Cresce il RUNTS: oltre 120 mila gli Enti di Terzo Settore iscritti

Durante la giornata di ieri, 30 maggio, presso la sede di Unioncamere, nel cuore di Roma, il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, ha, commentando il primo report sul RUNTS – Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, evidenziato come il lavoro dell’esecutivo in materia sia sempre più proficuo e volto a una crescita concreta e sostanziale del comparto. 

In occasione infatti della presentazione del Primo Rapporto sul Registro Unico Nazionale del Terzo Settore – un’analisi effettuata dall’Osservatorio del RUNTS, promosso dal ministero del Lavoro e da Unioncamere sulla base di un Accordo istituzionale – Bellucci ha chiarito, dati alla mano, che “questo primo rapporto restituisce un importante patrimonio informativo di dati riguardo a un settore rilevante della nostra struttura economica e sociale qual è il mondo del Terzo Settore”.

Infatti, ad aprile 2024 si contavano 126 mila  Enti ad essere iscritti al Registro; al 31 dicembre 2023 erano già 120 mila. Riferendosi al conteggio dell’ultimo giorno dell’anno, erano in netta prevalenza Associazioni di promozione sociale (oltre 52mila, pari al 43,7%), Organizzazioni di volontariato (circa 37mila, pari al 30,7%) e Imprese sociali (quasi 24 mila, pari al 19,9%).

Complessivamente, quindi ancora oggi, queste tre tipologie di ETS rappresentano il 94,3% del totale degli enti registrati. Sono inferiori le quote relative agli Altri enti del terzo settore (5,4%).

I volontari

Altresì, proseguendo nell’analisi, si apre un interessante capitolo inerente ai volontari (un tema che noi di risorse.news abbiamo approfondito qui con Silvio Magliano, consigliere di Vol.To). All’interno del Registro risultano più di 2,5 milioni di volontari che prestano la propria opera negli ETS, la maggior parte dei quali operanti nelle ODV (65,5%, corrispondenti a quasi un milione e settecentomila unità) e nelle APS (23,9%, oltre 600mila unità). A questi si aggiungono quasi 55 mila lavoratori, concentrati per il 43,3% nelle ODV, 27,5% nelle APS e 26,4% negli Altri enti, mentre nelle imprese sociali si stima ci siano quasi 470mila lavoratori.

L’indagine illustrata nella mattinata di mercoledì ha messo in chiaro perciò che si parla di un “universo” in continua espansione anche perché, tenendo in considerazione l’indagine campionaria effettuata su 25 mila enti non trasmigrati ad altri registri, nati negli ultimi due anni, iscriversi ha ragion d’essere: apre a opportunità economiche, a partire dall’accesso al 5×1000, migliora i rapporti con la PA e consente un maggiore accesso a fondi.

Il RUNTS

Il Registro unico del Terzo settore, si ricorda, è stato istituito nel 2021 dal ministero del Lavoro con il supporto tecnico di InfoCamere, vale a dire la società di informatica del sistema camerale, mentre le analisi dell’Osservatorio sono curate dal Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne.

Nel dicembre del 2023, precisamente il 13 del mese, Bellucci annunciava una novità interessante relativa al registro, una passo che l’onorevole definiva di “assoluta avanguardia”. In quella data il Registro Unico Nazionale del Terzo settore diventava ‘open’ e, dunque, i dati degli oltre 119mila (all’epoca) enti iscritti sono diventati totalmente accessibiliprevia semplice autenticazione al portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”. 

Bellucci e il Terzo Settore protagonista

L’impegno del Governo sul tema terzo settore è tangibile; sin dall’insediamento della nuova formazione politica (ormai oltre un anno e mezzo fa) il comparto è stato posto al centro del dibattito nazionale; non solo con i passi in avanti mossi dalla riforma, ma anche con le novità introdotte come i tavoli di confronto con esponenti del settore e variazioni a strumenti inderogabili come il RUNTS.  

La pubblicità e la messa in trasparenza degli enti – ha spiegato Bellucci alla platea durante l’intervento di chiusura all’Unioncamere – sono elementi centrali per rafforzare quell’imprescindibile legame fiduciario che questo settore deve avere con tutte le parti coinvolte, cittadini, decisori politici e istituzioni, base fondante per la crescita sociale e solidaristica delle nostre comunità. Sono convinta che questa sia la strada giusta da percorrere per ottenere sempre più importanti risultati”. 

Sulla riforma Bellucci ha insistito: “Il Governo ha lavorato e continua a lavorare per la riforma di un settore a cui vuole restituire un protagonismo che mai ha avuto prima d’ora, attribuendogli il ruolo centrale e strategico che gli compete e prestando attenzione anche agli enti di dimensioni più piccole che rappresentano un patrimonio di enorme importanza per tutto il tessuto sociale ed economico italiano“, ciò considerando anche il ritorno economico per l’intero Paese.

Si tratta, infatti, di un settore che rappresenta il 5% del PIL del Paese. Un tema su cui la stessa Bellucci spinge con la finalità di trasmettere il motivo del pieno interesse verso un ambito che non solo interviene concretamente a livello sociale (ma non solo, perché poi dipende dalle inclinazioni del singolo ETS), ma anche di profitto. 

In occasione della X edizione del Premio Città di Roma, a tal proposito, l’onorevole riferiva al Salone d’Onore del CONI: “Noi, per la prima volta in Italia, abbiamo stanziato 250 milioni per aprire delle comunità per adolescenti che si occupino di sport, cultura, spettacolo, che significa dare delle opportunità per conoscere i propri talenti. Anche questo lo abbiamo fatto insieme, ciascuno ha dato il proprio contributo […] 250 milioni che attraverso questa unione possono generare il triplo del valore, come succede quando gli Enti di terzo settore scendono in campo. Ricerche scientifiche hanno dimostrato come un euro utilizzato dal terzo settore propone benefici pari a tre euro; pensate a cosa si possa fare con 250 milioni”.

Dello stesso parere il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha definito il RUNTS come un “dispositivo di economia sociale, attraverso il quale gli Enti del Terzo settore potranno incontrarsi, promuoversi, relazionarsi con gli altri soggetti a partire dalla PA in un contesto di trasparenza”.

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