Del bonus asilo nido se ne è profusamente parlato durante le scorse settimane. Soprattutto perché nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri, il 16 ottobre 2023, in materia di Legge di Bilancio 2024, il Premier Meloni e il Ministro Roccella hanno fatto riferimento a un importante obiettivo: arrivare alla gratuità dell’asilo nido per il secondo figlio. Basti pensare che è stato previsto un potenziamento della misura per il 2024 pari a 150 milioni extra rispetto alle risorse già stanziate. “Di fatto l’aumento deciso – ha chiarito al Sole 24 Ore la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella – prevede una copertura quasi totale delle rette per i figli successivi al primo”.
Bonus asilo nido: come richiederlo
Come ogni anno, la richiesta di rimborso della retta per l’asilo nido dovrà essere inoltrata all’INPS e, per il 2024, la cifra potrà arrivare ad essere pari a 3600 euro. Tuttavia, è necessario per i genitori conoscere i requisiti fondamentali per ottenerlo e per poter quantificare la somma spettante. Si ricorda che la domanda potrà essere presentata anche dal genitore di un minore nato o adottato o in affido temporaneo.
Superato lo step dell’invio richiesta all’INPS (qui la scheda da consultare), i genitori saranno tenuti a trasmettere la documentazione necessaria (come documenti di identità e le spese sostenute). In merito all’anno in corso, lo Stato ha previsto che la richiesta debba essere inviata entro e non oltre il 31 dicembre, mentre la restante documentazione potrà essere presentata fino al 31 luglio 2024.
Requisiti e rimborsi
In merito ai requisiti, possono beneficiare della misura i genitori di bambini fino a tre anni che siano stati iscritti ad asili nido pubblici e privati (autorizzati). L’importo da corrispondere sarà determinato in base all’ISEE. In poche parole: più basso sarà l’ISEE presentato, più elevata sarà la cifra. Gli ISEE inferiori a 25 mila euro potranno aspirare a un importo massimo di 3000 euro.
I 3600 euro di cui sopra potranno essere rimborsati solo in casi specifici, quali: la richiesta di agevolazione per un figlio nato dopo il 1° gennaio 2024; la presenza, nel nucleo familiare, di un altro figlio che abbia meno di 10 anni; e se l’Isee non superi i 40 mila euro.
Lo Stato per la famiglia: “La legge di Bilancio conferma attenzione del Governo per la famiglia”
Sin dalle prime battute, il Governo Meloni ha chiarito di voler impiegare forze e risorse a sostegno delle famiglie italiane. L’impegno, dettato da numerose condizioni, quale ad esempio i numeri decrescenti in termini di natalità, si traduce in misure che supportino i genitori nella gestione dei figli, del lavoro e della casa.
Lo scorso 16 ottobre, il Presidente del Consiglio, a seguito dell’approvazione del testo sulla Legge di Bilancio 2024, aveva espresso soddisfazione sul tema, riferendo poi alla stampa: “[…]aggiungiamo tre ulteriori misure per 1 miliardo: continuiamo a lavorare sul congedo parentale; aumentiamo in modo significativo il fondo per gli asili nido, l’obiettivo è dire che al secondo figlio l’asilo è gratis. Questo è come vogliamo spendere le risorse, sono circa 150, 180 milioni di euro che rafforzano il fondo sugli asili nido”.
Le aveva poi fatto eco il Ministro della per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, chiarendo: “Dalla decontribuzione per le mamme lavoratrici all’asilo nido gratis dal secondo figlio, dallo scorporo dei titoli di Stato dal calcolo Isee all’ulteriore potenziamento dei congedi parentali, dal sostegno alle scuole per l’infanzia paritarie, che si aggiunge al grande investimento che nel Pnrr è stato previsto per gli asili nido, alle misure per i mutui per la prima casa e per l’acquisto di generi alimentari fino alle risorse per gli alloggi per gli studenti fuori sede, la legge di bilancio varata oggi dal Consiglio dei ministri conferma la grande attenzione del governo per le famiglie”.