Il progetto Airone, realizzato dall’associazione il Giardino Segreto e lanciato ufficialmente nel maggio del 2022, nasce per supportare gli orfani delle vittime di femminicidio. Un’attività che si confronta con una realtà cruda, dolorosa. Il lavoro che viene svolto quotidianamente non può, quindi, che definirsi salvifico e necessario.
Ad aprile dello scorso anno, a margine della IX edizione del Premio Città di Roma, noi di risorse.news abbiamo approfondito l’impegno di Airone con l’avvocato Patrizia Schiarizza, ideatrice e fondatrice de Il Giardino Segreto (clicca qui per l’intervista completa). L’avvocato ci ha raccontato di un progetto “concreto che cerca di offrire delle opportunità di vita a questi bambini” anche attraverso, ad esempio, le attività sportive. L’impegno di Airone è stato attestato con l’assegnazione del Premio Città di Roma, un riconoscimento che OPES – anche promotore del Progetto Airone – conferisce ogni anno, dal 2015, alle realtà o alle personalità delle istituzioni, dell’associazionismo, dello sport e della cultura che hanno saputo distinguersi e determinare lustro per le categorie di appartenenza.
A consegnare il riconoscimento è stato il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, da sempre impegnata nel mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo.
Progetto Airone: le attività di formazione
Il Progetto, tuttavia, non si limita a offrire un supporto tangibile agli orfani di femminicidio, ma si dedica anche alla formazione. Nel caso specifico, i prossimi 1 e 2 marzo, si terrà un ciclo gratuito di formazione e aggiornamento rivolto ad avvocati, magistrati e tutori, sul tema degli orfani di crimini domestici e sulle famiglie affidatarie.
Ad organizzarlo è l’associazione Cante di Montevecchio, partner e Coordinatore regionale del Progetto Airone nella Regione Marche, con il Patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Pesaro e la collaborazione del Comune di Fano e della Camera Minorile di Pesaro.
I professionisti che prenderanno parte all’iniziativa otterranno dei crediti formativi. Per partecipare è necessario compilare il modulo realizzato ad hoc (clicca qui).
Un’occasione per approfondire temi di enorme rilevanza sociale, considerando anche i numeri tristemente crescenti in merito a violenza domestica e femminicidi. Un fenomeno di cui abbiamo parlato spesso tenendo conto dell’importanza che rivestono il ruolo nei media nel racconto e nella diffusione di informazioni inerenti a quanto accade quotidianamente nel nostro Paese, ma non solo. Vi abbiamo anche raccontato dell’impegno delle istituzioni, delle associazioni e delle società che attraverso, ad esempio, l’impiego di app per dispositivi digitali accompagnano le donne nelle attività ordinarie o nella richiesta di aiuto.
Anche con Katia Pacelli, direttrice di Salavamamme, abbiamo affrontato l’argomento, ricordando che insieme alle mamme, in molte circostanze, anche i bambini subiscono una violenza che sia fisica o psicologica.
Nel caso specifico, Airone si occupa del dopo, di quello che accade se l’intervento non è tempestivo o l’evento risulta essere imprevedibile. Si occupa, perciò, dei bambini che perdono tutto e cerca di restituire loro futuro e prospettive.
Il commento dell’avvocato Schiarizza
L’avvocata Patrizia Schiarizza, presidente de Il Giardino Segreto e coordinatrice del progetto Airone, ha inteso esortare tutte le realtà del settore a prendere parte all’attività formativa, in quanto: “è necessario intendere la formazione non secondo una logica settoriale e di categoria, bensì sulla base di una visione olistica che permetta un reale scambio di conoscenze, competenze tra le diverse professioni”.
Poi ha proseguito chiarendo gli intenti dell’iniziativa e gli auspici dell’associazione: “Attraverso le formazioni promosse da Airone desideriamo che i professionisti si contamino anche di strumenti, linguaggi non direttamente legati alla loro professione per poter avere una visione più articolata della violenza intra-familiare”.
L’obiettivo, dunque, è quello di andare ad aumentare le competenze e le conoscenze dei professionisti che si interfacciano con questi minori e le loro famiglie affidatarie, favorendo un modello di presa in carico integrata e di supporto.