Inverno demografico: la Francia annuncia 6 mesi di congedo parentale per i papà, calo delle nascite anche in Cina

Il calo demografico non riguarda solo l’Italia. Corre ai ripari anche la Francia che ha visto 678.000 nascite nel 2023, ovvero un – 6,6% rispetto all’anno precedente. Emmanuel Macron, durante la prima conferenza stampa dell’anno Eliseo, ha dunque annunciato nuove misure per arginare il fenomeno e per rendere la Francia “più forte e più giusta”. 

I numeri in Francia

Meno di 700 mila nascite, non accadeva in Francia dal secondo conflitto mondiale. Numeri poco ordinari, dunque, che non piacciano e da Parigi arriva una risposta netta per effettuare un cambio di rotta. Macron ha parlato di un “congedo di nascita” di sei mesi sia per le neomamme sia per i neopapà. Una misura che non solo arriva nel giorno in cui l’Insee, ovvero l’Istituto Nazionale di Statistica francese, ha annunciato i dati sulla natalità, ma anche e soprattutto che intende supportare le giovani coppie che decidono di ampliare la famiglia. 

Nella sua disamina, il Presidente della Repubblica francese ha spiegato tuttavia che il crollo delle nascite non è dovuto solo alle lacune dei servizi di welfare, ma anche “perché l’infertilità maschile e femminile progredisce facendo soffrire molti uomini e donne“. Di fatto, il tasso di fecondità delle donne francesi è sceso nel 2023 a 1,68 figli, contro 1,79 nel 2022. 

Le “leggi di progresso” annunciate terranno conto anche di questo aspetto. Infatti, Macron ha aggiunto che lo Stato si muoverà in maniera efficace sulle biotecniche per la fecondazione assistita. 

Un discorso progressista che dovrà poi tradursi in fatti. Ma Macron è sicuro: “sono convinto che abbiamo tutte le qualità per farcela. Sono convinto che la nostra storia di progresso non sia finita e che i nostri figli vivranno meglio domani rispetto a quanto viviamo oggi“.

Calo demografico: il caso Cina

Sorprendentemente anche la Cina si ritrova a dover fare i conti con un calo demografico. Una notizia che forse passa in sordina perché si fa riferimento a un Paese che conta quasi un miliardo e mezzo di abitanti. Tuttavia, è per il secondo anno consecutivo che la Cina registra un calo. Nel 2023, stando a quanto riferito dall’Ufficio nazionale di statistica cinese, i nuovi nati sono stati solo 9,02 milioni, mentre le morti 11,1 milioni. In sintesi: le nuove nascite sono diminuite del 5,7% e il tasso di natalità ha registrato, in termini di record, il minimo di 6,39 nascite ogni 1.000 persone. Ancora un segno meno se si guarda al tasso di nascite del 2022, ovvero 6,77. 

E in Italia? Le misure previste dalla legge di bilancio

Anche l’Italia prova a combattere lo stigma della denatalità. Basti pensare che al 31 dicembre 2022 la popolazione italiana era ufficialmente scesa al di sotto dei 59 milioni, per la precisione 58.997.201. Questo è quanto si legge nel censimento 2022 diffuso dall’ISTAT.

Esaminando ancora le rilevazioni dell’istituto di statistica il calo delle nascite è determinato in parte dalla diminuzione della popolazione femminile nelle età che viene considerata fertile, ovvero 15 ai 49 anni. Un altro fattore è da leggere, proprio come per la Francia, nella diminuzione della fecondità

Dunque, il Governo italiano nella legge di bilancio approvata lo scorso dicembre ha considerato un pacchetto famiglia di oltre un miliardo di euro. 

In primo luogo, è stato previsto un supporto alle rette dell’asilo nido, il cui fondo è stato rafforzato con oltre 150 milioni di euro, risorse che definiscono 2.100 euro all’anno per chi ha due figli – con il primo che abbia meno di 10 anni e il secondo nato nell’anno corrente. Possono beneficiarne i nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro. 

Per quanto riguarda il congedo parentale, è stato aggiunto un mese in più retribuito al 60%, di cui possono usufruire entrambi i genitori fino a sei anni di vita del bambino. Resta a dieci giorni il congedo riservato ai padri retribuito al 100%.

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