Il re che non vuole abdicare, l’amico rivale e la bestia nera, che finalmente in estremo oriente è stata battuta per la prima volta. Nole Djokovic, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev sono gli unici tennisti che precedono il nostro Jannik Sinner nella classifica ATP di tennis. Da lunedì prossimo, l’allievo di Vagnozzi e Cahill, trionfatore del China OPEN, diventerà il nuovo numero 4 del mondo, eguagliando così il best ranking di una leggenda del tennis e dello sport italiano: Adriano Panatta. 17.212 giorni dopo il 24 agosto 1976, l’Italia può vantare un altro top four nella disciplina.
E anche questa è fatta,meno male😅😅😅 pic.twitter.com/wGh2ZOudvS
— Adriano Panatta (@AdrianoPanatta) October 3, 2023
Il Re di Pechino è Jannik Sinner
Uno dopo l’altro, tutti gli avversari del tabellone si sono dovuti inchinare al classe 2001 di San Candido. Lo straordinario e vincente cammino al China OPEN di Pechino, torneo ATP Tour 500, ha permesso all’altoatesino di fare un bel balzo in classifica e di mettere una seria ipoteca sulle ATP Finals di Torino, in programma al Pala Alpitour dal 12 al 19 novembre.
Entrato come numero 6 del seeding, Sinner è arrivato all’atto conclusivo della manifestazione piegando il britannico Evans (6-4, 6-7, 6-3), il giapponese Nishioka (6-2, 6-0), il sempre temibile bulgaro Dimitrov (6-4, 3-6, 6-2) ed, in semifinale, l’amico, nonché punto di riferimento della nuova generazione di fenomeni, Carlos Alcaraz (7-6, 6-1).
Nell’ultimo match della manifestazione cinese, dall’altra parte della rete si è palesata la sua bestia nera: il russo Daniil Medvedev, vincitore in tutti e sei i confronti disputati prima della straordinaria e storica giornata di mercoledì 4 ottobre 2023. Le finali del Masters 1000 di Miami e di Rotterdam di quest’anno, i quarti di finale di Vienna nel 2022 e di Marsiglia nel 2021, così come i sedicesimi del 2020 sempre a Marsiglia ed il round robin delle Finals 2021, hanno visto imporsi sempre il russo d’acciaio, dal talento cristallino e dal carattere fumantino.
Contro Medvedev è stato un autentico braccio di ferro
Sul cemento cinese i due finalisti hanno dato vita ad un vero e proprio braccio di ferro. Bordate al servizio (il russo ha viaggiato nel primo set intorno al 90% di prime), risposte profonde, tiri incrociati strettissimi, smorzate di grande classe, perché anche i cannonieri devono dimostrare all’avversario e al mondo intero di avere nel proprio bagaglio tecnico pure una “discreta” manualità, e dritti e rovesci vincenti. Anzi, fulminanti.
Se il primo set è terminato al tie-break, non è un caso. L’ha spuntata il nostro Jannik Sinner, che ha lasciato all’inscalfibile russo solo due miseri punti nel tredicesimo e decisivo game. Ma è stata la conduzione di gara da parte dell’azzurro ad impressionare. Propositivo, tenace e combattivo, Sinner si è meritato di portarsi a casa il primo round.
Nel secondo set, la musica non è cambiata. I due hanno continuato a giocare con lo stesso piglio, con lo stesso ritmo e la stessa intensità. Risultato? Altro tie-break. E come nel tredicesimo game del primo set, anche questa volta Sinner ha replicato il 7-2. Game, set, match ed incantesimo spezzato.
“Grazie per avermi fatto vincere almeno un match” @janniksin
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— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) October 4, 2023
La vittoria? Una dimostrazione di forza e consapevolezza
Per arrivare a certi livelli, bisogna saper battere i migliori e pure le avversità. Sinner lo ha dimostrato in ogni punto del torneo. L’ha fatto nei quarti di finale contro lo scorbutico Dimitrov, trionfando al terzo set dopo aver avuto problemi gastrointestinali.
Il suo viaggio nella capitale della Repubblica popolare cinese sembrava destinato ad interrompersi in semifinale contro lo spagnolo Alcaraz. Troppo debilitato e stanco l’italiano, sostenevano alcuni, per reggere la pressione asfissiante e demolitrice del numero 2 al mondo. Ed invece, Sinner è riuscito ad imporsi in soli 71 minuti di gioco. Dopo aver chiuso il primo set al ti-break, con tanto di punti epici e di break e contro break, ha schiantato l’amico rivale nel secondo parziale con un emblematico e severo 6-1. Infine, l’epilogo ed il sortilegio che è stato spazzato via al settimo tentativo.
Non è un semplice successo, il terzo
Sarà stato pure un torneo Atp 500, sarà stato pure il terzo titolo del 2023 (le altre due vittorie le ha ottenute al Master 1000 del Canada e al torneo di Montpellier) e sarà stata altresì la quarantacinquesima vittoria del 2023 in 58 partite, ma per Sinner il successo di Pechino è valso molto di più. È stata una dimostrazione di forza, crescita e consapevolezza. È stato un avvertimento a chi lo precede nella classifica ATP.
Tra 39 giorni, a Torino, si giocheranno le Nitto ATP Finals. Sinner, da numero 4 del mondo, come l’immenso Adriano Panatta, sarà spinto dalla passione del grande pubblico e cercherà di regalare a sé stesso e al pubblico una settimana da sogno. Djokovic, Alcaraz e Medvedev permettendo.