Non c’è un’emergenza Fentanyl in Italia, ma il Governo ha deciso di intervenire per prevenire il diffondersi nella Penisola della cosiddetta “droga degli zombie”. Basterebbe solo questo appellativo per comprendere gli effetti di un oppiaceo sintetico che, stando alle informazioni pubblicate sul sito del Ministero dell’Interno – Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, è un analgesico con una potenza di almeno 80 volte superiore a quella della morfina e che, se assunto anche in piccole dosi ed in maniera inappropriata, può avere effetti letali.
L’Italia, insomma, non vuole farsi trovare impreparata dinanzi ad un possibile traffico illecito di una sostanza che, anche per il basso costo, Oltreoceano sta sostituendo l’eroina. Per questo motivo, dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri nella giornata di lunedì 11 marzo, il Sottosegretario Alfredo Mantovano ha presentato il Piano Nazionale contro l’uso improprio di Fentanyl ed altri oppiacei sintetici.
Negli Stati Uniti il Fentanyl ha causato 100 mila morti
Dagli Stati Uniti arrivano numeri allarmanti. I decessi riconducibili ad una overdose da Fentanyl hanno superato le 100.000 unità sia nel 2021 sia nel 2022. Acquistabile a prezzi stracciati anche nel dark web, questa nuova droga sintetica sta mietendo vittime nella popolazione più fragile. Gli operatori dell’informazione parlano a tal proposito di epidemia da Fentanyl.
La sostanza, creata dalla case farmaceutiche per essere adoperata nella terapia del dolore, oggi viene utilizzata come sballo. Assunta per via endovenosa, tramite cerotti transdermici, pastiglie transmucose orali o compresse vestibolari oppure per inalazione, provoca stordimento ed euforia, anche se in quest’ultimo caso l’effetto è meno marcato rispetto alla morfina e ai suoi derivati. I suoi effetti collaterali sono nausea, capogiri, vomito, affaticamento, mal di testa, costipazione, anemia ed edema periferico. Ma bastano 2 soli milligrammi a provocare la morte per soffocamento.
Fentanyl: dopo i primi casi in Europa, l’Italia corre ai ripari
L’acquisto illecito del Fentanyl è stato segnalato pure in Europa, soprattutto in Portogallo e nel Regno Unito. Il timore che il mercato si stia allargando e che possa espandersi pure in Italia è concreto. Per questo, il Governo tiene alta la guardia su un rischio incombente. Come ha più volte ricordato il Premier Giorgia Meloni, la lotta alle droghe, alle devianze e alle dipendenze patologiche è e sarà sempre una priorità.
Le azioni contenute nel Piano nazionale
La compravendita del Fentanyl al di fuori del circuito sanitario è un chiaro campanello d’allarme che ha spinto il Primo Ministro e i Ministri a trovare delle soluzioni in grado di arginare quella che potrebbe rivelarsi come una nuova emergenza sociale.
Dal monitoraggio della situazione al potenziamento dei controlli da parte dei NAS, passando per il lavoro di intelligence e per le operazioni di sicurezza e tutela del territorio, che possono rivelarsi fondamentali per evitare furti in ambienti sensibili, sono diversi gli interventi contemplati dal Piano Nazionale.
Oltre a questi, sono previste iniziative sinergiche ed integrate tra i vari Ministeri. I Ministri dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, concordano sulla necessità di alzare un muro contro la possibile diffusione di una sostanza letale. Sensibilizzare i giovani sui danni causati dal Fentanyl e sull’importanza di seguire degli stili di vita sani, corretti e responsabili è la prima azione difensiva da attuare. Ma non l’unica, perché il titolare del dicastero di Viale Trastevere starebbe pensando di coinvolgere il corpo docente con una formazione specifica.
La scelta del Governo applaudita anche dalle Regioni
Seguendo l’esempio della Svezia, la prima Nazione in Europa a sviluppare una strategia contro la diffusione del Fentanyl al di fuori del contesto sanitario, il piano italiano permette al Governo di non farsi trovare impreparato di fronte ad uno scenario plausibile. Dalle Regioni è arrivato anche un plauso convinto alla scelta di Palazzo Chigi. In Friuli Venezia Giulia, ad esempio, il consigliere regionale Roberto Novelli, sensibile al tema della prevenzione e del contrasto alle droghe leggere, ha sollecitato il Governatore Massimiliano Fedriga e i suoi colleghi “a prendere opportuni provvedimenti”, aggiornando la legge del 2012 che lui stesso aveva proposto per contrastare l’assunzione di sostanze psicotrope.