La Commissione Europea ha chiesto un supplemento di valutazione per lo Stadio Artemio Franchi di Firenze ed il Bosco dello Sport di Venezia. Un rinvio che fa addensare nubi scure e celle temporalesche sopra la culla del Rinascimento e la Laguna. Tra trenta giorni le due amministrazioni comunali sapranno se i due impianti sportivi potranno essere finanziati, per una quota parte, dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il rischio che le due opere vengano estromesse ed escluse dai finanziamenti per la riqualificazione urbana e sociale è molto alto. Servirà la mediazione del Governo per far comprendere alla task force di Bruxelles che il finanziamento è legittimo, non viola le regole urbanistiche e rispetta appieno la filosofia del Recovery Fund.
I Sindaci di Firenze e Venezia sul piede di guerra
I Sindaci Nardella e Brugnaro, sostenuti dall’ANCI, sono sul piede di guerra. Il primo cittadino di Firenze, appresa la notizia del prolungamento di un mese della fase di assessment, ha rilasciato un’espressione molto dura e severa: “Mi verrebbe da dire che se non meritano di passare progetti di altissimo livello come quello di Firenze e Venezia, allora quasi tutto il PNRR non dovrebbe essere autorizzato”. Parole forti che sono state condivise dal collega veneto e da tutti i Sindaci italiani.
Le osservazioni di inammissibilità, mosse dalla Commissione sul Franchi e sul Bosco dello Sport, riguardano il punto dei piani urbani integrati che è strettamente connesso agli obiettivi del PNRR inerenti alla rigenerazione delle periferie. Grazie alle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza, un territorio vulnerabile viene trasformato in una città smart e sostenibile. Senza il finanziamento, le due opere perderebbero rispettivamente 55 e 90 milioni di euro, a fronte di un impegno economico per la città di Firenze di circa 200 milioni di euro e per Venezia di 310 milioni.
La situazione del Franchi di Firenze
Delicata è la situazione dello stadio comunale che ospita le partite casalinghe della Fiorentina. Costruito come il Flaminio di Roma dall’architetto Pier Luigi Nervi, il Franchi è un monumento nazionale ed un bene pubblico.
“Penso sia un fatto elementare che si chiedano finanziamenti pubblici per un bene pubblico – ha riferito il Sindaco Nardella agli organi d’informazione -. Quando sono stati messi vincoli nazionali dal Governo Draghi, è stato evidente a tutti che qualunque intervento privato sul Franchi sarebbe stato impossibile. Qual è l’alternativa? Lasciare il Franchi abbandonato? Penso sia questa la vera vergogna, vedere uno stadio abbandonato come il Flaminio a Roma, che porta la stessa firma dell’architetto che ha fatto il Franchi.”
Nardella promette battaglia, difende gli interessi della Città e dei suoi cittadini e chiede di essere ascoltato dalla Commissione. “Confidiamo nel senso di responsabilità di Bruxelles – ha aggiunto l’inquilino di Palazzo Vecchio -, siamo al lavoro con il Governo. Abbiamo visto dal comunicato di Palazzo Chigi che c’è fiducia e determinazione ad andare avanti.”
Venezia: non solo il rinvio della Commissione sui fondi del PNRR destinati al Bosco dello Sport
A Venezia, invece, per il Bosco dello Sport che dovrà sorgere a Tessera si è aggiunto un altro intoppo. Oltre al rinvio di un mese da parte della Commissione, Italia Nostra ha presentato un ricorso al TAR per la realizzazione dell’area.
Con l’investimento di 310 milioni, di cui 93 milioni dovrebbero provenire dal PNRR, nel sobborgo adiacente all’aeroporto “Marco Polo” dovrebbero sorgere uno stadio da 16.000 posti, un Palazzetto – Arena da 10.000 sedute, che con ogni probabilità sarà la casa della Reyer Venezia, una piscina olimpionica, degli edifici per l’area educational ed un ampio polmone verde.
Il Sindaco Brugnaro, come riportato da Venezia Today, nutre fiducia sull’esito finale: “È una situazione che nessuno si augurava: la cosa buona di questa faccenda è che l’Italia è unita nella difesa delle opere da fare. Semplicemente, la Commissione Europea vuole ulteriori chiarimenti sui progetti che sono già pronti, già partiti e che hanno già avuto il benestare.”
Ancora 30 lunghi, lunghissimi giorni di attesa, poi arriverà il verdetto. Nel caso in cui l’esito risultasse favorevole, i tempi sarebbero a dir poco stretti. Stando alle milestones e ai target da raggiungere, l’assegnazione dei lavori delle opere dovrà essere effettuata entro il prossimo 30 luglio, mentre il collaudo e la consegna delle opere dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026. Sempre che la Commissione Europea non respinga i progetti da 55 e 90 milioni di euro per il Franchi e per il Bosco dello Sport di Venezia.