L’importanza dell’energia solare in Sudafrica

Verso il raggiungimento degli Sustainable Development Goals, indicati dall’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite nell’ambito dell’agenda 2030, il mondo intero si adopera, o per meglio dire, ‘dovrebbe adoperarsi’ per raggiungere questi obiettivi che porterebbero il nostro Pianeta ad essere ancora vivibile e sostenibile per le generazioni a venire.

Ma come si colloca il continente africano rispetto tale obiettivo? Che ruolo ha l’Africa nell’ambito delle emissioni di CO2 a livello mondiale?

Sudafrica ed energia solare

Il terzo continente più esteso al mondo è in misura piuttosto limitata responsabile dell’emissione di gas serra. Si fa riferimento, infatti, a una percentuale in lieve crescita, che varia tra i 3.5 ed i 4.5 punti su scala globale. 

I Paesi che producono la maggior quantità di inquinanti sono: Sudafrica in prima posizione, seguito poi da Libia, Algeria ed Egitto. 

Il Sudafrica è il Paese che vanta il maggior utilizzo di energia solare rispetto l’intero continente. Questo grazie a: l’aumento della produzione industriale di macchinari per l’elaborazione di energia pulita in crescita, gli investimenti del Governo a favore della transizione verso l’utilizzo dell’energia solare e la natura stessa del territorio, che essendo esposto ai raggi solari durante gran parte della giornata, riesce ad accumulare un quantitativo di calore piuttosto ingente.

I pannelli solari, finanziati dal Governo mediante il programma REIPPP, Renewable Independent Power Producer Programme, ad esempio, rappresentano uno strumento ampiamente diffuso per contrastare l’utilizzo di carbone e greggio oramai. 

Il Piano delle risorse integrate

Il Sudafrica si trova dunque impegnato in un piano di sviluppo sostenibile delle infrastrutture per generare energia – il 2010 ed il 2030 -, noto come Piano delle risorse integrate.

L’incremento dell’utilizzo di energia solare rispetto alle tradizionali risorse fossili è imputabile sia al fattore economico, vale a dire un costo iniziale moderato e accessibile alla popolazione, sia ad un costo di mantenimento dell’impianto nel medio-lungo termine praticamente nullo, generando risorse a costo zero per i suoi fruitori.

Da sottolineare è che questa metodologia di produzione energetica non è riservata solo ad una fascia abbiente della popolazione, ma bensì largamente diffusa nelle aree povere e periferiche della città, dove, anche dettato dall’insufficienza di energia elettrica fornita diariamente dal Governo ai cittadini, il ‘rendersi autonomi’ permette di non dipendere unicamente dalla quantità di energia fornita nel Paese dal Governo.

Sia in Sudafrica sia nel resto del mondo, l’energia solare sta diventando sempre più conveniente, rispetto a qualche anno fa, quando solo le grandi aziende potevano giustificare la spesa. Il calo dei prezzi dell’energia solare può essere attribuito a molti fattori, come un aumento della domanda e un calo nei costi di produzione, conseguenza che permette accesso a questo servizio da parte di un tasso sempre più alto di popolazione mondiale.

di Flavia Murru,

Volontaria Servizio Civile Universale

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