Il Gruppo di Lavoro sullo Sport ha approvato le Conclusioni del Consiglio della Presidenza Ungherese sulla promozione dell’eredità dei grandi eventi sportivi, che sono state votate nella riunione del Consiglio dell’Istruzione, la Gioventù, la Cultura e lo Sport (EYCS) del 26 novembre 2024. Le conclusioni del Consiglio sottolineano l’impegno collettivo a garantire un impatto positivo e duraturo dei grandi eventi sportivi attraverso la pianificazione strategica, la sostenibilità, il coinvolgimento del pubblico e valori inclusivi come l’inclusione sociale e la parità di genere.
Sulla scia delle Conclusioni del Consiglio, l’EYCS organizza un dibattito politico per delineare il futuro del Modello sportivo europeo, sul quale interverrà anche ENGSO. Il confronto si baserà sulla bozza delle conclusioni e si inserirà nel più ampio quadro del Piano di lavoro UE 2026, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra sport professionistico e di base e tutelare i valori dello sport.
Le Conclusioni del Consiglio sullo Sport
La bozza delle conclusioni del Consiglio sottolinea l’impegno collettivo degli Stati membri, della Commissione europea e del movimento sportivo per garantire che i grandi eventi sportivi lascino un’eredità positiva e duratura. Ciò richiede un approccio strategico fin dall’inizio, considerando l’impatto della legacy durante le fasi di candidatura, preparazione e accoglienza.
Ponendo l’accento sulla sostenibilità, le conclusioni del Consiglio invitano a organizzare questi eventi in modo circolare e neutrale dal punto di vista climatico, prevedendo la collaborazione con le parti interessate, come gli esperti di sostenibilità, le università e i centri di ricerca, per sperimentare innovazioni ecocompatibili.
Il coinvolgimento del pubblico è fondamentale, con le comunità locali e le principali parti interessate incoraggiate a partecipare fin dall’inizio per promuovere un senso di condivisione. Per raggiungere comunità diverse, le Conclusioni del Consiglio sottolineano la promozione dell’inclusione sociale, della parità di genere e del rispetto della diversità.
La bozza del Consiglio sottolinea anche la necessità del monitoraggio e della valutazione, raccomandando una maggiore raccolta di dati e l’uso di linee guida consolidate, come quelle dell’OCSE, per misurare accuratamente l’impatto a lungo termine degli eventi.
Modello Europeo dello Sport sulla scia del Consiglio
Il modello sportivo europeo, che riflette l’organizzazione specifica dello sport in Europa, è minacciato. Sulla scia delle conclusioni del Consiglio, per proteggere questo modello e garantire che lo sport continui a essere gestito nell’interesse di tutti in Europa, il Comitato Olimpico Internazionale chiede un’azione congiunta da parte del movimento sportivo e delle autorità pubbliche.
A partire dalle conclusioni del Consiglio, il modello prevede una serie di caratteristiche chiave:
- a) una struttura piramidale con un sistema di solidarietà che si rafforza reciprocamente, con lo sport di base/amatoriale alla base e lo sport professionistico/ d’élite al vertice
- b) un modello basato sui valori e fondato sulla natura specifica dello sport;
- c) uno schema di solidarietà finanziaria che consente, oltre ai finanziamenti pubblici, di reinvestire ai livelli inferiori attraverso programmi di sviluppo e di formazione;
- d) una federazione per sport e per Paese che svolge un ruolo fondamentale nello stabilire norme e regolamenti, e standard in termini di impianti, sviluppo, valori, istruzione;
- e) competizioni aperte e accessibili attraverso un sistema di promozione/relegazione che mantenga un equilibrio competitivo e dia priorità al merito sportivo;
- f) una struttura basata sulle attività di volontariato come spina dorsale dello sport europeo;
- g) la legittima autonomia dello sport che consenta alle organizzazioni sportive di perseguire gli obiettivi sportivi e di prendere decisioni.
Il modello in questione si trova ad affrontare sfide crescenti a causa della globalizzazione e della commercializzazione. Pur essendo riconosciuto a livello europeo, manca di un quadro chiaro, che porta a un approccio caso per caso e a interpretazioni restrittive. Le società sportive commerciali, per quanto innovative, operano su un modello a scopo di lucro, in contrasto con il modello basato sui valori e senza scopo di lucro delle organizzazioni sportive tradizionali.
L’applicazione di un approccio puramente commerciale alla regolamentazione dello sport rischia di mettere a repentaglio i valori e la solidarietà del modello sportivo europeo. Ciò potrebbe portare a una riduzione delle opportunità per lo sport di base, a una difficoltà nello sviluppo di atleti d’élite, a un ostacolo al contributo della società e a minacce all’autonomia dello sport. Inoltre, potrebbe compromettere gli impatti positivi a lungo termine dei grandi eventi sportivi.
L’intervento di ENGSO sul Modello Europeo dello Sport
A seguito delle affermazioni del Consiglio, il dibattito sul Modello Sportivo Europeo si arricchisce del contributo di ENGSO, che con il suo position paper offre una panoramica approfondita del valore dello sport e propone una serie di azioni concrete per affrontare le sfide attuali e future. ENGSO accoglie infatti con favore il dibattito e spera che possa migliorare ulteriormente la comprensione del valore dello sport per la società, ma anche contribuire a nuove soluzioni alle sfide attuali e future.
Il documento redatto da ENGSO evidenzia la sua comprensione del modello sportivo europeo e propone dei passi in avanti. Come dimostrato, il dibattito sul tema è stato molto attivo negli ultimi tempi poiché, sebbene alcune caratteristiche distintive del modo in cui lo sport è organizzato siano ampiamente riconosciute, non esiste una definizione unica e autorevole del modello sportivo europeo.
ENGSO ritiene che il meccanismo di solidarietà del modello sportivo europeo sia uno strumento importante per garantire l’offerta di un’ampia gamma di sport, anche quelli con un minore potenziale commerciale. È anche uno strumento per garantire che i gruppi emarginati della società, come i disabili e i rifugiati, possano partecipare allo sport a livello di base.
Infatti, lo sport, oltre a essere un importante promotore di benefici per la salute, è un anello di congiunzione tra valori quali democrazia, solidarietà, equità, integrità e inclusione. Come anche riconosciuto dalla Corte di giustizia europea, le organizzazioni sportive sono nella posizione migliore per gestire efficacemente i propri affari senza indebite influenze esterne. Pertanto, l’autonomia dello sport è il principio essenziale del modello sportivo europeo, sebbene non sia assoluta – condizionata all’adesione a una buona governance.
Il modello sportivo europeo è una descrizione semplificata di come sono organizzati i club sportivi, le federazioni nazionali e quelle internazionali. ENGSO, così come il Consiglio, incoraggia i club, le federazioni e gli altri attori dello sport organizzato a riconoscere il valore dei facilitatori, dei partner e dei concorrenti e, quando possibile, a creare strategie che facciano progredire lo sport con il sostegno o l’ispirazione di questi soggetti. Gli esponenti di Engso invitano inoltre tutte le parti interessate a riconoscere l’impatto negativo dei perturbatori sul modello sportivo europeo e a lavorare insieme per limitare i danni attraverso il dialogo e, se necessario, con altre misure più severe.
Per quanto riguarda il supporto e la solidarietà ai club sportivi, ENGSO esorta le autorità pubbliche a tutti i livelli a garantire che le società sportive possano beneficiare dei programmi di finanziamento, a rendere i fondi accessibili e consistenti, ad eliminare qualsiasi onere fiscale o amministrativo non necessario, a garantire i fondi destinati allo sport considerando le organizzazioni sportive una parte vitale della domanda e a creare partenariati per un’efficace ripresa dalla pandemia e costruzione della resilienza.
In particolare, L’Ente chiede alle istituzioni europee di stabilire regole e meccanismi chiari che garantiscano almeno il 70% dei fondi destinati allo sport di base, ma invita anche tutti i detentori di diritti sportivi a creare i propri schemi di solidarietà equi, concreti e credibili, che consentano di ridistribuire i fondi ai club sportivi di base per aiutarli ad attrarre e mantenere un maggior numero di partecipanti, volontari e personale e a sviluppare strategie e attività migliori.
Esamina, poi, anche le soluzioni per un miglioramento del dialogo tra sport e decisori. In tal senso esorta i decisori politici dell’UE a istituire il Dialogo sullo sport dell’UE, creando ogni anno una sessione fissa di dialogo durante il Forum Europeo dello Sport per discutere le esigenze e gli obiettivi del movimento sportivo europeo, seguendo una struttura simile a quella del Dialogo sulla gioventù dell’UE.
Infine, tale sistema dovrebbe inoltre prevedere incentivi e risorse che garantiscano che la discussione possa passare dal livello dell’UE a quello nazionale fino a quello di base e viceversa, per coinvolgere attivamente e in modo significativo tutti gli attori interessati all’interno del movimento sportivo europeo e ad esso affiliati, dal livello dell’UE a quello di base.
In conclusione, il modello sportivo europeo è molto più di una semplice struttura organizzativa: è l’incarnazione dei valori che hanno plasmato la nostra società. solidarietà, lealtà e passione, questi sono i pilastri su cui si fonda. Per preservarli, è necessario agire. Il Consiglio ed Engso invitano tutti a difendere questa eredità, per garantire che le generazioni future possano continuare a godere dei benefici di uno sport autentico e inclusivo.