà imparare ad avere un’interazione coerente con l’intelligenza artificiale, senza mai dimenticare l’imprescindibilità del fattore umano.
Su questo anche la Santa Sede si è espressa con fermezza non solo attraverso le parole di Papa Francesco, ma anche con la realizzazione di un documento, la “Rome call for AI ethics”, dove a imperare è l’algoretica.
La “Rome Call for AI Ethics”
Il 28 febbraio del 2020 la Pontificia Accademia per la Vita ha dato vita al convegno “RenAIssance. Per un’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo” poi terminato con la sottoscrizione della “Rome Call for AI Ethics”. Il documento puntualizza come l’intelligenza artificiale abbia “cambiato il modo in cui stiamo nel mondo e percepiamo la realtà e noi stessi, ponendo interrogativi radicali sull’identità umana”. Dunque, lo scopo della Carta è evitare un’umanizzazione della tecnologia e andare a schermare gli esseri umani dalle conseguenze di una tecnologizzazione indisciplinata.
In tale occasione monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, aveva riferito: “L’esperienza ci ha dimostrato che il coinvolgimento dell’etica quando tutto è già deciso è quasi inutile. Ecco perché serve un’etica che delinei i criteri per la progettazione stessa degli algoritmi, nonché per le responsabilità di chi è coinvolto nelle singole fasi produttive”.
Alla conferenza avevano partecipato anche due dei maggiori stakeholder del settore tecnologico: Brad Smith (Presidente di Microsoft) e John Kelly III (Vicepresidente esecutivo di IBM), nonché il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, e il Ministero per la Tecnologia Innovazione e Digitalizzazione (oggi il Dipartimento per la trasformazione digitale che ha aderito all’iniziativa). Nel corso del tempo, poi, hanno sottoscritto quanto contenuto nel documento anche esponenti di altre fedi, come ebrei e musulmani e anglicani.
Durante gli ultimi giorni sono arrivate due ulteriori adesioni di valore: Cisco System e la Chiesa di Inghilterra.
Chuck Robbins, CEO del colosso statunitense, ha condiviso al momento della sottoscrizione: “L’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente il nostro mondo, presentando vaste opportunità, ma anche nuove sfide. Per quasi 40 anni Cisco ha costruito reti che collegano persone e organizzazioni in tutto il mondo e oggi stiamo costruendo l’infrastruttura critica e le soluzioni di sicurezza che alimenteranno la rivoluzione dell’intelligenza artificiale”.
“I principi della Rome Call – ha proseguito – sono in linea con la convinzione fondamentale di Cisco secondo cui la tecnologia deve essere costruita su fondamenta di fiducia ai massimi livelli per alimentare un futuro inclusivo per tutti”.
Quanto alla sottoscrizione da parte dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, a nome della Chiesa di Inghilterra, l’input maggiore riguarda principalmente la “tutela della dignità umana“. “Anche se non possiamo prevedere il futuro – ha aggiunto Welby – sappiamo che continueranno ad esserci rapidi sviluppi nella scienza e nella tecnologia e dobbiamo essere preparati”.
Quanto ai concetti di inclusione, preparazione e tutela, bisogna ricordare che la “Rome Call for AI Ethics” fonda i propri principi su etica, formazione scolastica e diritti, ritenendo le cose strettamente legate tra loro e imprescindibili le une dalle altre.
Giorgia Meloni: “è la prima volta che un Pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei Sette”
La presenza di Papa Francesco alla prossima sessione del G7 rappresenta anche un unicum: non è mai accaduto prima che un Pontefice partecipasse ai “lavori del Gruppo dei Sette”. Un primato interessante che va a rafforzare il concetto di cooperazione per arrivare a determinare linee guida inderogabili.
In tal senso, Meloni ha riferito: “Il nostro impegno è quello di sviluppare meccanismi di governance per garantire che l’intelligenza artificiale sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, ovvero che mantenga al centro la persona e abbia la persona come suo ultimo fine. Una sfida che nessuno di noi può pensare di affrontare da solo e io credo che sia fondamentale valorizzare il meglio della riflessione etica e intellettuale che in questo ambito si sta sviluppando”.
Poi ha ripercorso il cammino della “Roma Call for AI Ethics” e ha ribadito quanto l’algoretica sia il punto focale, intorno a cui ruota tutto il resto. “La Presidenza italiana del G7 – ha proseguito – intende valorizzare questo percorso promosso dalla Santa sede e portarlo all’attenzione degli altri leader in occasione del Vertice in Puglia. Per questo sono onorata di annunciare oggi la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 proprio nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale. Ringrazio di cuore il Santo Padre per aver accettato l’invito dell’Italia”.