Questa mattina, 19 giugno, la Sala Giunta del CONI ha ospitato un nuovo appuntamento del progetto Sports Community. Dopo la prima tappa romana alla Città dell’Altra Economia, è la casa del sport a fare da cornice a una nuova mattinata di confronto tra figure istituzionali, stakeholder e protagonisti dell’iniziativa finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il supporto tecnico e scientifico della SAA – School of Management – Università di Torino.
La tavola rotonda che ha animato il confronto era composta da: Juri Morico, Presidente Nazionale OPES, Salvatore Sanzo, Dirigente responsabile dell’area sport di Sport e Salute SpA, Alessandro Cochi, Delegato dell’Assessore allo Sport della Regione Lazio Elena Palazzo, Domenico Petrini e Veronica Felici, rispettivamente Sindaci di Subiaco e Pomezia.
Da remoto hanno preso parte all’iniziativa anche la dott.ssa Monica Boni, che ricopre il ruolo di facilitatrice in relazione alle Comunità di Pratica, e Daniele Sinibaldi, sindaco di Rieti.
Sports Community al CONI: in avvio il dialogo tra COP e Pubblica Amministrazione
Se l’incontro dello scorso 13 giugno ha inteso accennare (perché il resoconto vero e proprio sarà proposto in doppia battuta prima a Torino a settembre, poi a Roma, durante l’evento finale, in calendario il 14 ottobre) al lavoro svolto sino ad ora dalle Comunità di Pratica davanti a una platea di cittadini, ovvero l’utente in target da progetto, l’appuntamento odierno ha avviato il dialogo con la Pubblica Amministrazione, con gli Enti locali. I relatori hanno, a tal proposito, compartecipato importanti riflessioni sull’impiantistica sportiva e sulla rigenerazione e un nuovo impiego degli spazi urbani.
Ad aprire la giornata l’intervento del Presidente Morico che ha inteso avviare la propria condivisione partendo dall’integrazione dell’attività sportiva all’interno della Costituzione, con le modifiche all’articolo 33. “Un atto di riconoscenza – ha spiegato il numero uno di OPES – da parte della Repubblica italiana. Talvolta, recito una citazione di Massimo d’Azeglio, come metafora, relativa all’unità d’Italia: ‘Fatta l’Italia, dobbiamo fare gli italiani’. Ecco, allo stesso modo, messo lo sport all’interno della Costituzione, dobbiamo produrre una cultura di promozione sportiva che sia capace di incidere nella vita delle persone e di migliorarne le condizioni. Sports Community va in questa direzione” perché, prosegue ancora Morico, esce dagli schemi e non replica “le cose che si conoscono già”.
Ancora tenendo il focus sul progetto, il Presidente Morico ha chiamato in causa gli attori protagonisti (vale a dire: la pubblica amministrazione, i corpi intermedi, il corpo accademico, le associazioni, i professionisti, i tecnici, gli atleti e i dirigenti) ribadendo quanto sia importante che si lavori in sinergia, in maniera allineata e utilizzando uno stesso linguaggio perché “andiamo nella stessa direzione e abbiamo gli stessi obiettivi, tra questi combattere la sedentarietà, consentire integrazione e aggregazione”, ovvero i grandi temi di questa giornata.
“Siamo adesso – ha concluso – in una fase in cui, guardando alle amministrazioni, alla PA, stiamo riportando le politiche sportive al centro, e con queste, riportiamo al centro anche la persona.” La giornata di oggi, spiega infine il Presidente “intende iniziare il circuito di audizioni alla PA condividendo il percorso che stiamo facendo con le nostre Comunità di Pratica. Vogliamo arrivare alla fine di questo percorso con qualche soluzione concreta e comprensibile, alla portata di tutti. Non dobbiamo essere gli unici detentori della chiave di lettura”.
Le Comunità di Pratica
In rappresentanza diretta delle Comunità di Pratica: Monica Boni, Fabio Pagliara e Massimiliano Lucchesi. La dott.ssa Boni ha illustrato le COP, ripercorrendo a grandi linee quanto espresso dal convegno tenutosi al CAE. Fabio Pagliara, referente della COP 2, ha spinto sul concetto di squadra e di scambi: “Lo sport aiuta a fare sistema, a fare squadra. Noi, tra le COP, ci siamo scambiati idee, come una squadra. Ad oggi siamo in una fase in cui la stakeholder preferita è l’amministrazione comunale, perché riguarda il welfare, lo sport, la salute, ma anche il bilancio”.
Ma non solo le amministrazioni, l’attenzione principale è verso il cittadino, in tal senso Pagliara ha spiegato: “Va trasferita ai cittadini la necessità e l’importanza di fare sport. Noi vorremmo proporre un modello semplice, concreto e sostenibile a 360 gradi. Per le amministrazioni queste attività spesso costano pochissimo. Mettere a sistema attrezzature per i vari spazi, momenti di incontro e comunità e un piano formativo”.
Le idee sono anche il punto di partenza per Massimiliano Lucchesi perché devono essere “concrete e portate a termine, cosa che intende fare Sports Community. Siamo partiti dai bisogni da ciò che ci chiede la gente. Dobbiamo restituire un’idea concreta e accessibile”. Un’accessibilità anche economica; in tal senso Lucchesi ha evidenziato come una riqualificazione o il supporto di un’evoluzione tecnologica e digitale debba essere anche responsabilità e cura del cittadino.
Dello stesso parere è Cochi che ha caldeggiato l’approccio innovativo di OPES, auspicando che possa incidere sul disagio giovanile e sulla possibilità di vivere le città fornendo una nuova chiave. Non è mancato il riferimento agli impianti sportivi; Cochi ha promesso l’impegno della Regione Lazio e ha specificato: “Finalmente adesso la Regione va di pari passo con lo sport in Costituzione e la riforma fiscale dello sport con un vero e proprio assessorato” che impegna tutte le proprie risorse per fornire supporto e sviluppare iniziative in maniera sempre crescente per la comunità.
Il parere dei Sindaci Felici, Petrini e Sinibaldi
Le tre figure intervenute hanno espresso un sentire comune non solo nel voler dare nuova vita agli spazi urbani perché si possa favorire un processo di aggregazione tra i cittadini, ma anche di aprire le proprie amministrazioni a collaborazioni serrate per riuscirvi.
“Noi abbiamo spazi – ha spiegato Felici, Sindaco di Pomezia – ma se non abbiamo possibilità, se non abbiamo risorse, per renderli fruibili restano lì. Questa è una cultura che dobbiamo ingenerare nei cittadini, la cultura dello sport porta anche i giovani a capire che quel pezzettino di piazza o di giardino è anche sua, abbiamo necessità di portare nella comunità il senso di appartenenza e di bene comune”.
Petrini, Sindaco Subiaco, ha poi aggiunto: “Noi amministratori dobbiamo fare in modo che quello che riusciamo a portare a terra sia duraturo, ma le PA devono essere supportate; una maggiore vicinanza anche consultiva da parte degli enti sarebbe importante”.
Infine Sinibaldi, sindaco di Rieti, che ha inteso sottolineare come lo sport da alcuni mesi ormai non sia più la cenerentola delle politiche pubbliche, ma abbia raggiunto una centralità che va alimentata e nutrita quotidianamente. Ha poi chiarito ai presenti il proprio impegno per Rieti, per gli spazi riqualificati, a ridosso del fiume e degli spazi verdi; uno step che non resterà tale e che si inserisce perfettamente tra gli obiettivi delle COP di Sports Community.
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