Il Consiglio dei ministri, lo scorso 29 marzo, ha approvato un nuovo decreto con misure rivolte a famiglie e imprese contro il caro bollette. La manovra da 4,9 miliardi prevede inoltre interventi specifici per il settore sanitario e l’introduzione di un divieto alle carni sintetiche, che la Premier, Giorgia Meloni, ha definito: “un provvedimento all’avanguardia a difesa dei consumatori”.
Le misure del decreto “bollette”
In primo luogo, è stato prorogato il bonus sociale fino al 30 giugno; un’azione che consente sconti in bolletta (luce e gas) per le famiglie che hanno presentato un ISEE non superiore a 15mila euro.
Secondo poi, è stata confermata la riduzione dell’iva al 5% sul gas, nonché l’annullamento degli oneri di sistema. Inoltre, come si legge nel testo, in proroga anche la riduzione dell’aliquota iva del 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano.
Una delle novità interessanti riguarda le spese per il riscaldamento. Dal prossimo 31 dicembre 2023 tutti i cittadini, indistintamente dal reddito, avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento. Verranno, tuttavia, stabiliti dei criteri per l’assegnazione con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, insieme con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Agevolazioni per le imprese
Fino al 30 giugno si protrae anche il credito di imposta per le aziende al 40% (al 45% se nel primo trimestre del 2023 hanno visto un aumento dei prezzi delle bollette di luce e gas superiore del 30% rispetto al primo trimestre del 2019).
Quanto invece alle imprese agricole, per l’anno di imposta 2022 viene garantito agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica un regime di tassazione più adatto e favorevole.
Sanità e cibi sintetici
Il Mef dà indicazioni sulle misure previste per la sanità. Il Governo ha stanziato per il settore oltre 1 miliardo, che andrà distribuito alle Regioni e alle Province autonome al fine di limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore.
Infine, come si anticipava, il “no” al cibo sintetico. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in merito ha dichiarato: “C’è un rischio di ingiustizia sociale con il cibo sintetico, in una società in cui i ricchi mangiano bene ed i poveri no. Non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte volontà di tutela“. Poi ha aggiunto: “C’è maggiore rischio di disoccupazione e vogliamo tutelare la salute pubblica“.
Anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha riferito sul tema al termine del cdm: “Si tratta di una legge che si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea“.