Da Biden agli Obama, a Chicago i dem lanciano la corsa di Kamala Harris alla Casa Bianca

4 giorni di convention per lanciare il rush finale di Kamala Harris alle presidenziali di novembre. I democratici hanno scelto Chicago, la città degli Obama, per riunire i delegati e spingere con 5.000 voci la 49ª vicepresidente degli Stati Uniti verso la Casa Bianca. Una corsa difficile, iniziata forse in colpevole ritardo lo scorso 21 luglio, quando il Presidente Biden comunicò pubblicamente la volontà di passare la mano, rinunciando così al duello bis con Donald Trump, il candidato dei Repubblicani.

Il discorso di congedo di Biden

Dallo United Center, casa dei Chicago Bulls, arrivano vibrazioni positive. In casa dell’asinello si respira entusiasmo e speranza, due parole chiave che sono emerse durante gli speech dei vari relatori. A fare da contraltare all’euforia generale c’è la commozione per il congedo di Biden. La prima serata della Democratic National Convention 2024, che è stata seguita in tv da ben 20 milioni di telespettatori, ha avuto proprio nell’attuale Presidente il vero, unico ed indiscusso protagonista.

Lacrime, passione ed esigenza di difendere i successi ottenuti durante il mandato. Biden ha parlato per 53 minuti alla platea e agli americani, venendo interrotto più volte dall’applauso caloroso dei delegati, i quali gli hanno pure tributato una standing ovation finale di tre minuti e mezzo.

Il Presidente, introdotto da un emozionante discorso della figlia Ashley, ha arringato la folla, scaldato il cuore dell’elettorato e incalzato il pubblico per l’elezione di Kamala Harris e di Tim Walz, il governatore del Minnesota designato a ricoprire il ruolo di vicepresidente. Nel suo discorso di commiato, Biden ha sottolineato più volte il suo ruolo di servitore della Patria e di difensore della democrazia, soprattutto da chi ha cercato di minarla creando situazioni di caos.

Biden rivendica le sue vittorie e la scelta di Kamala Harris

Il rafforzamento della NATO e l’Inflation Reduction Act, la legge che ha permesso ai diabetici di accedere alle cure ad un prezzo calmierato (35 dollari al mese per l’insulina), sono stati ribattezzati dal Presidente come due grandi successi del suo quadriennio, insieme all’uscita dalla pandemia, agli investimenti nelle infrastrutture e alla nomina di una donna di colore alla Corte Suprema.

Quindi, dopo aver attaccato la politica divisiva di Trump, ha affermato con convinzione di aver creato i presupposti e le basi affinché i democratici possano rimanere per altri 4 anni alla Casa Bianca. Come un tedoforo, Biden ha lasciato la torcia alla Harris, sostenendo che averla nominata vicepresidente sia stata la decisione migliore di tutta la sua carriera. Della 59enne ex procuratrice di San Francisco e della California, ha altresì evidenziato le capacità, le qualità, l’integrità e l’esperienza.

Il discorso di Biden è stato salutato con passione dai delegati. Anche dall’ex speaker della Camera Nancy Pelosi, tra le personalità democratiche più influenti che hanno fatto pressione affinché il Presidente ritirasse la sua naturale candidatura per le presidenziali.

Per sempre grati”, frase pronunciata da Kamala Harris dinanzi alla platea al termine del discorso del Presidente, è il pensiero che tutto l’elettorato democratico ha dedicato a Biden, atteso agli ultimi 5 mesi di mandato durante i quali dovrà affrontare sfide internazionali complicate e, per il momento, alquanto difficili da risolvere.

Gli Obama: “Yes, she can”, Kamala Harris è pronta

Se “spread the faith” (diffondete la fede) è stato il leitmotiv della prima serata, “hope” e “yes, she can” sono diventati gli slogan del secondo giorno di congresso. Da autentici padroni di casa, visto che Chicago è la loro città, Barack e Michelle Obama hanno utilizzato nuovamente il loro mantra per spingere Kamala Harris. Per l’ex Presidente e la ex first lady è arrivata l’ovazione dell’elettorato dem quando hanno messo a confronto la politica della candidata democratica con quella di Trump. Positiva, diversificata, plurale e compassionevole la prima; divisiva, oscura ed intrisa d’odio l’altra.

Dinanzi ad un pubblico caloroso, gli Obama hanno messo in rilievo un altro concetto importante: che Kamala Harris è pronta ed è una delle persone più qualificate per ricoprire il ruolo di Presidente degli Stati Uniti, rimarcando altresì che è la candidata che ha più dignità.

Con Kamala Harris come candidato i Dem recuperano terreno

La speranza dei democratici è che l’endorsement degli Obama spinga l’elettorato a sostenere con fondi privati la campagna dem verso la Casa Bianca. L’obiettivo, non dichiarato apertamente dalla governance dell’asinello, è quello di arrivare a 600 milioni di dollari entro la fine del mese.

Da quando Biden ha gettato la spugna e indicato Kamala Harris come successore, è stato raccolto mezzo miliardo di dollari. Forse, è stato proprio il mancato sostegno dei finanziatori ad indurre l’attuale Presidente degli Stati Uniti a fare un passo indietro. La scelta sta pagando i suoi dividenti sotto ogni punto di vista. Secondo i sondaggi a stelle strisce, Kamala Harris ha recuperato il gap dai repubblicani. Anzi, le previsioni parlano di sorpasso già effettuato.

Trump cala gli assi: Musk e Kennedy nella squadra di governo

Sull’altro fronte, invece, Trump cerca di pescare il jolly dal mazzo per rimettere la testa avanti nei rilevamenti temporanei. Prima di salire sul palco del comizio tenutosi ad Howell, cittadina di 10.000 abitanti un po’ controversa per via di alcuni episodi collegati ai suprematisti bianchi, ha calato una carta. Ha indicato Elon Musk come futuro collaboratore, consigliere o addirittura ministro.

Tra i temi caldi trattati dal tycoon, non sono mancati riferimenti ai dazi, alla guerra economica alla Cina e alla deregulation – leggasi eliminazione di norme e vincoli legislativi – su ambiente e climate change.

Ma c’è un altro nome dopo quello di Elon Musk sul quale Trump vuole portare dalla sua parte l’elettorato indeciso: Robert F. Kennedy Jr., il candidato indipendente che il prossimo 5 novembre correrà per le presidenziali. Qualora l’avvocato settantenne, nipote di John Fitzgerald Kennedy, decidesse di ritirarsi dalla corsa, Trump sarebbe pronto ad accoglierlo all’interno del suo entourage.

 

Copertina – Photo Credits: ID Shutterstock 2499467629

Photo di Lev Radin – Kamala Harris and Tim Walz on stage at the rally in Liacouras Center at Temple University in Philadelphia, PA on Aug 6, 2024 as Governor of Minnesota Tim Walz was introduced by VP Kamala Harris

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