Fumare una sigaretta? Significa perdere 20 minuti di vita

Una nuova ricerca scientifica della rivista britannica Addiction ha fornito una risposta ancora più chiara e allarmante sull’azione del fumare. Ogni sigaretta non è solo una pausa dannosa, ma accelera altresì l’arrivo prematuro della morte del fumatore.

L’abitudine del fumare è sicuramente la causa principale ed evitabile di malattie gravi, come i tumori e , come detto in precedenza, di morte prematura nel mondo. Numerose ricerche scientifiche confermano il legame tra il fumo e un’infinità di patologie, basandosi su dati solidi e attendibili.

Negli anni è risultato difficile comunicare ai fumatori quali possano essere i danni e le cause del fumo, ma un modo diretto e incisivo invece, per far comprendere le conseguenze del loro comportamento, è calcolare la riduzione media della durata della vita legata al consumo di una sigaretta. 

Secondo i dati raccolti dal British Doctor Study e dal Million Women Study si è arrivata alla conclusione che per ogni sigaretta fumata, la nostra vita ci si accorcia di ben 20 minuti.

Analizzando oltre 50 anni di dati su migliaia di medici britannici e un milione di donne, i ricercatori hanno scoperto che i fumatori perdono circa 10 anni di vita in meno rispetto a chi non fuma.

Questo significa che ogni sigaretta fumata accorcia la nostra esistenza di ben 20 minuti, un dato allarmante che supera le precedenti stime. Le donne, che in media fumano più sigarette al giorno rispetto agli uomini, risentono ancora di più di questo impatto negativo sulla salute.

Meno numero di sigarette, ma stessa tossicità? Lo studio svela la verità

Se i fumatori avessero ridotto non solo il numero di sigarette fumate al giorno, ma anche la quantità di sostanze tossiche inalate con ciascuna sigaretta, l’impatto sulla durata della vita sarebbe rimasto probabilmente lo stesso. Tuttavia, è possibile che oggi i fumatori “compensino” fumando in modo più intenso ogni sigaretta, annullando così i benefici di una riduzione del consumo totale.

Per valutare questa ipotesi, l’Health Survey for England ha analizzato la concentrazione di nicotina nei fumatori. Se l’intensità del fumo fosse aumentata, ci aspetteremmo di trovare livelli più alti di nicotina. I dati raccolti negli ultimi decenni mostrano, invece, un aumento solo modesto di tale fattore

Questo suggerisce che lesposizione alle sostanze tossiche per sigaretta non è aumentata in modo significativo nel tempo. Pertanto, le stime attuali sulla perdita di aspettativa di vita associata al fumo (17 minuti per gli uomini e 22 minuti per le donne per ogni sigaretta fumata) rimangono valide.”

Fumare: una condanna a morte a rate 

L’evidenza scientifica è quindi indubitabile: il danno da fumo è dose-dipendente e cumulativo. Fumare avvicina alla malattia e alla morte prematura. Smettere in qualsiasi momento comporta un beneficio immediato e prolungato sulla salute. Un fumatore di 10 sigarette al giorno che smette oggi potrebbe guadagnare un giorno di vita entro una settimana, una settimana di vita entro due mesi e un mese di vita entro agosto.

Le ricerche indicano che il fumo influisce principalmente sulla qualità della vita negli anni centrali, accelerando l’insorgenza di malattie croniche tipiche dell’invecchiamento. 

Perché alcuni fumatori vivono a lungo e altri muoiono prematuramente?

La risposta non è semplice e dipende da una combinazione di fattori. Il modo in cui si fuma, il tipo di sigaretta e la predisposizione genetica giocano un ruolo fondamentale. Non tutte le sigarette hanno lo stesso impatto sulla salute: il danno si accumula nel tempo, ma non in modo lineare. Ridurre il consumo non basta: per ridurre al minimo i rischi, l’unica via è smettere completamente.

In sintesi ogni sigaretta è un furto di tempo alla propria vita. I fumatori britannici perdono in media 20 minuti di vita per ogni sigaretta fumata, tempo che potrebbe essere dedicato ai propri cari, alle proprie passioni. Smettere di fumare è un regalo che si fa a se stessi e a chi ci ama.

Nuove strette sul fumo in Europa

Di fronte a questa emergenza sanitaria, se la possiamo definire così, sempre più città stanno adottando misure drastiche per contrastare il tabagismo. Milano e il Belgio sono solo gli ultimi esempi di una tendenza in crescita: le restrizioni sul fumo si fanno sempre più stringenti, in un tentativo di tutelare la salute pubblica e costruire un futuro senza fumo. 

Stop alle sigarette elettroniche in Belgio

Il Belgio fa un passo deciso verso un futuro senza fumo, diventando il primo paese dell’Unione Europea a vietare completamente la vendita di sigarette elettroniche usa e getta, le cosiddette “puff”, a partire dal 2025. Questo provvedimento, entrato in vigore dal primo gennaio, si inserisce in un quadro più ampio di restrizioni che mirano a tutelare la salute pubblica. 

Oltre al divieto delle sigarette usa e getta, il governo belga ha inoltre esteso il divieto di fumo a numerosi spazi pubblici, come impianti sportivi, zoo e parchi giochi, con l’obiettivo di creare ambienti più sani per tutti. Spinto da “motivi sanitari e ambientali”, il ministro della Salute Frank Vandenbroucke ha lanciato un appello all’Unione Europea, chiedendo una legislazione più stringente sul tabacco a livello continentale.

 

Stop sigarette usa e getta in Belgio
(Foto per uso editoriale ID Shutterstock 2377713133 / Collaboratore foto FOTOGRIN)

Passi avanti per Milano: esteso il divieto di fumare nelle aree pubbliche

Dal primo gennaio 2025, altresì Milano ha fatto un ulteriore passo avanti verso una città più sana e vivibile, estendendo il divieto di fumo a tutte le aree pubbliche all’aperto. La misura, lungamente discussa e dibattuta, fa parte del Piano Aria Clima approvato dal Comune. L’ambizioso progetto mira a dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2050 e il bando del fumo nelle aree pubbliche è una delle azioni chiave per raggiungere questo obiettivo. Si tratta di un’evoluzione di una misura già introdotta nel 2021, quando era stato vietato fumare in luoghi specifici come parchi, stadi e fermate dei mezzi pubblici. 

ll mancato rispetto del divieto di fumare nelle aree pubbliche sarà sanzionato con multe che vanno da 40 a 240 euro.

L’impatto di questa nuova normativa sarà certamente oggetto di studio nei prossimi mesi, ma le prime reazioni della popolazione e degli esercenti sembrano indicare una crescente consapevolezza dell’importanza di un ambiente privo di fumo.

 

 

 

Altro dall'autore

Post correlati

Advertismentspot_img

Ultimi articoli

Il Terzo settore alla prova dell’intelligenza artificiale, in arrivo 2,5 m...

L’intelligenza artificiale si appresta a trasformare la società e con essa anche i suoi comparti più strategici. A breve, ad essere interessato da que...

Un passo avanti contro la plastica: nuove regole per le bottiglie in Europa

L’Unione Europea fa un nuovo balzo sul tema della sostenibilità, per cercare di combattere la questione di livello globale dell'inquinamento della pla...

La “storia” di Cecilia Sala

Poco dopo le ore 16.00 dell’8 gennaio 2025 Cecilia Sala, giornalista de Il Foglio e di Chora Media, è atterrata a Ciampino, ed è stata accolta dalla P...

Vuoi rimanere aggiornato? Iscriviti alla newsletter di Risorse.news