Durante le scorse settimane il maltempo ha generato una grave emergenza in Emilia Romagna: l’alluvione, che ha colpito decine di centri abitati, ha provocato diverse vittime e contato centinaia di sfollati. Da giorni, ormai, cittadini, Protezione Civile e altri volontari lavorano incessantemente per rendere praticabili le strade. Anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al rientro dal G7 di Hiroshima, ha indossato le galosce e ha visitato alcuni tra i centri più colpiti.
A seguito del sopralluogo, il Premier ha riferito che il Governo avrebbe fatto il possibile per agire con celerità e concretezza. Stimare i danni e capire come effettivamente supportare la popolazione erano, e sono tuttora, le priorità in agenda.
Oggi, 23 maggio, si è tenuto il Consiglio dei Ministri che ha approvato il dl in risposta all’emergenza Emilia Romagna. Attualmente le risorse riferite corrispondono a 2 miliardi di euro. Il pacchetto, come si è inteso al termine del cdm, è ancora da fissare, ma è stato chiarito che le misure urgenti verranno applicate nel più breve tempo possibile. Resta da definire il bilancio dei danni.
Giorgia Meloni: “Va dato atto a tutto il Governo di essersi dedicati a questa emergenza con il massimo della concentrazione, della disponibilità e dell’operatività”
“Oggi siamo qui a presentare i primi provvedimenti licenziati dal cdm per fornire risposte ai territori colpiti dall’alluvione – ha spiegato Giorgia Meloni da Palazzo Chigi al termine del cdm – abbiamo approvato un’ordinanza di protezione civile che estende lo stato di emergenza a tutti i comuni che sono stati colpiti dalla seconda alluvione e che non erano stati previsti nella prima, con riserva di estendere lo stato di emergenza, una volta completata l’istruttoria, anche ai comuni che sono stati colpiti nelle Marche e in Toscana che però necessitano di un altro percorso. Abbiamo, inoltre, approvato un decreto legge, molto corposo, con i primi interventi”.
“Il decreto – ha illustrato il Presidente – prevede la sospensione dei termini relativi ai versamenti tributari e contributivi fino al 31 agosto, quindi con ripresa dei pagamenti fino al 20 novembre. Inoltre, il differimento per i comuni e le province per il pagamento dei mutui nei confronti della cassa deposito e prestiti“.
“Sul tema delle utenze – ha poi specificato – è stata deliberata la sospensione da parte di Arera. Per quanto riguarda i mutui, non c’è bisogno di una norma perché su questo fa fede il protocollo d’intesa con Abi sulla sospensione dei mutui in caso di eventi calamitosi“.
In merito alla giustizia, il Premier ha spiegato che sono stati previsti i rinvii di processi civili e penali quando una delle parti o l’avvocato difensore risiedano nelle zone colpite.
Meloni su scuola, lavoro e sanità
Sulla scuola: “Per la scuola c’è un fondo da 20 milioni di euro per la continuità didattica, e la facoltà al ministro dell’Istruzione, con ordinanza, a lavorare con una certa flessibilità all’adempimento degli esami di maturità in base alle necessità degli istituti coinvolti“.
Sul lavoro: “Prevediamo la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, una misura coperta fino a 580 milioni di euro. E c’è anche un una tantum fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, con copertura fino a 300 milioni di euro“.
Sulla sanità: “Il Ministero della Salute ha messo a disposizione 8 milioni di euro per i primi interventi di ripristino delle strutture sanitarie e il riconoscimento di crediti formativi per il personale che opera nelle strutture dei territori interessati”.
In più, ha aggiunto Meloni, “Rifinanziamo il Fondo emergenze nazionali con 100 milioni di euro, destinati a questa emergenza”.
“Non era facile trovare 2 miliardi in pochi giorni […] Nella situazione attuale in cui si trova l’Italia, trovare 2 miliardi di euro in qualche giorno non è una cosa facile. Va dato atto a tutto il governo di essersi dedicato all’emergenza con il massimo della concentrazione, disponibilità e operatività possibile“.
Il commento di Stefano Bonaccini a margine dell’incontro di Palazzo Chigi
“Ringrazio il Premier per essere venuto nella nostra terra ferita – ha spiegato Stefano Bonaccini, Presidente della regione Emilia Romagna – abbiamo portato il sistema delle imprese, i professionisti e i sindacati. È un modo di lavorare che abbiamo già sperimentato e che è stato utilissimo per affrontare l’emergenza e la ricostruzione. C’è chi ha perso tutto e chi quasi tutto. Solo i danni alle strade sono di un miliardo“.
Bonaccini ha poi evidenziato: “Servirà poi un decreto per la ricostruzione. Per il terremoto con 12 miliardi di euro di danni abbiamo ricostruito quasi tutto. Abbiamo bisogno di norme di semplificazione per una capacità di intervento adeguata a una ricostruzione che sia fatta bene, nel pieno rispetto della legalità ma anche rapida, per far ripartire una regione prima per export procapite. Sono miliardi di euro di danni: ci sono 300 frane attive, sono venuti giù interi boschi, c’è il tema dei fiumi e c’è il tema delle strade e delle infrastrutture“.
La vicinanza dell’Europa
A seguito dell’incontro di questa mattina, Bonaccini ha anche riferito che il prossimo giovedì, 25 maggio, la Presidente Ursula von der Leyen sarà in visita in Emilia Romagna.
Su twitter la Commissione europea ha già espresso la propria vicinanza: “L’Ue è pienamente solidale con l’Italia dopo le recenti alluvioni mortali. Siamo pronti a fornire ulteriore assistenza al popolo italiano in questo momento difficile”.