Guarda il videoservizio sulla giornata del 9 aprile dedicata all’ascolto dei minori
La paura di non essere compresi. L’intelligenza artificiale generativa e i lavori del futuro. Lo sport nelle periferie e come strumento di crescita. Sono questi alcuni dei temi che i giovani presenti al Foro Italico hanno affrontato con i rappresentanti delle istituzioni, in occasione della prima giornata nazionale dell’ascolto dei minori.
A far tesoro delle loro parole ed emozioni e a prestare attenzione alle loro domande, fornendo delle risposte esaustive e concrete, sono intervenuti sul palco della Casa delle Armi il Cardinale di Siena, Mons. Augusto Paolo Lojudice, l’Autorità garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Marinella Giannina Terragni, e i Ministri Calderone ed Abodi. Particolarmente e piacevolmente colpito da ciò che è stato costruito nel corso della giornata è stato proprio il Ministro per lo Sport e i Giovani.
Abodi e il dialogo con i giovani presenti alla Casa delle Armi del Foro Italico
“Intanto, ho ascoltato le raccomandazioni – ha chiosato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi –. Normalmente, l’accezione del termine raccomandazione è spesso negativa. Viene accostata a qualcosa che riguarda un favore che chi si chiede a vantaggio di qualcuno. Qui, invece, è stata quasi una preghiera. Ci è stato chiesto di fare delle cose, soprattutto di saper ascoltare, interpretare e poi operare, con l’intento di andare incontro alle loro esigenze“.
“Questi ragazzi – ha continuato il Ministro Abodi – vogliono cercare di uscire dal rischio di solitudine. Vogliono cercare di allenare e alimentare i sentimenti. Vogliono un dialogo. Sono state ore istruttive, con nuovi stimoli, nuovi indirizzi. Adesso, da parte nostra, le parole contano relativamente poco. Potrei dire delle cose bellissime, ma conta soltanto ciò che riusciremo a fare”.
Tutti gli strumenti a disposizione del Ministro Abodi e gli interventi effettuati per rispondere alle esigenze dei giovani
Promesse? Nessuna, solo fatti. Dal Foro Italico si è usciti con la consapevolezza che le richieste e le parole dei teenager siano state recepite dagli adulti e prese a cuore da chi deve definire gli indirizzi politici. Nella giornata del 9 aprile 2025 è stato tracciato un percorso di condivisione tra minori e Istituzioni.
“Diciamo che questo percorso, anche se si deve consolidare nel tempo, almeno personalmente, era iniziato il 22 ottobre 2022, quando mi è stata affidata la delega ai giovani, oltre che allo sport, con gli strumenti che c’erano, con i nuovi che abbiamo introdotto o con altri che sono stati ristrutturati, per fare in modo di rispondere alle esigenze di chi poi deve poi partecipare – ha specificato il Ministro -.
Penso al Servizio Civile Universale, in tutte le sue articolazioni, penso a spazi civici di comunità, che sono occasioni che definiamo in 160 realtà della nazione e che, passando attraverso lo sport gratuito, offrono occasioni di incontro, di socialità, andando a contrastare pure la dispersione scolastica e la povertà educativa.
Penso alla carta giovani nazionale, che è una carta digitale con 3,9 milioni di titolari attivi e che è uno strumento che offre opportunità, ma anche un’opportunità di comunicazione con le istituzioni. Io penso agli impianti che stiamo cercando di migliorare, di riqualificare, realizzando l’indispensabile sul nuovo e migliorando l’esistente. Penso ai playground per lo sport gratuito, libero e accessibile a tutti. Penso alle palestre scolastiche che stiamo cercando di aumentare e di migliorare”.
Parole, quelle del Ministro, che sottolineano fatti ed azioni intraprese per rispondere alle esigenze dei giovani. Dal confronto della Casa delle Armi è certo che seguiranno ulteriori piani, programmi e soluzioni. Tanto nello sport quanto in tutti quegli ambiti che interessano i minori.