Il 20 marzo 2025 passerà alla storia come una di quelle date che hanno contribuito a cambiare il mondo dello sport e ad innescare, si spera, un effetto domino nei ruoli apicali di tutti gli organismi sportivi. A Costa Navarino, in Grecia, in occasione della 144ª sessione del CIO, l’assemblea elettiva ha scelto il 10° presidente del Comitato Olimpico Internazionale. A succedere al tedesco Thomas Bach sarà Kirsty Coventry.
La quarantunenne Ministro dello Sport e dei Giovani dello Zimbabwe ed oro nei 200 dorso sia ad Atene 2004 sia a Pechino 2008 (la nuotatrice africana ha vinto anche 4 argenti e un bronzo alle Olimpiadi) sarà operativa a partire dal prossimo 23 giugno, quando metterà piede a Losanna per guidare ufficialmente i 205 comitati olimpici nazionali per i prossimi 8 anni, che potrebbero diventare 12 nel caso in cui venisse confermata presidente.
L’elezione di Kirsty Coventry è stata letta come una svolta e, al tempo stesso, come un segnale di continuità con la linea tracciata dal suo predecessore e mentore. In un colpo solo, l’ex nuotatrice è diventata la prima donna e la prima africana a presiedere l’organismo costituito nel 1894, nonché la seconda più giovane presidente dopo il barone Pierre De Coubertin.
Vittoria al primo turno: Kirsty Coventry ha battuto Samaranch Jr., Coe e Watanabe
Neppure la diretta interessata si immaginava un tale trionfo. Per lo più alla prima votazione a scrutinio segreto e con una lista di candidati corposa ed agguerrita, visti e considerati i profili degli altri 6 pretendenti.
12 anni fa, al Congresso di Buenos Aires, per eleggere l’ex schermidore Bach servirono due turni. A Costa Navarino, invece, i delegati non hanno perso tempo. Hanno scelto subito la Coventry, assegnandole il 50% + 1 delle preferenze. Nulla da fare per tutti gli altri, a partire dallo spagnolo figlio d’arte Juan Antonio Samaranch Junior (il padre aveva guidato il CIO dal 1980 al 2001), per proseguire con presidenti federali come Sebastian Coe (atletica leggera), David Lappartient (ciclismo), Morinari Watanabe (ginnastica), Johan Eliasch (sci) ed il Principe giordano Feisal Al Hussein.
L’ascesa di Kirsty Coventry alla presidenza del CIO è stata rapidissima. Una volta ritiratasi dalle vasche, l’ex nuotatrice e presidente della Kirsty Coventry Academy Swim School e della Fondazione Heroes, due organizzazioni che perseguono obiettivi sportivi e sociali nello Zimbabwe, è stata eletta nella commissione atleti del massimo organismo sportivo internazionale. Dopo 8 anni, nel 2021, è diventata membro individuale del CIO. La sua corsa alla presidenza, invece, è iniziata lo scorso settembre, con l’uscita pubblica nella quale ha annunciato la sua intenzione di ambire a prendere il posto di Thomas Bach.
Le sfide della neo-eletta Presidente
Nelle sua prima intervista rilasciata al canale tematico Olympics, la neo-eletta Presidente ha sottolineato la sua ferma volontà di voler essere un modello in grado di ispirare non solo le sue figlie, ma tutte le giovani donne. Kirsty Coventry ha altresì invitato le ragazze ad abbracciare e ad avviare una conversazione quando si trovano di fronte ad una donna che ha avuto successo in qualsiasi settore o che ha dimostrato come sia possibile realizzare i propri sogni. Le sue parole, poi, hanno iniziato a tracciare un ponte verso le future generazioni. Secondo la Presidente, l’organismo con sede a Losanna dovrebbe modernizzarsi e comunicare in maniera più efficiente con gli adulti di domani.
Da un CIO più vicino ed attento alle esigenze dei giovani alle questioni sportive. Le sfide future sembrano essere diverse. All’orizzonte c’è anche la scelta dei Giochi Olimpici del 2036. La data sembra lontana ed invece il tempo stringe. Dopo Los Angeles 2028 e Brisbane 2032, il Comitato Olimpico Internazionale è chiamato a sbrogliare la matassa sulla sede della trentaseiesima Olimpiade moderna. Arabia Saudita e Qatar hanno manifestato interesse, ma la lista potrebbe arricchirsi di ulteriori outsider. L’India, ad esempio, soltanto un anno fa aveva mostrato interesse. Se si procedesse con l’alternanza dei Continenti, quelli del 2036 potrebbero essere quasi certamente dei Giochi ospitati da un Paese asiatico.
L’elezione di Coventry vista dall’Italia: “Un segnale pazzesco” ed un risultato figlio di un lungo percorso
L’elezione di Kirsty Coventry è stata salutata in maniera positiva dal mondo dello sport italiano. Il Presidente del CONI Giovanni Malagò l’ha definita come un “segnale pazzesco“. Manuela Di Centa, prima donna degli sport invernali nel CIO, prima vicepresidente vicario del CONI e prima presidente della Commissione atleti al momento della sua istituzione, ha espresso soddisfazione per quanto successo nella terra di Olimpia. Intervistata dalla Gazzetta dello Sport, l’ex Campionessa di sci di fondo ha ripercorso le tappe che hanno portato all’elezione di una donna alla presidenza del massimo organismo sportivo internazionale.
Un percorso che parte da lontano, da un approccio culturale ed educativo sicuramente diverso, “che ha permesso al CIO di indicare la strada ai comitati nazionali e alle federazioni”. Il riferimento è alla presenza obbligatoria del 30% delle donne in tutti gli organismi sportivi (2018), alle gare miste e al doppio portabandiera ai Giochi.
Dopo la parità di genere nel numero di atleti di sesso maschile e femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024, l’elezione di Kirsty Coventry alla guida del Comitato Olimpico Internazionale rappresenta un’altra tappa verso la conquista della parità di genere ai livelli apicali del management sportivo. Un segnale che potrebbe essere raccolto anche dalle confederazioni continentali degli sport olimpici, così come avevano auspicato l’EIGE (Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere) e il Consiglio dell’UE nel 2015. Dieci anni fa.
Immagine di copertina: ID Shutterstok 2163962535 | Photographer: MikeDotta