Il Giubileo, l’autobiografia di Francesco e la speranza: il 2025 di Roma (e del mondo)

Il 2025 sarà un anno particolare per la Capitale, sarà infatti l’anno del Giubileo. Il prossimo 24 dicembre, in piazza San Pietro, si terrà la Messa di apertura e sarà il Santo Padre a inaugurare i 365 giorni giubilari a venire. Il 2025 sarà anche l’anno in cui uscirà l’autobiografia di Papa Francesco: una novità importante considerando che non è mai successo prima. Nessun pontefice aveva mai scritto di proprio pugno un’autobiografia consentendone poi l’uscita mentre ancora in vita (o in carica). 

L’anno del Giubileo

Mancano quindi due mesi all’apertura dell’anno giubilare. Roma si prepara: lo fanno i cittadini che sono pronti ad accogliere i pellegrini provenienti da ogni dove per l’avvenimento; lo fanno i giovani che hanno risposto presente al bando dedicato del Servizio Civile; lo fa la città che si rinnova per offrirsi ai visitatori nella sua forma migliore.

La proclamazione tramite Bolla papale e la lettera di Francesco hanno sancito ufficialmente l’inizio dell’anno Santo. Nella propria missiva, il Pontefice racconta le trame del Giubileo 2025 richiamando alla memoria l’origine di questa tradizione santa e le sofferenze che hanno attraversato il mondo durante gli ultimi anni, dalla pandemia ai conflitti passando per la crisi economica.

“Il Giubileo – spiega Bergoglio – ha sempre rappresentato nella vita della Chiesa un evento di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale. Da quando Bonifacio VIII, nel 1300, istituì il primo Anno Santo il santo popolo fedele di Dio ha vissuto questa celebrazione come uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare, dall’indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio. I fedeli, spesso al termine di un lungo pellegrinaggio, attingono al tesoro spirituale della Chiesa attraversando la Porta Santa e venerando le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo”. 

Il Giubileo della speranza

In un passaggio successivo ricorda il Giubileo del 2000, quello che effettivamente ha introdotto la “Chiesa nel terzo millennio”; si trattava dell’evento in cui venivano celebrati i 2000 anni dalla nascita di Cristo. 

Il Giubileo del 2025 ha invece il compito di infondere speranza e di pregare per questa. “Negli ultimi due anni – si legge nella lettera – tuttavia, non c’è stato un Paese che non sia stato sconvolto dall’improvvisa epidemia che, oltre ad aver fatto toccare con mano il dramma della morte in solitudine, l’incertezza e la provvisorietà dell’esistenza, ha modificato il nostro modo di vivere. […] Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza”.

Il Pontefice conclude affermando che è possibile credere nella speranza solo se alla base c’è un profondo senso di fratellanza e “se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani”. 

Un richiamo di quanto espresso è presente anche nella nuova enciclica di Francesco, che verrà pubblicata giovedì 24 ottobre: “Dilexit Nos”. Come anticipato dal Vaticano, nella quarta enciclica Bergoglio parla di un mondo che sembra “aver perso il cuore”; il riferimento è ai conflitti e alle condizioni socio-economiche disastrose in cui versano alcuni popoli del mondo. 

Spera

Ricorre il concetto di speranza anche nel titolo dell’autobiografia di Papa Francesco “Spera”, che verrà pubblicata a inizio 2025, come annunciato recentemente da Mondadori. L’opera, realizzata dal Pontefice, con il contributo di Carlo Musso, già direttore editoriale non fiction di Piemme e Sperling & Kupfer e poi fondatore del marchio indipendente Libreria Pienogiorno, verrà diffusa in oltre 80 Paesi a partire dal prossimo gennaio per cementare gli intenti del Giubileo e rafforzare i concetti che accompagneranno le celebrazioni dell’anno santo. 

Queste le parole del Papa che accompagnano l’annuncio dell’uscita dell’autobiografia: “Il libro della mia vita è il racconto di un cammino di speranza che non posso immaginare disgiunto da quello della mia famiglia, della mia gente, del popolo di Dio tutto. È, in ogni pagina, in ogni passo, anche il libro di chi ha camminato insieme a me, di chi ci ha preceduto, di chi ci seguirà”.

 

Riconoscimento editoriale: Marco Iacobucci Epp / Shutterstock.com –

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