L’intelligenza artificiale si appresta a trasformare la società e con essa anche i suoi comparti più strategici. A breve, ad essere interessato da questa ventata d’innovazione sarà altresì il no-profit, un settore che spesso si trova a fare i conti con risorse e budget limitati e con la necessità di rimanere al passo con i tempi. Un’accelerazione importante a tal proposito potrebbe arrivare dall’avviso n. 3/2024 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla linea di finanziamento dedicata. Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale e Fondazioni, regolarmente iscritte al RUNTS, potranno avvalersi pertanto delle risorse a disposizione, pari a 2,5 milioni di euro, per realizzare progetti di rilevanza nazionale inerenti all’intelligenza artificiale.
Bellucci, viceministro MLPS: “È un avviso storico”
“Continua l’azione del Governo Meloni per supportare e valorizzare il Terzo settore con atti concreti, come dimostrato sin dal nostro insediamento. Quello pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – ha commentato lo scorso 30 dicembre sul suo profilo Facebook Maria Teresa Bellucci, viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali, con delega al Terzo settore – è un avviso storico, che vuole rispondere alla necessità di governare lo sviluppo dell’IA attraverso una visione antropocentrica e di promuovere maggiore consapevolezza tra i più giovani, sostenendo anche i genitori e i professionisti”.
Fondi per progetti sull’intelligenza artificiale: quali sono gli obiettivi e le attività finanziate?
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si appresta così a supportare e stimolare il Terzo settore. Ai suoi protagonisti chiede di presentare delle iniziative che sappiano promuovere l’uso etico e consapevole dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Non solo, perché tra le attività che potranno essere finanziate ci sono laboratori di alfabetizzazione, eventi formativi che sappiano sviluppare o implementare le competenze digitali dei cittadini o degli operatori del sociale, campagne di sensibilizzazione sui social network ed azioni volte a contrastare le fake news, i discorsi d’odio e i deep fake, ossia immagini e video falsi che sono generati dall’intelligenza artificiale.
Ogni intervento effettuato dovrà soddisfare gli obiettivi 3 (Salute e benessere: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età), 4 (Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti), 5 (Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze) e 8 (Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Dal 29 gennaio al 4 marzo potranno essere presentati i progetti
La finestra per caricare le proposte progettuali sulla piattaforma ministeriale sarà aperta dalle ore 12:00 del 29 gennaio alle ore 16:00 del 4 marzo. Dopodiché scatterà la fase di selezione. Tra i criteri che decideranno la graduatoria finale, ci sono le caratteristiche del progetto, l’innovatività delle azioni (dovranno essere previsti almeno 3 interventi giudicati innovativi, come eventi, laboratori ed incontri), le Regioni coinvolte (almeno 10), la durata (tra i 12 e i 18 mesi) e il numero di giovani destinatari delle attività formative (non possono essere coinvolti meno di 200 individui).
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si impegnerà ad elargire ad ogni progetto approvato un contributo tra i 250.000 e i 600.000 euro. La quota massima di cofinanziamento sarà pari all’80% dell’importo, qualora a presentare e a realizzare il progetto sia un’associazione di promozione sociale o un partenariato di organizzazioni di volontariato. Scenderà al 50% del costo totale nel caso in cui il proponente sia una fondazione.
Intelligenza artificiale: una sfida per il Terzo settore
Le aspettative del dicastero di via Vittorio Veneto intorno all’avviso 3 del 2024 sono alte. I fondi stanziati vogliono rendere il Terzo settore protagonista di questa cruciale fase della transizione tecnologica e di sviluppo dell’intelligenza artificiale. Se da una parte il no-profit dovrà farsi trovare pronto a cogliere le opportunità generate dall’AI, come la capacità di analizzare grandi quantità di dati, l’ottimizzazione di processi interni e lo sviluppo di strategie di engagement con potenziali donatori, dall’altra dovrà vigilare sul fatto che la nuova tecnologia non presenti esclusivamente il rovescio della medaglia.
Oggi, i principali fattori di rischio riguardano l’esposizione dei giovani di fronte ad un tecnologia così impattante e gli strumenti a loro disposizione per maneggiarla e gestirla. Il mondo dell’associazionismo e del volontariato, insomma, sarà chiamato a realizzare anche iniziative educative rivolte ai giovanissimi e alle loro famiglie, e pure ad evitare che l’intelligenza artificiale aumenti le disuguaglianze sociali e culturali.