A Wimbledon è il Manic Monday, tutti gli occhi per Alcaraz e Berrettini

Altro che fragole e panna. Il pubblico di Wimbledon si prepara ad un Manic Monday all’insegna dei popcorn e di un incontro che promette scintille. A chiudere il programma dei singolari maschili sul Centre Court sarà la sfida tra il numero 1 delle classifiche ATP, lo spagnolo Carlos Alcaraz, ed il nostro Matteo Berrettini, scivolato al numero 38 dopo due anni segnati da sfortune ed infortuni vari.

Una sfida da non perdere

Lo staff che cura i social dell’All England Club invita tutti gli appassionati a cancellare gli impegni presi. In palio c’è un posto ai quarti di finale e forse qualcosa di più. Soprattutto per l’italiano, che ritorna a giocare sul Centrale londinese dopo la finale persa contro Djokovic nel 2021.

L’aria umida di Londra e l’erba sembrano avere un effetto taumaturgico. Il romano non doveva neppure partecipare, sembrava non essere in condizione per via dei pochi allenamenti ma soprattutto per i soli 9 match disputati in questo 2023. Invece, continua ad avanzare nel giardino di Londra, nel Torneo di tennis più importante dell’anno, ed in tre giorni si è sbarazzato dell’amico Lorenzo Sonego. Poi, è stato il turno del pericoloso australiano Alex De Minaur, che è stato liquidato con un 6-7, 6-3, 6-3, 7-6. Quindi, a fare le spese dei colpi di Berrettini è stato Alexander Zverev. Il tedesco, dopo aver ceduto per tre set a zero (6-3, 7-6, 7-6), si è complimentato con il numero 38 del mondo, augurandogli di scrivere un epilogo migliore rispetto a quello di due anni fa.

Tutti con Matteo Berrettini

Il pubblico lo ama e lo sostiene. Come faceva con un altro gigante del tennis, quel Juan Martin Del Potro che avrebbe potuto essere un degno sfidante di Roger Federer, Rafa Nadal, Nole Djokovic ed Andy Murray, i cosiddetti fab four. Come il tennista argentino di Tandil, Matteo Berrettini è dotato di grande potenza ma non è supportato dal fisico. I troppi infortuni patiti gli hanno tolto certezze e fatto affiorare molti dubbi.

Ha passato giorni a piangere nel suo letto. Ora, sta silenziando le malelingue, i critici e gli haters e si sta riprendendo il tempo perso. A suon di colpi e di vittorie, sempre con il sostegno di uno staff tecnico capitanato da Vincenzo Santopadre, della sua famiglia e della sua nuova compagna. Per sognare c’è tempo. Lo scoglio degli ottavi di finale è di quelli proibitivi. Nulla è impossibile, soprattutto nello sport, ma quando sulla tua strada incontri il numero 1, l’astro nascente, il nuovo Rafa Nadal, sai già che servirà l’impresa. Forse, anche più impressionante di quella partita giocata nel terzo turno degli Australian Open 2022. In quell’occasione, Berrettini si impose al tie-break del quinto set, dopo un match epico e faticoso, pure dal punto di vista emotivo.

Wimbledon: che match sarà?

Il devoto pubblico britannico, osservante delle tradizioni, si gusterà un match che non avrà le stesse note dolci delle fragole con panna. Sarà molto più duro, avrà un sapore ferroso come quello della grafite, il componente di carbonio che costituisce il telaio delle racchette. Perché i due andranno a sfidarsi in una sorta di braccio di ferro. Amano le accelerazioni fulminee, violente con il dritto. Imprimeranno forze e tagli speciali alla pallina. Disegneranno il campo con i loro piani di gioco. Alcaraz dovrà essere ancora più esplosivo e reattivo del solito per rispondere alla forza d’urto di Matteo. Berrettini, invece, dovrà variare per mandare fuori giri Carlos. Il rovescio in back dell’italiano può sembrare un colpo difensivo, invece è un’arma che toglie peso alla palla e che si rivela fondamentale nella costruzione di un’azione vincente.

La strada verso la finale, chi non vorrebbe un derby italiano?

Lo spagnolo, allievo di Juan Carlos Ferrero, parte favorito, ma il romano è capace di fabbricare un’impresa made in Italy. Sull’erba di Londra può accadere di tutto. “Deve essere questo posto, ha qualcosa di speciale – aveva detto Berrettini nell’intervista dopo l’ultima vittoria contro il tedesco Zverev -. Sento una sorta di energia che non sento da nessun’altra parte”.

Qualcosa di speciale lo sta facendo. Ha eliminato il numero 42 delle classifiche in un derby fratricida, il numero 17 ed il numero 21. Per come si è presentato ai Championship e per come qualcuno aveva già cantato il suo de profundis, il ventisettenne romano sta impressionando gli addetti ai lavori per condizione e livello di gioco. Dovesse fare l’ennesimo scalpo, tra le altre cose al numero 1 del seeding, si troverebbe a giocare i quarti contro il vincente della sfida tra Grigor Dimitrov e Holger Rune. E Djokovic? Forse in finale, per un remake del 2021. Anche se sulla strada del serbo ci sono il russo Andrey Rublev ed il nostro Jannik Sinner.

Quale italiano non sognerebbe un derby il prossimo 16 luglio sul centrale di Londra tra Matteo Berrettini e Jannik Sinner?

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