Ettore Campana e i viaggi di Scalo Sogni nel segno dell’umanità e della solidarietà

Ettore Campana, trentenne di Brescia, è un viaggiatore seriale. Nella sua vita ha visitato più di 50 Stati. Dall’Oceania alle Americhe, ha messo piede in ogni continente, ad eccezione, per ora, dell’Antartide. Il suo andare alla scoperta del mondo non è un comportamento compulsivo, bensì è qualcosa di introspettivo e pure di intersoggettivo. Ogni avventura, infatti, lo mette in relazione con la sua anima e, soprattutto, con altre persone che, pur non essendo fisicamente presenti, è come se fossero con lui, avendogli consegnato i propri sogni e le proprie speranze.

I viaggi di questo giovane bresciano non sono fini a sé stessi, ma speciali e soprattutto guidati da una grande senso di responsabilità, dalla solidarietà, il sentimento principe dell’umanità, e da una particolare motivazione: ispirare chi si trova ad affrontare le sfide più difficili della vita. Questo è proprio l’obiettivo di Scalo Sogni, il progetto che Campana ha lanciato nel 2023 per infondere fiducia ai piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale di Brescia.

Da quasi due anni, la mente, il cuore, le gambe e le braccia di Scalo Sogni si sobbarcano chilometri in sella ad una bicicletta. Campana pedala in solitudine, si divora l’asfalto e lo sterrato e poi affronta le salite più impervie. La montagna lo attira e lo attrae. L’alpinismo è una sua grande passione e nell’approccio ad una scalata trova altresì una metafora dell’esistenza. A lui non interessano la conquista della vetta ed il piazzare una bandierina in cima, bensì il percorso e i chilometri di itinerario affrontati con determinazione, tenacia, sacrificio, resistenza e resilienza. Qualità e caratteristiche che devono avere anche i suoi giovani amici impegnati nella loro personalissima battaglia contro una malattia bastarda.

Guarda la video intervista di risorse.news a Ettore Campana


 

Dai primi viaggi in solitaria alle prime imprese a sfondo sociale

Se l’avventura di Scalo Sogni è iniziata tra il 2022 ed il 2023, il viaggio di Ettore in giro per il mondo risale a 10 anni fa. “Ho iniziato a viaggiare – ammette Campana a risorse.news – proprio per uscire dalla mia comfort zone e scoprirmi. Attraversavo un periodo non troppo positivo, con tanti dubbi e perplessità, e il viaggio è diventato una terapia, una cura che mi faceva stare in pace con me stesso”.

Nuova Zelanda, Australia e Asia. Himalaya, Ande e le montagne rocciose del Canada. Nell’America Settentrionale, poi, la bicicletta si trasforma in fedele compagna di viaggio. Dopo 10 anni in giro per il mondo, il trentenne di Brescia sente che alle sue avventure manca qualcosa: un senso. Il primo viaggio con finalità sociali lo porta dalla Lombardia al Marocco. Da Brescia a Marrakech, per la precisione, pedalando per gli alberi e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul climate change.

Al termine di questa avventura, accompagnata da una raccolta fondi, Campana riesce a ricevere donazioni per 5.000 euro con i quali riforesta una zona della sua provincia natale. Un risultato straordinario, un successo che viene raggiunto anche grazie ai consigli di chi lo aveva invitato ad utilizzare il potere dei social network per narrare le sue gesta.

La soddisfazione di aver compiuto qualcosa di straordinario e utile per la comunità è tanta, la voglia di riprovarci, magari per un altro obiettivo, pure. Le domande alle quali servono delle risposte sono essenzialmente due: per chi e dove. È solo quando si ritrova in attesa di rinnovare il passaporto che arriva l’illuminazione. Ad accendere la luce è Tony Giardini, figura di riferimento per le sue avventure cicloturistiche, ma soprattutto amico. Insieme, Campana e Giardini scelgono di dedicare un progetto ai bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica di Brescia. Prende così quota Scalo Sogni.

Ettore Campana, il protagonista di Scalo Sogni

Campana e Scalo Sogni

Abbiamo iniziato quindi a muoverci e ad attivarci con l’ospedale, con le associazioni, con la LILT e, nel giro di soli 2 mesi, quindi, siamo riusciti a mettere in piedi Scalo Sogni – ricorda il protagonista -. Siamo andati a trovare i bambini, gli abbiamo raccontato l’iniziativa e li abbiamo coinvolti, chiedendo loro di preparare delle bandierine tibetane, colorate e firmate, in modo che le potessi portare sulle vette alpine”.

E sì, le Alpi, le sue amate montagne. Con i tempi lunghi per rinnovare il passaporto, per Campana c’è una sola possibilità: svolgere la missione in Italia o all’interno dei confini del trattato di Schengen.

La prima avventura: le Alpi

Con questa missione – aggiunge il giovane bresciano -, abbiamo voluto trasmettere ai piccoli pazienti ricoverati dei valori fondamentale, come la passione per la vita, la tenacia, la resilienza e la fiducia nel futuro. La montagna, poi, rappresenta la metafora perfetta, perché quando scali una grande vetta, con il freddo, con il buio o con la nebbia, tu continui a salire nonostante tutto e senza sapere se la direzione è giusta. Poi, raggiungi la vetta ed inizia la discesa. Ed è così che loro affrontano la malattia sotto trattamento. Questo progetto vuole motivare ed ispirare quelli che io chiamo i miei piccoli campioni. Vogliamo che tengano duro e che continuino la loro scalata per guarire”.

Durante il viaggio sulle Alpi, Campana rimane in contatto con i suoi campioni. Basta un gruppo whatsapp per aiutarsi a vicenda, motivarsi, condividere pensieri, immagini, emozioni ed essere travolti da una inaspettata energia positiva che allevia le sofferenze degli uni e la fatica dell’altro. Ettore Campana è lo sherpa dei loro sogni, li aiuta ad arrivare in vetta, a vincere la sfida.

Man mano che il viaggio entrava sempre più nel vivo – confida Campana -, mi sono reso conto che tutta quella forza, quell’energia che sentivo dentro era l’energia che mi conferivano i bambini con i loro messaggi, i loro vocali e le canzoni che mi dedicavano e che mi emozionavano. Lì ho capito che si stava creando una community, stavamo creando qualcosa di magico grazie alla condivisione”.

Ettore Campana, il protagonista di Scalo Sogni

 

Il secondo capitolo di Scalo Sogni: il viaggio di Ettore Campana in Sudafrica

La community di Scalo Sogni non si scioglie e rimane in contatto anche nei mesi successivi alla fine del viaggio alpino. Il legame è forte e viene rinsaldato ancor di più in vista della seconda spedizione.

Dopo le Alpi, il freddo e la neve, per Campana c’è il Sudafrica, un Paese con mille criticità, problemi e tensioni, dove andare da soli in bicicletta non è proprio consigliabile. Ma il trentenne bresciano crede nel grande cuore delle persone e sarà ripagato dall’amore di chi non ha apparentemente nulla, ma non so tira mai indietro nell’aiutare uno sconosciuto, per lo più bianco.

Nel suo zaino porta con sé altri sogni ed altri messaggi creati dai suoi giovani amici.

Abbiamo pensato di stuzzicare un po’ di più la creatività dei bambini e coinvolgerli con uno strumento diverso – racconta il protagonista di Scalo Sogni -. Avevamo così una bandiera dell’Italia ed abbiamo chiesto loro di imprimere la loro firma all’interno del rettangolo bianco, perché volevamo che nelle sezioni di colore verde e rosso ci fossero rispettivamente gli autografi delle persone incontrate in Sudafrica, nello Swaziland e nel Mozambico.

In più, abbiamo pensato di chiedere ai pazienti del reparto di fare dei disegni, che poi avrei regalato ai loro coetanei in segno di amicizia, fratellanza e solidarietà. La maggior parte dei loro lavori raffigurava animali, ma non sono mancate le frasi d’amore in inglese, cosicché i bambini sudafricani potessero leggerli”.

Ettore Campana, il protagonista di Scalo Sogni

Animali, arcobaleni, cuori, fogli dove campeggiava la parola “peace”, mani di colori differenti che si stringono, fiori ed altri temi che dovrebbero essere presi in considerazione dai potenti del Pianeta. I messaggi realizzati a Brescia vengono donati da Campana ai bambini dei villaggi o agli studenti delle scuole incontrate lungo un cammino durato 42 giorni, dei quali 35 trascorsi a riposarsi e rifocillarsi all’interno delle abitazioni dei sudafricani.

Tutto è iniziato con un incontro casuale in un supermercato, dove un ragazzo ha notato la mia bicicletta – ammette Campana, parlando della solidarietà ricevuta -. Fuori pioveva ed io ero rimasto all’interno dello stabile a mangiare qualcosa in piedi. Mi ha chiesto dove stessi andando e se avessi un posto dove dormire. Quando ho risposto negativamente, mi ha invitato a dormire a casa sua. Da lì in poi, è iniziato un passaparola, un tam tam di villaggio in villaggio. Praticamente, sono stati i sudafricani a costruire il mio itinerario e a fornirmi tutti i consigli utili per arrivare ogni volta a destinazione”.

Il viaggio è scoperta ed anche sorpresa. Una sera, quando è ospitato da un allevatore e racconta ai suoi figli le varie avventure e vicissitudini, riceve dai bambini dei disegni da portare in Italia. Un segno di riconoscenza, ma anche di vicinanza, fratellanza, empatia e amicizia. In una parola, umanità.

La Georgia ed il Karakorum, rispettivamente il terzo e quarto capitolo di Scalo Sogni

Il viaggio di Scalo Sogni vive altresì una terza stagione. Dopo il Sudafrica ci sono la Georgia, che non sta attraversando una situazione tranquilla, ed il Caucaso, con la sua natura incontaminata e i suoi luoghi selvaggi. I compagni di viaggio, sempre a distanza, donano altre bandierine tibetane che vengono lasciate da Campana nei villaggi, sempre in segno di fraternità.

Tre missioni in meno di due anni sono notevoli. Per certi versi, rappresentano solo l’antipasto di un progetto solidale destinato a continuare. Infatti, è in arrivo la quarta avventura di Scalo Sogni. Questa volta la destinazione è il Karakorum, in Pakistan. La data di partenza non è ancora nota, anche se presumibilmente sarà tra ottobre e novembre. Da Islamabad, Campana cercherà di raggiungere la Karakorum Highway, la strada più alta del mondo, e di raggiungere, sempre in solitaria, vette sconosciute a 5.000 metri di altezza.

Sembra che tante cime siano senza nome – dichiara Campana -. Quindi, sarebbe bello portare i sogni dei piccoli campioni su terre non ancora inesplorate”.

I piccoli campioni dell’ospedale pediatrico di Brescia non sono gli unici accompagnatori a distanza di questo viaggiatore seriale e solidale. Nel quarto capitolo della saga, per una spedizione alquanto ardua, ci sono pure altri motivatori: i ragazzi disabili del centro “Il Vomere” di Travagliato. Si allarga la squadra, ma l’obiettivo rimane sempre lo stesso. I coprotagonisti di Scalo Sogni, dal canto loro, sono pronti ed hanno già prodotti i lavori che il cicloturista ed alpinista di Brescia dovrà portare dal Pakistan alla Cina.

Le ragazze e i ragazzi coinvolti hanno realizzato delle cartoline che al loro interno contengono un braccialetto colorato – sottolinea Campana -. Ogni cartoncino è personalizzato con una piccola dedica e la loro firma. Il bracciale si può estrarre ed indossare”.


Ora, manca solo il check-in per il Pakistan. A tutto il resto penserà Ettore Campana, lo sherpa dei sogni dei pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale di Brescia e delle ragazze e dei ragazzi de “Il Vomere”, ma anche un modello di cittadino attivo ed un esempio di promotore del bene comune.

In un momento storico in cui l’individualismo e l’odio la fanno da padrone, bisogna avere fiducia nel fatto che il mondo possa essere migliorato. Grazie soprattutto a persone come Ettore Campana e ai suoi giovani campioni.

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