La quinta sinfonia del 2024 di Jannik Sinner è durata solo 96 minuti, di cui 55 impiegati per chiudere il primo atto. Il numero uno delle classifiche ATP ha conquistato anche il Master 1000 di Cincinnati, dando continuità ad un anno che, tanto per lui quanto per il movimento tennistico azzurro, può essere definito d’oro.
A Cincinnati Sinner batte in finale Tiafoe e i guai fisici
Sul cemento dell’Ohio, Sinner ha liquidato lo statunitense Frances Tiafoe con il punteggio di 7-6, 6-2. Solo nel primo set la partita è stata in bilico. Il classe ’98 di Hyattsville (Maryland), che nel testa a testa contro l’italiano vantava solo una vittoria su 3 incontri disputati (il suo unico successo risaliva alle semifinali del torneo di Vienna del 2021), ha dato fondo alle sue energie per provare a mettere in difficoltà il ventitreenne di San Candido. Lo sforzo profuso non è bastato. Anzi, ha presentato un conto salatissimo.
L’azzurro ha vinto con il cuore e con la testa. Nei momenti più difficili, infatti, Sinner ha fatto pesare il suo status di “Campione” con delle giocate immaginifiche o non leggibili completamente dal numero 20 delle classifiche ATP. Il bolzanino è andato a prendersi i punti decisivi, facendo girare così il match dalla sua parte.
Nel secondo set, poi, non c’è stata storia. E pensare che il numero 1 azzurro non era neppure in perfette condizioni. Sono riemersi alcuni problemi all’anca, gli stessi che lo avevano costretto a saltare il torneo di Roma e a non essere al meglio sia a Montecarlo sia a Madrid. Nonostante mancasse la fluidità in alcuni dei suoi movimenti, i suoi colpi sono stati vincenti. I numeri e le statistiche sono lì a dimostrarlo.
Sinner è risultato nettamente superiore nei punti vinti con le prime (85%) e le seconde (76%) di servizio, ma anche in risposta (ha vinto il 30% dei punti giocati sulla prima palla dell’avversario ed il 53% di quelli iniziati dalla seconda). Anche a rete ha mantenuto alte le statistiche. Su 14 discese verso il net, i punti conquistati sono stati 11, ossia il 79%.
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Il commento a fine match
Al termine della partita, dopo la cerimonia di premiazione e i soliti convenevoli, ai microfoni dell’organizzazione Sinner ha dichiarato di aver trascorso una settimana molto difficile. Aggiungendo, poi, che la partita contro Tiafoe è stata molto dura mentalmente. Dopo la maratona della semifinale contro Alexander Zverev, durata 3 ore e 7 minuti, le fatiche si sono fatte sentire. Sinner, comunque, si è definito soddisfatto dell’esperienza vissuta a Cincinnati e del livello di tennis mostrato.
La vittoria di Cincinnati pone fine ad un periodo tribolato
Dopo la tonsillite che gli ha precluso la possibilità di giocare il torneo olimpico da numero 1 del seeding e l’uscita ai quarti di finale nel Master 1000 di Montreal di inizio agosto, la vittoria del quinto torneo dell’anno rappresenta una bella iniezione di fiducia. Soprattutto, per l’elenco degli eccellenti scalpi fatti. Per arrivare a giocare l’atto conclusivo contro Tiafoe, Sinner ha dovuto eliminare lo statunitense Michelsen (n° 57 ATP), l’australiano Thompson (n° 32), il russo Rublev (n° 6), che qualcuno aveva additato come la nuova bestia nera dell’italiano, ed il tedesco Zverev (n° 4), capace di vincere 4 confronti diretti su 5 prima di domenica.
La vittoria, ormai, sembra una formalità. I record battuti dall’azzurro non si contano più. L’ultimo? Prima di lunedì19 agosto, mai nessun italiano aveva giocato una finale nel Master 1000 di Cincinnati. Figuriamoci iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di un torneo che negli ultimi 10 anni è stato vinto da Roger Federer, Marin Cilic, Grigor Dimitrov, Novak Djokovic (3 volte), Danil Medvedev, Alexander Zverev e Borna Coric.
Riposo e testa agli US Open, il sogno di Sinner continua
La parentesi americana di Sinner non è ancora conclusa. Anzi, sta per entrare nel vivo con lo slam di New York. Gli US Open rappresentano il vero obiettivo di questa estate caldissima. L’anno scorso la corsa del numero 1 si interruppe al quarto turno, quando perse l’ennesima maratona con Alexander Zverev (4-6, 6-3, 2-6, 6-4, 3-6), uno che, come detto in precedenza, sembra trovare sempre le giuste contromisure per mettere in difficoltà il miglior tennista italiano di sempre.
Le premesse per un torneo di altissimo livello anche a Flushing Meadows ci sono tutte. Se poi l’azzurro dovesse recuperare completamente dai suoi fastidi fisici e riportare la sua forma fisica ad un ottimo livello, allora potrebbe sognare di ripetere quanto fatto in Australia.
Comunque vada a New York, Sinner sarà ancora il numero 1 del mondo. I 400 punti persi ad Indian Wells a causa dell’indagine condotta dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency), che ha punito l’azzurro per una positività infinitesimale (inferiore ad un miliardesimo di grammo) al clostebol (sostanza presente nelle pomate che velocizzano la cicatrizzazione delle lesioni cutanee), giudicando l’assunzione della sostanza proibita come non volontaria, non dovrebbero pesare più di tanto. Sinner ha un margine di 1.900 punti di vantaggio su Novak Djokovic, 2.000 su Carlos Alcaraz e 2.325 su Alexander Zverev.