Sfuma il sogno di Jasmine Paolini di alzare in cielo il trofeo di Wimbledon. La toscana classe 98’ cede in finale per tre set (6-2, 2-6, 6-4) contro la cecoslovacca Barbora Krejcikova, la quale si aggiudica il secondo slam della sua storia, dopo quello conquistato a Parigi nel 2021.
Vanto azzurro
La ventottenne di Castelnuovo di Garfagnana ha raggiunto comunque un traguardo storico per il tennis italiano, diventando la prima tennista ad arrivare in finale a Wimbledon.
È altresì la seconda donna a giocare due finali slam consecutivi nello stesso anno, prima sulla terra rossa del Roland Garros (dove aveva disputato anche la finale nel doppio) e poi sui campi londinesi del “Tempio”. Dal 2016, solamente un mostro sacro di questo sport, ovvero Serena Williams, era riuscita in questa impresa. Purtroppo in tutti e due i casi la vittoria è sfumata, ma Jas Paolini ha lasciato comunque un segno indelebile sia nella storia del tennis italiano che in quello mondiale. Da lunedì infatti è stata inserita come la numero 5 nella classifica del WTA.
Adesso il sogno, che visti i risultati non è impossibile da raggiungere, è quello di emulare Francesca Schiavone, l’unica italiana a raggiungere il quarto posto nella classifica mondiale.
Carattere tosto, tenace e combattente: ecco gli ingredienti per poter diventare la numero uno
Durante il torneo di tennis più ambito al mondo, Jasmine Paolini ha dimostrato di non avere solo un rovescio fenomenale e un dritto preciso. Ha un carattere di ferro, lotta su ogni palla come se fosse l’ultima, anche quando la situazione sembra compromessa. Un esempio eclatante è la semifinale contro la croata Donna Vekic, battuta per 2-6 6-4 7-6(8), in una delle più belle e intense semifinali mai viste a Wimbledon: dopo uno scivolone che le ha fatto perdere l’equilibrio, la toscana si è subito alzata energicamente per rispondere all’avversaria e siglare un punto mozzafiato.
Oltre alla Vekic, la Paolini precedentemente aveva incontrato e sconfitto in ordine: la spagnola Sara Sorribes Tormo, la belga Greet Minnen, la canadese Bianca Andreescu, battute durante i turni iniziali, per poi affrontare prima l’americana Madison Keys agli ottavi e dopo la statunitense Emma Navarro ai quarti.
Ma oltre alla grinta, c’è anche tanta positività nel carattere di Jasmine. Affronta ogni sfida con il sorriso, anche quando le cose non vanno come vorrebbe. La sua capacità di reagire alle avversità e di non abbattersi di fronte agli ostacoli è un esempio per tutti. La strada di Jasmine Paolini è ancora lunga, ma il futuro è radioso. Con il suo talento, il suo carattere e la sua dedizione al lavoro, ha tutte le carte in regola per diventare una delle protagoniste del tennis mondiale nei prossimi anni.
L’anno magico di Jasmine Paolini
Wimbledon è solo un piccolo grande tassello di questo 2024 dell’allieva di Renzo Furlan.
La carriera della giovane tennista italiana ha preso velocità a gennaio con l’Australian Open. Durante la competizione viene fermata nel suo primo ottavo di finale da Anna Kalinskaya. Con quest’ultima la rivincita non tarda ad arrivare, infatti Jas incontra nuovamente la russa nella finale del “Duty Free Tennis Championships” di Dubai, vinta in rimonta dalla toscana per 4-6, 7-5, 7-5; un successo che le permette di raggiungere il quattordicesimo posto nel ranking mondiale.
Conquista poi gli ottavi a Indian Wells, i quarti a Stoccarda, gli ottavi a Madrid, per poi arrivare a Roma con le Internazionali BNL d’Italia. Sui campi del Foro Italico arriva la prima grande gioia per la Paolini, aggiudicandosi il titolo nel doppio femminile con Sara Errani. Grazie a questa vittoria avvenuta contro le favorite, Coco Gauff ed Erin Routliffe, le due italiane hanno riconsegnato all’Italia un titolo che mancava da ben 12 anni.
Visualizza questo post su Instagram
Il 2024, come accennato in precedenza, passa anche per i campi del Roland Garros: Jasmine si rende protagonista di un cammino inaspettato che sfortunatamente si interrompe in finale con la sconfitta contro la numero uno al mondo, la polacca Iga Swiatek. Durante la medesima competizione, si fa notare anche nel doppio femminile, dove, nuovamente in coppia con Sara Errani, riesce a raggiungere, per di più, la finale di questa categoria. Le due italiane però si sono dovute fermare dinanzi alle immensurabili Coco Gauff e Katerina Siniakova.
Il percorso italiano nella categoria maschile
Per la categoria maschile è stato lo spagnolo Carlos Alcaraz a portarsi a casa il trofeo più prestigioso dell’anno, dopo aver sconfitto Novak Djokovic in soli tre set: 6-2, 6-2, 7-6 (7-4).
Il serbo aveva incontrato in semifinale uno dei 10 azzurri presenti nel tabellone maschile cioè Lorenzo Musetti. Il tennista di Carrara classe 2002, allenato dal coach Simone Tartarini, è comunque uscito a testa altissima da questa competizione contro una leggenda di questa disciplina, dimostrando di avere tutte le carte in gioco per essere uno dei protagonisti dei prossimi anni. Molte persone, tra appassionati e giornalisti, accomunano lo stile di gioco del nuovo numero 16 al mondo, con quello del King, Roger Federer, un paragone non banale.
Il secondo turno di questa competizione ha visto battersi due nostri connazionali, Matteo Berrettini e il numero uno al mondo, nonché uno dei favoriti della stessa competizione, Jannik Sinner. È stato il 2001 di San Candido a portarsi a casa la vittoria contro il romano classe 96’, il quale però ha dovuto lasciare i campi londinesi perdendo ai quarti contro il russo Daniil Medvedev.
Di certo non siamo riusciti a portare a casa nessun trofeo dai campi londinesi, ma senza dubbio stiamo vivendo il miglior momento del tennis italiano: abbiamo il numero 1 al mondo, Sinner, il giocatore più tecnicamente vicino a Federer, Musetti, e la quinta tennista del mondo, la Paolini. Adesso l’Italia è pronta per affrontare le ormai imminenti Olimpiadi come la nazione più forte da battere.
Articolo realizzato con il contributo di Matteo Perito
Riconoscimento editoriale: Janet McIntyre / Shutterstock.com