La diciassettesima edizione delle Paralimpiadi si è conclusa allo Stade de France con la cerimonia finale, dove Domiziana Mecenate e Ndiaga Dieng hanno sventolato per l’ultima volta il tricolore in terra francese.
La manifestazione, che ha avuto durata dal 28 agosto all’8 settembre, ha visto la partecipazione di ben 4400 atleti provenienti da 184 delegazioni.
I Giochi di Parigi 2024 si sono rivelati un palcoscenico straordinario per l’atletica italiana e non solo. L’evento resterà impresso negli annali delle paralimpiadi italiane per i vari primati e traguardi raggiunti. In primis, per il secondo record nella sua storia per numero di medaglie e ori raggiunti, con 71 medaglie conquistate (due in più rispetto alla manifestazione precedente a Tokyo nel 2020) e ben 24 ori vinti, 15 argenti e 32 bronzi.
Ancora imbattuto il record raggiunto nella prima edizione di questo movimento olimpico tenutasi a Roma nel 1960. In quel caso erano state conquistate ben 599 medaglie, ma contando il fatto che erano presenti meno atleti, 400, divisi in sole 21 delegazioni.
Numeri straordinari: il confronto con con Tokyo 2020
Con 141 atleti azzurri (di cui 70 donne e 71 uomini) impegnati in 17 discipline, l’Italia ha altresì stabilito un nuovo record di partecipazione alle Paraolimpiadi. Rispetto a Tokyo 2020, dove gli azzurri erano 26 in meno, si registra un aumento significativo che testimonia l’attenzione crescente verso lo sport Paralimpico nel nostro Paese. I nostri connazionali, con la loro determinazione e il loro talento, hanno conquistato il podio in 11 attività sportive diverse: nuoto, atletica, ciclismo, tennis da tavolo, tiro con l’arco, scherma, triathlon, equitazione, pesistica, taekwondo, tiro a segno. Il team azzurro si è posizionata al sesto posto nella classifica internazionale, preceduta da Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti, Paesi Bassi e Brasile.
Le considerazione del presidente del CIP, Luca Pancalli, post Paralimpiadi
Durante la conferenza stampa post-chiusura tenutasi a Casa Italia nell’abitazione ottocentesca a Le Pre-Catelan, Luca Pancalli, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha sottolineato l’importanza di un lavoro di squadra e di una visione a lungo termine per raggiungere questi straordinari risultati: “Ripetere Tokyo 2020 sembrava un’impresa molto difficile ma ci siamo riusciti.
Questo risultato e il fatto che siamo andati a medaglia in 11 discipline dimostra che la politica orizzontale intrapresa dal CIP insieme alle Federazioni sportive è quella giusta. Sono da sempre convinto che nel mondo paralimpico internazionale non esistano rivoluzioni ma lunghi processi di contaminazione che partono da lontano. A oggi sono convinto che il CIP sia tra i più grandi agenti trasformatori della società civile. Stiamo cambiando la società. Penso che chi si è appassionato alle Paralimpiadi ad oggi sarà una persona sicuramente migliore perché in grado di accettare ogni tipo di diversità”
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Ottima prestazione anche da parte delle Fiamme Oro con 35 medaglie conquistate
Dalla piscina alla pedana, dalla pista ciclabile al bilanciere, i 24 atleti delle Fiamme Oro (di cui 8 donne e 16 maschi) hanno dominato in questi Giochi francesi. Il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato ha contribuito in modo determinante al successo della squadra italiana, conquistando la metà delle medaglie paralimpiche azzurre: 13 d’oro (nuoto), 7 d’argento (6 nuoto e 1 ciclismo) e 15 di bronzo (9 nuoto, 3 scherma, 2 ciclismo, 1 sollevamento pesi) [Fonte Polizia di Stato clicca qui].
Le Fiamme Oro segnano un nuovo record nello sport paralimpico italiano. Grazie all’assunzione di atleti paralimpici come agenti tecnici, la Polizia di Stato ha creato una nuova sezione dedicata, aprendo la strada a un modello innovativo che sta riscuotendo grande successo.
Gli atleti cremisi, guidati dal loro direttore tecnico Riccardo Vernole, hanno dimostrato un affiatamento e una determinazione fuori dal comune, portando a casa un numero impressionante di medaglie. Ben 18 atleti azzurri sono saliti sul podio: un risultato che premia il lavoro di tutto il gruppo (atleti, staff e non solo), dimostrando un talento e una grinta fuori dal comune.
Articolo realizzato con il contributo di Matteo Perito
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