Sportcity, il meeting di Salsomaggiore Terme: “un punto di partenza per costruire rete”

Si è tenuta, durante il primo weekend di aprile, la prima edizione dello Sportcity meeting di Salsomaggiore Terme. Un incontro, il cui intento era evidenziare l’importanza della pratica sportiva e di un adeguamento degli spazi urbani in luoghi adatti all’attività, a cui hanno partecipato oltre 100 amministratori di città italiane, esponenti delle istituzioni, dirigenti della governance dello sport italiano, manager di settore e nuovi stakeholders.

La Carta di Salsomaggiore

A caratterizzare l’evento la sottoscrizione della Carta di Salsomaggiore, firmata dagli amministratori che hanno presenziato al meeting e dai rappresentanti del Parlamento, tra cui il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.

La Carta è da intendersi come manifesto programmatico sul tema delle sportcities che andrà a definire le linee guida per la trasformazione, come si anticipava in apertura, degli spazi urbani in luoghi adatti alla pratica sportiva destrutturata.

Il Manifesto è stato condiviso anche dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, Claudio Barbaro, dagli onorevoli Mauro Berruto, Marco Perissa, Gaetana Russo, dalla senatrice Daniela Sbrollini, tutti relatori allo Sportcity Meeting insieme a Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Filippo Fritelli, Sindaco di Salsomaggiore Terme, Silvia Salis, Vice Presidente Vicario del CONI, Angelo Argento, Presidente di Culturae Italia, Luigi De Siervo, AD della Lega Serie A, e Michele Uva, direttore di “Football & Social Responsibility” della UEFA.

Sportcity platea

L’evento

Durante la due giorni, inoltre, sono stati presentati da Livio Gigliuto, Vicepresidente dell’Istituto Piepoli, i risultati di un’interessante ricerca denominata “Sportimetro”. Ovvero, si fa riferimento al primo strumento di misurazione del livello di sportività di un Paese che valuta la propensione della popolazione a praticare attività sportiva e che coinvolge un importante numero di altre variabili.

Il meeting, in più, ha dato voce a oltre trenta tra amministratori, dirigenti di aziende, associazioni, enti, tra cui OPES, presieduto da Juri Morico, che hanno avuto modo di condividere le loro best practice, i format di successo da esportare e hanno affrontato il tema delle opportunità europee e italiane in materia di bandi e finanziamenti tesi alla diffusione della pratica sportiva nelle città.

Le parole dei protagonisti del meeting di Sportcity

Fabio Pagliara, Presidente della Fondazione Sportcity, ha definito il meeting un successo. “Per un anno – ha spiegato – abbiamo lavorato per riunire in due giorni tante persone che hanno condiviso le loro competenze nel mondo dello sport per metterle al servizio delle amministrazioni e istituzioni pubbliche, quindi del paese. Questo meeting, come ha sottolineato il ministro dello sport Andrea Abodi, è stato un punto di partenza importante per costruire una rete che ora avrà il compito di mettere in pratica ciò che è emerso dai due giorni. Noi siamo pronti a farlo e il prossimo anno, nella seconda edizione, porteremo i risultati di ciò che verrà realizzato anche grazie alla Carta di Salsomaggiore firmata dagli amministratori presenti al meeting”.

Il ministro Andrea Abodi ha posto l’accento su un concetto di vitale importanza per il mondo sportivo: il diritto di praticare attività. “Sono convinto che la politica debba adottare un vocabolario comune – ha chiarito Abodi – perché dando lo stesso significato alle questioni importanti dello sport rende le cose più facili, vedi ad esempio il passaggio alla camera all’unanimità sul decreto contro la pirateria. Siamo qui a Salsomaggiore con tanti rappresentanti qualificati del mondo dello sport, e riconosco a Fondazione Sportcity di aver iniziato con questo meeting un percorso che nei prossimi anni potrebbe aiutare tutti a realizzare quelle azioni di cui si parla spesso ma alle quali non si dà sempre seguito. Il focus di questo convegno è quello della trasformazione delle città in luoghi dove l’opportunità al diritto allo sport si presenti realmente”.

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