Manca poco più di un mese alla scadenza del bando per la seconda edizione del Premio Giornalistico Paolo Osiride Ferrero 2024, ideato e realizzato dalla CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà, grazie al sostegno e alla partnership strategica con Fondazione CRT, in collaborazione con il Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino, l’Associazione Angelo Burzi, OPES APS e la media partnership con l’Agenzia ANSA.
L’iniziativa è inoltre patrocinata della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Ordine del Giornalisti del Piemonte, e la richiesta di patrocinio al Ministero della Cultura e al Ministero per le Disabilità.
L’organizzazione e il riconoscimento economico assegnato a ciascun premio, sono resi possibili grazie al sostegno di realtà del mondo profit e non profit che hanno nella propria mission l’applicazione dei principi di inclusione sociale quali ASTM GROUP S.p.A., Avio Aero, Reply S.p.A. e Fondazione Venesio Ente Filantropico.
Il termine fissato per il 31 marzo è ormai alle porte ed entro le ore 24.00 di quella data è indispensabile che tutti i giornalisti e i creatori di contenuti che siano interessati a partecipare, mandino i propri articoli o prodotti editoriali, seguendo tutte le indicazioni presenti nel regolamento (CLICCA QUI per consultarlo).
Premio Giornalistico Paolo Osiride Ferrero: il successo della prima edizione
Quindi c’è ancora un po’ di tempo per prendere parte al concorso giornalistico in cui nella sua prima edizione sono pervenute più di 150 candidature da tutta Italia con firme appartenenti a testate come Rai 3, TGR Rai, L’Espresso, Vanity Fair, Rolling Stones, La Repubblica, La Stampa, Corriere della Sera, Avvenire, Fanpage, Il Fatto Quotidiano, Altraeconomia, Vita, Il Resto del Carlino e molte altre.
“Ho vinto la prima edizione del Premio – commenta Sabrina Pisu, giornalista e oggi componente della giuria presieduta da Luigi Contu, direttore dell’ANSA – con un reportage inchiesta pubblicato sull’Espresso, corredato dalle fotografie di Gianni Cipriano, in cui racconto e denuncio per la prima volta fuori dai confini della Svizzera, l’esistenza nel Cantone di Ginevra, di un’educazione segregativa per tanti bambini con disabilità che vengono confinati in scuole ghetto, senza un vero programma scolastico, senza valutazione, senza diplomi, senza o con poca interazione con i bambini ritenuti normali”.
“Questo Premio – prosegue Pisu – è stato una luce di fatto su questi bambini resi invisibili e sulla battaglia che le loro famiglie portano avanti per vedere garantito ai propri figli il diritto a esistere. Sono per questo felice di far parte della giuria del premio che vuole essere quasi un invito per noi, giornaliste e giornalisti, di raccontare con occhi diversi il tema della disabilità, facendo attenzione, se possibile ancora di più a quello che accade all’interno delle nostre democrazie e spesso in luoghi al di sopra di ogni sospetto come appunto la Svizzera”.
Perché partecipare
Partecipando al Premio è possibile concorrere per le tre categorie carta stampata, radio e tv, web e social, per ciascuna delle quali sarà riconosciuto un premio in denaro di 2000 euro.
I testi e i prodotti editoriali dovranno essere stati in grado, secondo il giudizio della giuria, di accendere l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul tema della disabilità attraverso il racconto di storie originali che si pongano in una chiave esemplare oltreché di indagine o di denuncia, promuovendone l’approccio più corretto all’interno dei media. L’obiettivo è di migliorare la percezione generale su queste tematiche, superando l’ancora troppo frequente punto di vista pietistico e strumentalizzante e facendo progredire la comunicazione verso una modalità più rispettosa, innovativa e moderna.