Intelligenza Artificiale in Vaticano: le linee guida entrate in vigore il 1° gennaio

Lo scorso giugno 2024, durante il G7 dedicato all’Intelligenza Artificiale, Papa Francesco ricordava quanto fossero prodigiose le macchine “che sembrano saper scegliere in maniera indipendente”, ma anche che l’ultima parola, la facoltà decisionale doveva rimanere all’uomo. Etica e progresso: un eterno braccio di ferro. Se da una parte il mondo si muove verso un futuro sempre più connesso, interconnesso e digitale, dall’altra le domande sulla labilità dei confini aumentano. 

E dunque, il Vaticano ha scelto di adottare delle Linee guida – Decreto n° DCCII della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano- utili a utilizzare lo strumento IA in maniera consapevole, o comunque dritta, evitando di valicare confini da cui non è possibile tornare indietro. 

Le linee guida del Vaticano: dignità umana, etica e sicurezza

Le linee guida, operative in concomitanza con un periodo per la Chiesa molto complesso, considerando le responsabilità derivate dal Giubileo in corso, fondano la propria esistenza su quattro principi: dignità, sicurezza, trasparenza ed eticità. Questo è quanto riferiscono le fonti ufficiali del vaticano. 

Specificatamente il documento assume che sviluppo e applicazione dell’Intelligenza Artificiale, in ogni ambito, devono essere volti solo ed esclusivamente al bene comune e che le persone siano sempre al centro. In breve: quello che accade nello spazio virtuale o in quello fisico ma in maniera elettronica non deve in alcun modo andare a sostituire quanto rappresentato dall’essere umano. Le persone, infatti, devono sempre poter governare la macchina. 

Un altro tema che viene approfondito è quello della sicurezza e della protezione dei dati. Anche in questo caso, è necessario muoversi affinché sia garantita la trasparenza e i dati, in particolar modo quelli biometrici, vengano maneggiati secondo le regole. 

Discriminazione e sostenibilità

Grande attenzione anche su due altri due importanti aspetti: discriminazione e sostenibilità. L’impiego dell’IA, in base alle linee guida, non deve in alcun modo consentire discriminazioni, di alcuna natura: né sociali, né economiche. 

Altresì, è necessario tenere in considerazione, ogni volta che è coinvolta l’IA, sia la sostenibilità ambientale, sia quella economica, ciò per favorire impatti positivi. 

I divieti

Non solo diktat, ma sono stati inseriti nelle linee guida anche alcuni divieti relativi all’applicazione dell’intelligenza artificiale. Infatti non è possibile metterla in campo, ad esempio, per compiere atti discriminatori. Va sempre tenuto conto delle ripercussioni che si possono ottenere se non utilizzata con il buon senso e nel rispetto delle persone. 

Altresì, è vietato farne un impiego che possa ledere alla sicurezza di Stato, Stato, l’ordine pubblico e non può essere in contrasto con la missione della Chiesa Cattolica.

In quali campi può effettivamente offrire dei benefici

Nel settore della ricerca scientifica e della sanità, ad esempio. Infatti l’Intelligenza artificiale deve essere applicata per migliorare la vita delle persone, la loro salute e la loro cura; tuttavia anche in questo caso sono posti dei paletti: l’IA non deve in alcun modo condizionare la libertà decisionale dei medici. 

Un altro ambito d’interesse è quello dei beni culturali. Non vi sono veti sull’introduzione dell’Intelligenza artificiale nella gestione del patrimonio culturale, tuttavia va preservata in maniera certosina l’integrità dei beni e vanno rispettate le normative internazionali sul restauro e la conservazione.

La Commissione sull’Intelligenza Artificiale

Relativamente alla sicurezza, le linee guida prevedono l’istituzione di di un regolamento attuativo specifico per il quale viene anche creata una Commissione sull’Intelligenza Artificiale. Quanto alla procedura: in primo luogo viene specificato che a nominare la Commissione è il Presidente del Governatorato e che la stessa Commissione è poi composta da cinque membri (la durata del mandato è di tre anni).

Ma quali sono gli ambiti di competenza? La Commissione ha il compito di promuovere leggi e regolamenti attuativi per l’uso dell’Intelligenza artificiale.

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