Zuckerberg ha deciso di infiammare l’estate 2023 con un colpo di teatro inatteso ed Elon Musk non l’ha presa bene. Threads: questo il nome del nuovo social targato Meta che intende insidiare Twitter. E la questione è molto più spinosa di quanto si possa pensare. Tra i legali dei due colossi digital, infatti, è già in atto una guerra. Sono trascorse solo 48 ore dal primo post di Zuckerberg, “let’s do it! Welcome on Threads”, sulla nuova piattaforma, eppure c’è già aria di crisi. Cosa sta accadendo? Cerchiamo di fare chiarezza.
Nasce Threads
5 luglio 2023: arriva Threads. La versione iniziale del nuovo social di Meta. Si tratta di un’app, realizzata dal team di Instagram, che mette da parte le immagini e punta tutto sul testo. Meta in proposito scrive: “Che tu sia un creatore o un poster occasionale, Threads offre un nuovo spazio separato per gli aggiornamenti in tempo reale e le conversazioni pubbliche. Stiamo lavorando per rendere Threads compatibile con i social network aperti e interoperabili che riteniamo possano plasmare il futuro di Internet”.
Un progetto ambizioso e complesso. Instagram soffre la competizione con Tik Tok, Facebook vive, ma la generazione Z non ne è particolarmente affezionata, e Whatsapp deve fare i conti con Telegram e affini. Perché allora innescare un nuovo braccio di ferro? Perché invadere lo spazio digital controllato da Twitter?
Forse perché Zuckerberg non la vede propriamente così. Meta, infatti, spiega che Threads prende ciò che Instagram fa meglio e lo espande al testo, “creando così uno spazio positivo e creativo per esprimere idee”. Inoltre, il team aggiunge che ci si può loggare tramite il proprio account Instagram. Per farla breve: Zuckerberg intende la nuova piattaforma come un’estensione, una costola di Instagram che aggiunge servizi per l’utente.
Chiariamo sin da subito che attualmente il social non è disponibile in Europa, tenendo conto che Bruxelles deciderà a settembre come regolamentare la condivisione dei dati degli utenti su diverse piattaforme digitali.
E allora Twitter?
Arriviamo quindi alla competizione con Twitter. Threads è a tutti gli effetti un microblogging, esattamente come Twitter. I due social presentano molti punti in comune. E considerando i tagli effettuati al personale da parte di Musk e le modifiche apportate al social (come il limite di giornaliero di tweet visualizzabili da parte di un utente, per evitare che i sistemi di intelligenza artificiali possano favorire la raccolta di dati per le aziende), l’arrivo di Threads spaventa il Ceo di Tesla, nonché il numero uno di Twitter.
Oltre alla competizione tra le due piattaforme, che dovranno quindi contendersi l’utenza, c’è la questione legale, imbastita proprio dagli avvocati di Musk. Stando a quanto riporta il sito Semafor, Musk accusa Meta di aver assunto degli ex dipendenti di Twitter che avevano avuto accesso a informazioni riservate. L’accusa è forte, ma le argomentazioni e le fonti non sono state ancora verificate. Meta, tuttavia, non ha voluto lasciare margini alla stampa o agli utenti perché si accendesse la fiamma del dubbio e ha risposto tramite, ovviamente, un post su Threads: “Nessuno degli ingegneri è un ex dipendente di Twitter”.