Oggi, 20 novembre, si celebra il World Children’s Day, ovvero la Giornata Mondiale dell’Infanzia, nata per diffondere il più possibile consapevolezza sui diritti di bambini e adolescenti. La data coincide con il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (nel 1989), che ha contato ben 196 Paesi firmatari.
Oggi la ricorrenza assume un tono autorevolissimo, considerando i milioni di bambini che nel mondo vivono in condizioni di povertà assoluta, in Italia siamo ai massimi storici con 1 milione 295 mila minori poveri, e quelli che sono ormai abituati a trascorrere le loro giornate sotto i bombardamenti. Quest’anno Unicef ha scelto come slogan “ascolta il futuro”, proprio perché tutti abbiano a mente che i minori sono il futuro e che negare i loro diritti, far sentire il peso della complessità del mondo, mette a tacere l’avvenire, offusca quello che potrà e potrebbe essere.
L’Organizzazione incoraggia dunque un dialogo significativo tra le generazioni, che prescindere dalla nazionalità e dalle condizioni economiche e sociali.
La voce del futuro
Unicef parte dal presupposto che i cambiamenti globali, sempre più repentini, mettono a rischio e in discussione le basi stesse dell’infanzia. Perché oltre alle pubblicazioni legate a conflitti, epidemie, povertà, ci sono quelle relative ai disastri ambientali e ai cambiamenti climatici. Bambini e adolescenti perdono così l’innocenza e l’incoscienza che caratterizza quelle età. Si ritrovano improvvisamente adulti, vedendo loro disconosciuti i diritti di base.
“Rispetto agli anni 2000 – scrive Unicef – nel 2050 si prevede che i bambini saranno molto più esposti ad ondate di calore, inondazioni, incendi, siccità e cicloni tropicali. Aumenterà anche il numero di bambini esposti ai conflitti: da 71 milioni negli anni 2000 a 97,8 milioni nel 2050 nell’Africa orientale e meridionale e da 5,1 milioni a 69 milioni nell’Africa occidentale e centrale”.
Dati niente affatto rassicuranti. Ci sono però anche degli aspetti positivi su cui poter costruire. Infatti, migliorano, in base alle previsioni, le tendenze sui tassi di sopravvivenza neonatale e riguardo alla scolarizzazione; entro il 2050, infatti, il 95,7% dei bambini avrà almeno un’istruzione primaria e il 77% avrà almeno un’istruzione secondaria superiore (rispetto al 40% degli anni 2000).
Il mondo digitale
In tema di diritti e futuro, non può non essere contemplato il ruolo che i device digitali e le piattaforme social svolgono ormai nella crescita e nella formazione di una persona. Proteggere bambini e adolescenti è un diktat per quanto riguarda questo aspetto.
In tal senso, l’Associazione Meter, da sempre impegnata nella protezione dei minori e nella lotta contro la pedofilia, ha annunciato la pubblicazione di una breve guida pratica per l’utilizzo di Family Link, uno strumento essenziale per la sicurezza digitale dei più piccoli. Parliamo infatti di un’applicazione di Google che consente ai genitori di monitorare, gestire e limitare l’accesso dei propri figli a contenuti che possono essere ritenuti inadeguati. Questo strumento si traduce perciò in una risorsa preziosa per garantire un ambiente digitale sicuro, educando al contempo le nuove generazioni a un uso responsabile della tecnologia.
Go blue
Guardando più specificatamente alle iniziative dedicate alla Giornata, Unicef e Anci hanno dato vita a Go blue: le amministrazioni comunali sono invitate ad illuminare di blu un monumento o un edificio significativo della propria città. Un gesto simbolico per richiamare l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sull’importanza di conoscere, diffondere e dare reale applicazione ai diritti sanciti dalla Convenzione ONU.
L’iniziativa fa parte del programma Città Amiche dei bambini e degli adolescenti (Child-Friendly Cities Initiative – CFCI), lanciato dall’UNICEF e dal Programma delle Nazioni Unite per “dare seguito alle risoluzioni della 2° Conferenza delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani (Habitat II), durante la quale la comunità internazionale si accordò nel riconoscere che il benessere dei minorenni è indice di un ambiente sano, di una società democratica e di un’amministrazione locale efficiente”.
QUI l’elenco delle città che hanno aderito a #GOBLUE