Con 185 voti a favore è Come d’aria, di Ada D’Adamo, ad aggiudicarsi la LXXVII edizione del Premio strega. Fanno seguito: Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), con 170 voti; Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo), con 75 voti; Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), con 72 voti; Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori), con 59 voti.
La serata conclusiva del Premio Strega LXXVII si è tenuta come sempre al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ed è stata trasmessa in diretta su Rai 3, con la conduzione di Geppi Cucciari. All’evento era presente anche il Ministro della Cultura, Sangiuliano.
L’autrice, Ada D’Adamo, e la sua ultima, fortunatissima, opera vincitrice del Premio Strega
Il riconoscimento è stato consegnato al marito dell’autrice, Alfredo Favi. Ada D’Adamo, scomparsa a 55 anni lo scorso aprile, sapeva di essere in dozzina, lo ha scoperto proprio l’ultimo giorno della sua vita, ma non ha potuto assistere all’entrata in cinquina, né vedere la sua opera trionfare sulle altre quattro candidate.
Tanta la commozione che ha accompagnato non solo l’esito delle votazioni finali, ma l’intera serata. La fiamma del ricordo della scrittrice e danzatrice vincitrice dello Strega è stata tenuta viva dalle parole, dagli encomi e dagli applausi scroscianti.
Un memoir che chiama le cose con il proprio nome
L’autrice ha scritto Come d’Aria durante la malattia. Ha raccontato, svelando il necessario, la sua storia: la lotta contro il cancro e la malformazione celebrale con cui è venuta al mondo la figlia Daria. Un memoir che veicola, forse, un semplice monito: non lasciare che la vita scorra disattenta. Godersi e vivere appieno il tempo a disposizione deve essere un imperativo quotidiano. Ma c’è di più, perché il libro affronta la vita vera, le difficoltà legate alla disabilità, alle cure, alla comunicazione, alle assenze, alle presenze.
Durante un’intervista rilasciata a Rai Cultura, D’Adamo si era detta felice che nel vastissimo panorama letterario italiano si stessero ricavando sempre più spazio storie di matrice autobiografica: “un segnale che ci sono persone che scrivono storie nominando le cose con il proprio nome scalfendo così, almeno in parte, quella rimozione che persiste nella nostra società“.
D’Adamo non ha potuto raccogliere gli applausi, né scattare la foto di tiro, quella che ritrae i vincitori bere dalla enorme bottiglia di Strega, ma c’era un pezzo di lei. C’erano le ore di lavoro spese a scrivere una storia, la sua, a mettere giù le idee per arrivare al cuore di chi poi avrebbe l’avrebbe letta; c’erano le parole, c’era il suo libro. Come d’aria popolava le librerie d’Italia da mesi e da oggi ne diventerà protagonista assoluto.
La casa editrice
Vince anche Elliot, la casa editrice che ha dato fiducia all’opera di D’Adamo. Una bella storia. Perché il libro era stato rifiutato da altre realtà. Ma Loretta Santini, direttrice editoriale e l’intero staff di Elliot, composto praticamente da sole donne, hanno creduto nel progetto e hanno coronato un sogno. Tripletta per Come d’aria: Strega, Strega Off e Strega Giovani, il libro di Ada D’Adamo non ha conosciuto rivali per questa edizione. E male si fa a pensare che tutto questo clamore arrivi solo per la rara (perché in passato è già accaduto che il riconoscimento fosse assegnato postumo) condizione che ha accompagnato il viaggio dell’autrice e del libro. Il libro cammina da solo.
Il testimone passa ufficialmente da Mario Desiati, vincitore dell’edizione 2022, ad Ada D’Adamo.