Servizio civile: al via la campagna “Quanto vale il futuro?” e le novità dal G7 di Ortigia

Nell’ambito del Festival Nazionale del Servizio Civile “La pace non si aspetta, si prepara!“, che ha avuto luogo presso il DumBo Space di Bologna lo scorso 26 settembre, è stata presentata la campagna “Quanto vale il futuro? Più servizio civile per investire nei giovani e nel bene comune”. 

L’iniziativa, che accende i riflettori sul valore dell’impegno dei volontari e la necessità di favorire la crescita del servizio civile in quanto tale, nasce dalla collaborazione di: CNESC- Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, CSEV- Coordinamento spontaneo Enti e Volontari di servizio civile del Veneto, CSVnet- associazione centri di servizio per il volontariato, Forum Nazionale del Servizio civile e Rappresentanza nazionale degli operatori volontari per chiedere continuità nella stabilizzazione del Servizio Civile.

La campagna per evidenziare l’importante contributo del servizio civile al futuro dei giovani

“Questo Istituto della Repubblica finalizzato alla Difesa Civile non armata e nonviolenta della Patria – hanno dichiarato con preoccupazione i rappresentanti dei soggetti promotori – versa nuovamente in uno stato di incertezza e precarietà dopo un triennio positivo dovuto ai fondi del PNRR”.
Considerata dunque l’incertezza dettata da questo scenario, la campagna si fa promotrice di richieste specifiche. 

Con le risorse attualmente stanziate – proseguono infatti – saranno 20.000 i giovani che potranno intraprendere questa esperienza nel 2024, appena 35.000 per il 2025 e 2026. Per questo, chiediamo almeno 280 milioni per il 2024 e risorse per gli anni successivi che garantiscano annualmente l’avvio al servizio di almeno 60.000 giovani in Italia e 1.500 all’estero”.

E dunque “Chiediamo al Governo di continuare a investire con decisione nel servizio civile, nei giovani e nel bene comune“. Gli obiettivi e le istanze sono ben raccontate nel Manifesto che legittima e concretizza la campagna; il documento, infatti, esaurisce completamente le richieste e formalizzata quanto riportato nelle dichiarazioni degli Enti proponenti (Leggi il manifesto).

Abodi: “SCU? Un investimento sulle competenze dei giovani”

Il Governo c’è e presta la propria attenzione a distinguere il valore del servizio civile. Questo è quanto emerge ascoltando le parole del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, durante il G7 dell’Agricoltura che si sta svolgendo in questi giorni a Ortigia.

Il servizio civile universale è uno straordinario strumento di cittadinanza attiva  – ha spiegato in proposito il titolare del dicastero –  un pilastro delle politiche giovanili di questo esecutivo, che permette a ragazze e ragazzi di impegnarsi in iniziative di crescita personale e formazione civica, a beneficio delle comunità e dei territori.”

Relativamente poi al percorso intrapreso dal Governo ha riferito: “Il servizio civile non rientra direttamente nelle politiche del lavoro, ma il governo Meloni sta predisponendo il modello di certificazione delle competenze acquisite durante l’esperienza del servizio civile, e ha introdotto per via legislativa una riserva del 15% di posti nei concorsi pubblici non dirigenziali a favore di chi ha fatto servizio civile”.

I nuovi bandi e l’impegno nel settore agricoltura promosso dal Ministro Lollobrigida

Non ha mancato di menzionare i nuovi bandi (la cui possibilità di aderire è stata prorogata al 3 ottobre, clicca qui per ricevere maggiori informazioni): “Importante ricordare anche l’articolazione del servizio con bandi in ambito digitale e ambientale, ai quali, insieme al ministro Lollobrigida, ho aggiunto quello agricolo, con la volontà di strutturare anche il turistico, il culturale e lo sportivo“.

A proposito dell’inserimento dei volontari all’interno del comparto agricolo, Lollobrigida ha chiarito ai media che si tratta di “un’opportunità unica per avvicinare i giovani a un settore strategico come l’agricoltura, promuovendo al contempo la sostenibilità e l’innovazione. Attraverso questo progetto intendiamo valorizzare il talento e le competenze dei giovani, offrendo loro la possibilità di contribuire concretamente alla crescita delle nostre comunità rurali”. In breve, rappresenta l’occasione di alimentare skill, dunque poter aggiornate il proprio curriculum, e favorire l’inclusione sociale. 

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