Si è tenuto in questi giorni ad Assisi il primo, storico, G7 di Inclusione e Disabilità, alla cui riunione ministeriale, durante la fase conclusiva, hanno preso parte anche i Paesi dell’outreach (Tunisia, Kenya, Sud Africa, Vietnam).
In passato e in numerose occasioni il Ministro della Disabilità, Alessandra Locatelli, ha più volte evidenziato l’urgenza di istituire una sede di confronto e dibattito internazionale sul tema, che si è poi in effetti concretizzata nella prima giornata di incontri del 14 ottobre.
“Oggi è un punto importante della storia – ha condiviso Locatelli durante le prime ore del forum internazionale – e da qui non torneremo indietro. Perché oggi siamo tutti qui insieme, le istituzioni, il mondo delle associazioni, delle famiglie, tutti coloro che vogliono contribuire a rendere migliore la vita di tutte le persone, non solo di quelle con disabilità. Perché questo G7 parla di persone”. Così il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli aprendo il primo G7 Inclusione e Disabilità.
Persona, dignità e autonomia
Persona, dignità e autonomia le parole chiave dell’evento, a cui hanno fatto da satelliti: accessibilità, condivisione, partecipazione, e sensibilizzazione. Durante la tre giorni, infatti, i Paesi G7 che poi hanno sottoscritto la Dichiarazione finale (ovvero la Carta di Solfagnano) si sono confrontati con perizia sui temi citati durante le sei sessioni di lavoro: “L’inclusione come priorità dell’agenda di tutti i Paesi”; “Accessibilità universale e prevenzione e gestione delle emergenze”; “Vita indipendente e inclusione lavorativa”; “Il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica”; “Intelligenza Artificiale”; e “Sport e servizi per tutti”.
Al termine dei panel, sono stati individuati 8 punti poi affrontati e approfonditi nella restituzione d’archivio prodotta dalla tre giorni.
La Carta di Solfagnano
Il primo punto, la base di partenza, riguarda l’inclusione che deve essere percepita, secondo le formulazioni del G7, come “questione prioritaria nell’agenda politica di tutti i Paesi”. Ebbene il forum riunitosi in Umbria ha quindi posto le basi per accelerare il processo non di inserimento, ma di aumento della considerazione come elemento cruciale dell’inclusione nella quotidianità delle persone.
“Ci impegniamo – si legge in merito nella Carta – a promuoverne la discussione in seno al G20 e in tutti i principali forum internazionali, nella convinzione che, per continuare a sostenere le persone con disabilità in tutti gli aspetti della loro vita e delle loro aspirazioni, le politiche di inclusione e disabilità debbano basarsi su strategie e standard di intervento ben definiti”. Un lavoro che deve coinvolgere il privato quanto il pubblico e che deve impegnare risorse fondamentali anche verso le discriminazioni e “sostenere le persone con disabilità come membri dell’intera comunità su base di uguaglianza con gli altri”.
Accessibilità e autonomia
Al centro dell’attenzione anche l’accessibilità; un argomento cruciale quando si parla di disabilità. Le città, anche quelle più architettonicamente più evolute, e i propri servizi spesso non tengono conto delle difficoltà delle persone con disabilità nell’affrontare la vita ordinaria.
“Ci impegniamo a promuovere e ad allineare le politiche di accessibilità e gli accomodamenti ragionevoli in tutti gli aspetti della vita quotidiana, tra cui: la mobilità in contesti rurali, urbani, nazionali e internazionali; l’occupazione; l’alloggio; l’istruzione a tutti i livelli; i sistemi sanitari; l’accesso agli edifici e ai servizi pubblici, con particolare riferimento ai trasporti e alla fruibilità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’accesso ai beni e ai servizi forniti dal settore privato”.
Altresì gli attori protagonisti del G7 intendono incoraggiare l’azione di pubblici, privati, profit e non profit per fare in modo che si abbia un aumento dell’offerta e del turismo accessibile e inclusivo.
Il tema dell’accessibilità è strettamente correlato a quello dell’autonomia, ovvero il terzo focus. In questo caso, il gruppo che ha promosso e sottoscritto il documento si è impegnato a ricordare quanto sia significativo abbattere le barriere e rimuovere quegli ostacoli che spesso non consentono alle persone con disabilità di avere una propria indipendenza.
Dunque viene chiamata in causa anche l’innovazione digitale, che muove, ogni giorno, enormi passi in avanti: “Ci impegniamo a promuovere lo sviluppo di strumenti tecnologici nuovi e accessibili, nonché di tecnologie assistive e la formazione di nuovi professionisti con competenze specifiche, in quanto fattori importanti per sostenere le persone con disabilità. […] Lavoreremo per garantire che i servizi e le strutture della comunità per la popolazione generale siano disponibili su base paritaria per le persone con disabilità e rispondano alle loro esigenze”.
Valorizzazione dei talenti e inclusione lavorativa
Un altro aspetto estremamente complesso è quello delle politiche attive del mercato del lavoro. “Come nella maggior parte dei Paesi – dichiarano quindi i firmatari – le donne e gli altri gruppi svantaggiati con disabilità affrontano svantaggi particolarmente gravi nel mercato del lavoro, per cui orientiamo le nostre politiche verso la promozione di un’occupazione dignitosa e del pieno godimento dei diritti del lavoro, tra cui salari equi, sicurezza e salute sul lavoro, accesso alla protezione sociale e opportunità di avanzamento di carriera”.
Tra gli obiettivi: promuovere modelli organizzativi e aziendali per l’occupazione inclusiva delle persone con disabilità e riconoscere le competenze e l’esperienza. Iniziative che hanno lo scopo di mettere la persona al centro, un po’ il mantra del Ministro Locatelli, ma in realtà dell’intera manifestazione politica.
Nuove tecnologie
Come si diceva, in campo tecnologico, i progressi sono ogni giorno che passa più tangibili e degni di nota. Dunque, “Incoraggiamo il mondo produttivo dell’innovazione a sviluppare sistemi di supporto, tecnologie assistive e strumenti che possano essere abilitanti e riabilitanti, con l’obiettivo di massimizzare l’indipendenza e l’autonomia delle persone con disabilità […] Ci impegniamo a orientare le politiche dei nostri Paesi in modo da favorire l’accesso delle persone con disabilità a strumenti di informazione e comunicazione inclusivi su base paritaria con gli altri e a garantire la massima interoperabilità dei diversi sistemi digitali accessibili e delle tecnologie assistive”.
G7: Sport e disabilità
Come spesso accade, lo sport gioca un ruolo fondamentale quando si parla di equilibri, di corretti stili di vita, e di inclusione; così come risultano essere importanti la dimensione ricreativa e culturale della vita. Allora “Dopo i Giochi paralimpici di Parigi del 2024, ci impegniamo a dare maggiore visibilità al parasport, riconoscendo così il ruolo chiave dello sport nella vita delle persone con disabilità e le competenze che esso comporta. Ci impegniamo a sostenere lo sport inclusivo e accessibile, soprattutto per i bambini con disabilità, per diffondere e rafforzare il più possibile la partecipazione e promuovere i diritti umani, il pensiero inclusivo e l’atteggiamento positivo, nonché nuovi modi di percepire la disabilità nelle nostre società”.
Dignità della vita e servizi appropriati basati sulla comunità
Sul tema della dignità, il Gruppo dei 7 ha fatto leva sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica perché va promossa “un’assunzione di responsabilità collettiva per eliminare barriere e pregiudizi”.
“Ci impegniamo – quindi riferiscono – a sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti, i talenti e le capacità delle persone con disabilità, al fine di promuovere un’assunzione di responsabilità collettiva per eliminare le barriere e i pregiudizi che impediscono alle persone con disabilità di vivere con dignità e di godere pienamente dei diritti umani. Ci impegniamo a rendere accessibili i servizi della comunità – a partire da quelli sanitari, sociali e di supporto, ma non solo – attraverso un approccio di progettazione universale, la rimozione delle barriere e la fornitura di accomodamenti ragionevoli”.
Infine, un appunto sulla “Prevenzione e gestione delle situazioni di preparazione alle emergenze e gestione delle situazioni post-emergenziali, comprese le crisi climatiche, i conflitti armati e le crisi umanitarie”. Qui, al punto 8, viene riconosciuta l’importanza fondamentale di garantire la considerazione delle persone con disabilità e dei loro diritti “in ogni fase della progettazione e dell’attuazione delle attività di prevenzione, preparazione, risposta e recupero delle emergenze”.
Durante la conferenza stampa finale Locatelli ha quindi ribadito quale fosse l’elemento risolutivo: il fattore umano. “Ringrazio i colleghi – ha spiegato – che in questi tre giorni hanno condiviso un percorso che va oltre al documento stretto, è la presenza che ha dato senso alla Carta di Solfagnano. La presenza dei leader del G7. La vera svolta epocale che stiamo portando avanti è il passaggio dal mero assistenzialismo alla valorizzazione delle persone. il reciproco scambio può significare rafforzamento delle politiche all’interno dei vari Paesi”.
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