Olimpiadi: ancora una volta la prima domenica di agosto segna la storia dello sport italiano

Come tre anni fa alle Olimpiadi di Tokyo. Anche a Parigi la prima domenica di agosto si rivela foriera di risultati eclatanti per i colori azzurri e di prestazioni esaltanti che hanno tenuto incollati 4,7 milioni di connazionali dinanzi alla televisione. Le imprese leggendarie della coppia femminile di tennis composta da Sara Errani e Jasmine Paoline, di Gregorio Paltrinieri nei 1.500 stile libero e di Marcell Jacobs nella gara regina dell’atletica leggera hanno cancellato almeno tre mai dalla storia dello sport italiano. 

È storia: oro dal tennis grazie ad Errani e Paolini

Mai, prima di domenica, l’Italia aveva vinto un oro nel tennis alle Olimpiadi. L’unica medaglia, per lo più di bronzo, risaliva a 100 anni fa. Uberto Luigi De Morpurgo, sempre a Parigi, nel 1924 conquistò il gradino più basso del podio. Dopo quell’ottima prestazione nel torneo di singolare, per l’Italia non sono più arrivate soddisfazioni. Ad interrompere il digiuno e ad aggiungere un altro bronzo alla collezione olimpica ci ha pensato sabato pomeriggio Lorenzo Musetti. L’atleta di Carrara ha piegato in tre set il mai domo canadese Felix Auger Aliassime con il punteggio 6-4, 1-6, 6-3. 

Poi, domenica 4 agosto, è arrivata l’apoteosi. Nella finale di doppio femminile le azzurre Sara Errani e Jasmine Paolini sono riuscite a ribaltare le russe Mirra Andreeva (17 anni) e Diana Shnaider (20 anni ed un endorsement di Martina Navratiolva che vale molto di più della 24ª posizione occupata nella classifica WTA).

Archiviato il primo set soccombendo per 6 game a 2, le azzurre hanno cambiato marcia e macinato gioco nonostante i colpi potenti delle avversarie. Nel 6-1 con il quale hanno chiuso il secondo set c’è tutta l’alchimia delle doppiste italiane. La potenza di Jasmine Paolini si è completata con la manualità di Sara Errani. La corsa e la reattività dell’una, poi, si è sposata alla perfezione con l’occupazione degli spazi e della rete dell’altra. 

Tutto semplice? Neppure minimamente. Al super tie-break a 10 non è consentito neppure il minimo errore. La miscela di esperienza e talento, di allegria e tenacia, di forza e leggiadria di Errani e Paolini ha fatto la differenza. Il 10-7 ottenuto sulla terra rossa del Philippe Chatrier, il centrale del Roland Garros, è frutto di sacrifici e di un anno di lavoro che ha pagato i dividendi. 

Le azzurre si sono presentate all’ultimo atto con i favori dei pronostici, dando così ragione a coloro che, alla vigilia della campagna di Parigi ed in barba alla scaramanzia, avevano già contabilizzato nel novero dei successi azzurri una possibilissima medaglia pesante dal tabellone di doppio femminile di tennis. Tra il dire ed il fare, però, non c’è solo il mare. Ci sono avversarie agguerrite e tutte quelle variabili non preventivabili, come una riga, un net o un rimbalzo strano sulla terra, che fanno parte del gioco e che possono condizionare una performance. 

Un sogno nato un anno fa, proprio sotto la Torre Eiffel

L’oro del tennis è frutto di una visione e di una proposta. La coppia, sportivamente parlando, si è formata ed unita un anno fa, proprio sotto la Torre Eiffel. Ad avanzare la richiesta di matrimonio tennistico, come hanno raccontato a margine del successo le due protagoniste, è stata la Errani.

La trentasettenne bolognese, alla ricerca di una partner che le potesse consentire di coltivare e realizzare il suo sogno da bambina, ossia giocare e vincere una medaglia alle Olimpiadi, ha voluto fortemente al suo fianco la Paolini. Insieme hanno conquistato altresì il trono di regine del Foro Italico e del Master di Linz in Austria, oltre ad aver giocato le finali di Miami e del Roland Garros. Domenica, sulla terra rossa e promessa di Parigi, hanno potuto mordere quella lucente medaglia d’oro, la prima del tennis italiano alle Olimpiadi.

Mai nessun nuotatore italiano alle Olimpiadi ha vinto quanto Gregorio Paltrinieri

Si era già cinto il collo con il bronzo negli 800 stile libero, diventando il primo nuotatore italiano a salire sul podio in tre edizioni delle Olimpiadi, e voleva chiudere la stagione con un assolo da urlo. Non ha vinto, ma con l’argento conquistato nei 1.500 stile libero Gregorio Paltrinieri ha potuto arricchire la sua bacheca. Le medaglie olimpiche sono ben 5. Nella storia del nuoto italiano ai Giochi nessuno aveva mai ottenuto un simile score. 

All’Aquatic Centre l’atleta carpigiano ha dato fondo a tutte le sue energie per impensierire Bobby Finke, partito all’attacco sin dal tuffo in acqua. Il nuotatore statunitense ha chiuso in 14’30”67, stampando un nuovo record del mondo. Imprendibile. Paltrinieri si è dovuto guardare dall’arrivo dell’irlandese Daniel Wiffen, campione olimpico negli 800 metri stile libero proprio davanti a Finke e all’azzurro. Sempre e solo loro tre, anche se questa volta, sulla distanza delle 30 vasche, il capitano della Nazionale di nuoto è riuscito a difendere la seconda piazza. 14’34”55 il suo tempo, il quarto mai nuotato prima, contro il 14’39”63 dell’irlandese.

Chiusa l’avventura in vasca, Paltrinieri proverà a regalarsi e regalare altre soddisfazioni all’Italia nella gara in acque libere. Livelli di inquinamento della Senna permettendo.

 

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Il miglior Marcell Jacobs della stagione sfiora l’impresa

Infine, merita una menzione speciale Marcell Jacobs. Il gardesano non è riuscito a difendere il titolo conquistato a Tokyo e a salire sul podio, ma ha stabilizzato la presenza dell’Italia – e non era per nulla scontato – in una finale dei 100 metri. Nonostante i guai fisici degli ultimi anni, il Campione olimpico di Tokyo è stato capace di migliorarsi di gara in gara. Dalle batterie, dove non era completamente soddisfatto del tempo e della performance, alle semifinali, chiuse con il miglior tempo di ripescaggio, si è vista tutta la stoffa di un atleta che si esalta quando la competitività cresce. 

In finale, il crono di 9”85, soltanto cinque centesimi più lento del riferimento che gli è valso l’oro a Tokyo e sua migliore prestazione stagionale, gli ha permesso di arrivare davvero vicino ai favoriti.

Tra Jacobs e lo statunitense Lyles ed il giamaicano Thompson, rispettivamente oro ed argento per questione di millesimi, hanno ballato solo 6 centesimi. 4, invece, i centesimi dal bronzo. In poche parole, a Parigi è andata in scena la finale più bella ed indecifrabile di sempre. Mai prima di domenica 4 agosto 2024 gli 8 finalisti avevano corso i 100 metri alle Olimpiadi in meno di 10 secondi. 

Marcel Jacobs è andato oltre ogni più rosea aspettativa. I 4,7 milioni di italiani che lo hanno ammirato in tv se ne sono accorti. In più, hanno potuto ammirare la caparbietà del Campione gardesano, uno che non si è mai posto dei limiti. Anzi, li ha sempre cercati di abbattere.

 

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Photo Credits: ID 2464936625 – Marco Iacobucci Epp per Shutterstock (Rome, Italy 17.05.2024: Caroline Dolehide USA – Desirae Krawczyk USA vs Sara Errani ITA Jasmine Paolini ITA during Internazionali BNL 2024 Women’s WTA 1000 Open tennis tournament in Rome Center Court)

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